Csc Carbonia della Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema
Csc Carbonia della Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema
presenta COME SCINTILLE NEL BUIO Proiezione del film realizzato a Carbonia da giovani filmmakers per Carbonia Cinema Giovani Filming Lab Carbonia, domenica 18 dicembre 2022
Un compleanno speciale grazie a un film realizzato da un gruppo di giovani filmmakers selezionati in tutta Italia attraverso un bando pubblico. Verrà presentato a Carbonia al pubblico domenica 18dicembre il documentario Come Scintille Nel Buio, realizzato nell’ambito del progetto Carbonia Cinema Giovani Filming Lab (ore 11.00, Sala SuperCinema – ingresso gratuito).
La proiezione è organizzata dal CSC Carbonia della Società Umanitaria insieme al Comune di Carbonia, e fa parte degli eventi promossi dall’amministrazione comunale per celebrare l’ottantaquattresimocompleanno della città inaugurata proprio il 18 dicembre del 1938.
Quattro ragazze e quattro ragazzi provenienti da tutta Italia e dalla Sardegna, sotto la guida del regista Daniele Gaglianone e del regista e sociologo Chicco Angius, hanno realizzato un documentario che racconta la particolarissima realtà sociale, storica e antropologica della città di Carbonia, attraverso le interviste ai suoi abitanti, realizzate in città nell’ambito del corso residenziale tenutosi lo scorso ottobre.
Attraverso le interviste a sette persone, giovani e anziane, Come Scintille Nel Buio delinea una comunità ancora fortemente e inconsciamente legata al proprio passato nel sottosuolo. Ciò che emerge al di sopra trova una sua corrispondenza metaforica e reale in ciò che sta sotto, nascosto nella propria memoria e nel proprio animo come ricordo, speranza, frustrazione, aspettativa.
Lo stato d’animo di una città ancora fortemente legata al proprio passato minerario e, allo stesso tempo, fortemente proiettata in un futuro che è ancora sospeso. Gli spazi della città sono attraversati dalle persone che li abitano e che forse non sono mai riusciti a capirli e farsi capire del tutto.
Nel montaggio del film è stato utilizzato il patrimonio di cinema di famiglia in Super 8 raccolto dai tre centri sardi della Società Umanitaria, il Centro Servizi Culturali di Cagliari – Cineteca Sarda, il CSC di Alghero e quello di Carbonia attraverso il progetto regionale di raccolta del cinema di famiglia “La tua memoria è la nostra storia”.
Il film, realizzato dal Csc Carbonia-Iglesias Società Umanitaria, sulla base dei fondi cineportuali della Regione Autonoma della Sardegna, insieme ai Servizi Audiovisivi dello SBIS Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis, con il sostegno di Comune di Carbonia, verrà distribuito da Ucca – Unione Circoli Cinematografici dell’Arci all’interno della rassegna itinerante di Cinema del Reale L’Italia che non si vede che dal prossimo gennaio circuiterà all’interno di tutta la rete Arci-Ucca, composta in tutta Italia da oltre quattromila circoli.
Come Scintille Nel Buio è un film ideato e realizzato insieme ai partecipanti del Carbonia Cinema Giovani Filming Lab con la regia di Daniele Gaglianone.
Hanno fatto parte del gruppo di Carbonia Cinema Giovani Filming Lab: Maria Vittoria Daquino (Milano), Mario D’Acunto (Gaeta), Letizia Dessì (Guspini), Sara Maffi (Calcinate, Bergamo), Gabriele Pappalardo (Savignano, Cuneo), Francesco Palomba (Cagliari), Giulio Pettenò (Arese, Milano) e Martina Tomaiuolo (Foggia).
Alla realizzazione del documentario hanno contribuito alcune figure professionali del territorio tra cui il fonico e musicista Luca Gambula, che ne ha curato la colonna sonora e il sound design, il fotografo e location manager Fabio Dongu e l’operatore culturale FrancescoCorgiolu del Circolo Arci Il Calderone di Sant’Antioco impegnato nella produzione.
Come Scintille Nel Buio – sinossi:
Erika, Mario, Mauro, Alessia, Sergio, Flavia e Tommaso hanno in comune il fatto di vivere a Carbonia, città di fondazione che si trova nel sud-ovest della Sardegna. Il passato minerario e il sottosuolo a livello conscio e inconscio influenzato le loro vite, che emotivamente gravitano tra la luce e il buio, tra il soprassuolo e ciò che sta sotto. Le loro voci sono lo stato d’animo di una città ancora fortemente legata alla memoria del proprio passato e, allo stesso tempo, fortemente proiettata in un futuro che è ancora sospeso.