Dante (I) (2022) (Recensione di Catello Masullo)
(credits da IMDB, sinossi da MyMovies)
Directed by
Pupi Avati |
Writing Credits (in alphabetical order)
Pupi Avati | ||
Giovanni Boccaccio | … | (essay) |
Sinossi: 1350. Dopo la morte di Dante, Boccaccio riceve il compito di consegnare alla figlia del sommo vate dieci fiorini d’oro come “risarcimento tardivo dell’ingiustizia patita”. Giovanni, grande ammiratore del poeta defunto, accoglie l’incarico come un onore, mettendosi in viaggio per ripercorrere i luoghi che Dante ha attraversato nel corso del suo esilio. Durante il cammino ripercorrerà gli episodi salienti della vita del poeta, dall’incontro con Beatrice all’amicizia con Guido Cavalcanti, dalle guerre fra Bianchi e Neri all’ingresso in politica come priore fino all'”esilio infinito”. Intessuti nella trama emergono i personaggi della Divina Commedia, da Paolo e Francesca al Conte Ugolino, sottoforma di racconti raccolti da Dante lungo il suo peregrinare.
Cast (in credits order)
Produced by
Antonio Avati | … | producer |
Music by
Rocco de Rosa | … | (original music by) |
Lucio Gregoretti | … | (original music by) |
Cinematography by
Cesare Bastelli |
Film Editing by
Ivan Zuccon |
Production Design by
Laura Perini |
Costume Design by
Andrea Sorrentino |
Makeup Department
Ciro Di Maio | … | assistant hair stylist / hair stylist |
Alessandro Durante | … | hair designer / key hair stylist |
Andrea Giomaro | … | prosthetic makeup artist |
Francesca Giorgino | … | makeup artist |
Rosa Nives Giurano | … | hair stylist |
Federico Laurenti | … | key makeup artist |
Andrea Sorrentino | … | make up designer/hair designer: concept and supervision |
Production Management
Cristina Bravini | … | production manager (as Maria Cristina Bravini) |
Antonio Gallo | … | head of production |
Gianfranco Musiu | … | production manager |
Luca Servini | … | Producer Assistant |
Second Unit Director or Assistant Director
Mariantonia Avati | … | second unit director |
Roberto Farina | … | first assistant director |
Riccardo Marchesini | … | first assistant director |
As Chianese | … | assistant director (uncredited) |
Art Department
Marco Valerio Gallo | … | storyboard artist |
Sound Department
Eugenio Cerocchi | … | boom operator |
Andrea Doni | … | dialogue editor |
Emanuele Giunta | … | boom operator |
Pompeo Iaquone | … | sound |
Cesare Seclì | … | boom operator |
Damiano Silva | … | re-recording mixer |
Visual Effects by
Leo Bugatto | … | digital compositor |
Luigi Caporilli Razza | … | digital compositor |
Nicola Cipollini | … | digital compositor |
Antonio Concilio | … | visual effects coordinator |
Gianluca De Petris | … | compositor |
Camilla Garofalo | … | cg artist |
Davide Mazzetti | … | digital compositor |
Tiziano Palumbo | … | Enviroment Artist |
Marco Panetta | … | cg artist |
Alessio Pericò | … | digital compositor |
Alessio Simondi | … | CG supervisor |
Daniele Tomassetti | … | visual effects producer |
Fabio Tomassetti | … | visual effects supervisor |
Stunts
Vittorio Nencini | … | animal handler / horse master / stunt horse coordinator |
Camera and Electrical Department
Valerio Niccolò Casini | … | additional first assistant camera: “b” camera |
Fausto Castelli | … | gaffer |
Davide Ceccato | … | first assistant camera: second unit |
Luca D’Amato | … | Data Manager |
Fabio Langella | … | electrician |
Roberto Magrini | … | electrician |
Andrea Marchi | … | video assist |
Carlo Molinari | … | second assistant camera |
Riccardo Porfirio | … | D.I.T. |
Luca Ranzato | … | camera operator : “B” camera |
Alessandro Ruggeri | … | camera operator/steadicam : “A” camera |
Thierry Ancilotto Toto | … | second assistant camera: second unit |
Nicola Vasquez | … | electrician |
Costume and Wardrobe Department
Alicino Alessia | … | costume assistant |
Rita Cappadonna | … | costume aging and dying assistant |
Alessandra Carta | … | costume assistant weekly: references research |
Piera Cimino | … | costume cutter & maker |
Maria Luisa Corda | … | wardrobe |
Stefania Corsetti | … | first assistant costume designer |
Vanna Donatone | … | Seamstress |
Moris Verdiani | … | costume continuity assistant |
Editorial Department
Fabio Crisante | … | Digital conform editor |
Andrea Gargano | … | Final Colorist |
Rita Mauro | … | first assistant editor |
Valerio Pietroniro | … | assistant editor |
Music Department
Rocco de Rosa | … | original score |
Lucio Gregoretti | … | original score |
Simone Sciumbata | … | Music Mix & Mastering / music recordist |
Script and Continuity Department
As Chianese | … | script supervisor |
Additional Crew
Gianni Giuliano | … | voice dubbing (uncredited) |
Recensione di Catello Masullo: Film molto ambizioso, nel quale sembra vedere condensato tutto quello che i fratelli Avati hanno imparato in oltre mezzo secolo di cinema ai più alti livelli. Non un film poetico, ma un film di poesia, di come se ne vedono di rado. Con una trovata drammaturgica geniale per raccontare il difficilmente raccontabile Sommo Poeta. Quella di raccontarlo, dopo la morte, tramite il viaggio del suo più grande ammiratore dell’epoca, il grande Giovanni Boccaccio. Materializzato da un enorme Sergio Castellitto, cui si deve conferire il ruolo di co-autore nella costruzione del personaggio. Avati, per la prima volta in 54 film, non ha chiesto al suo attore protagonista di fare prove prima di girare. Per cogliere l’emozione e la genuinità della prova attoriale nel suo crearsi e manifestarsi e come portato della grande discussione e condivisione del progetto tra autore e interprete. Come nella scena, bellissima, in cui a Boccaccio viene consegnata una lettera autografa di Dante, in cui confessa di non essere potuto recarsi ai funerali dello zio, per mancanza di armi e di cavallo (a testimonianza dello stato di estrema indigenza in cui si trovava, che l’emerito dantista Emilio Pasquini, prematuramente scomparso causa Covid, aveva raccomandato ad Avati di mettere in evidenza) alla lettura della quale Castellitto reagisce con uno scoppio di scoramento, immergendo la sua faccia nella lettera e singhiozzando all’interno della stessa. Una improvvisazione fuori copione, che è stata tenuta nella edizione finale, come straordinario regalo alla fragilità maschile ed alla verità della storia. Il film ha un impianto produttivo grandioso, ricostruzione meticolosa, ricerca di location in borghi credibili e verosimili (per la più parte in Umbria), costumi curatissimi, scenografie che sono tributarie degli affreschi dell’epoca (come nell’ultima scena girata in vita da Gianni Cavina, in una stanza ispirata ad un affresco di Palazzo Trinci a Bevagna). Da non perdere. Da far vedere in tutte le scuole.
Curiosità, ho chiesto al produttore: “per far riposare Pupi, una domanda ad Antonio, su quali siano state le sfide produttive di un film così filologico e sontuoso. Avete girato solo nei borghi reali, oppure avete costruito qualcosa nei teatri di posa? E poi una curiosità, per quali effetti avete impiegato il mitico Sergio Stivaletti?”. Questa la risposta di Antonio Avati; “è piuttosto dal vero, solo a Cinecittà ricostruita una battaglia. Ed altri passaggi. Più che altro in esterno. Non nei luoghi veri, ma attendibili. Più che altro in Umbria. Poi Emilia e Ravenna. Poco in Toscana, avendo poco feeling con la film commission. Il mitico Stivaletti è l’operatore del cuore, della bambola. Nelle varie fasi. E nel trucco dei due visi massacrati dalla battaglia di Campaldino. Lo abbiamo pagato, ma ne voleva di più, di soldi”.
Valutazione sintetica: 7.5