Alcuni giorni fa ho conosciuto, ad una iniziativa sulle donne iraniane, una filmaker iraniana di stanza in Emilia, Haghnegahdar Somaye, che mi ha raccontato dei percorsi di resistenza e attivismo che stanno compiendo anche all’estero per parlare della repressione e della censura del regime iraniano, anche attraverso il cinema.
Haghne è membra attiva di IIFMA e sta cercando di attivare una rete dell’associazione in Italia, per smuovere un po’ di interesse anche qui, fra registi, festival e addetti ai lavori: https://iifma.net/
Questa la loro dichiarazione che stanno facendo circolare, se vogliamo aiutarli a diffondere sui nostri canali:
“Oggi il popolo iraniano con le sue donne in prima linea ad anelare libertà, si solleva contro il regime della Repubblica Islamica, un regime criminale ed anti-umanista. Questi cantori dell’inno “Donna, vita, libertà” allo stato attuale sono diventati il bersaglio dei proiettili e vittime di arresti, torture ed impiccagioni. In questo passaggio cruciale noi, gruppo di Filmmaker indipendenti, ci siamo uniti allo scopo di conseguire i seguenti improrogabili obiettivi, per poter supportare questa escalation rivoluzionaria:
1. Adoperarsi per prevenire la soppressione ed il massacro del popolo iraniano, innocente ed esasperato;
2. Una petizione per la liberazione senza condizioni di tutti i prigionieri e le prigioniere per motivi politici e di “opinione” filmmaker, artisti e giornalisti;
3. Attirare l’attenzione di filmmaker ed artisti di livello mondiale sull’importanza globale di questo movimento di avanguardia che va in direzione della resistenza opposta ad ogni forma di pensiero oscurantista.
4. Smascherare le politiche propagandistiche del regime islamico portate avanti attraverso l’infiltrazione di stagisti ed agenti di governo nell’ambito di eventi culturali internazionali e di mostre cinematografiche, la presenza di rappresentanti del governo ai festival, e forme di pressione, minaccia e corruzione nei confronti dei mass-media.
Noi siamo dell’avviso che il cinema, con il suo linguaggio universale, sia in grado di riflettere l’immagine della realtà e generare pace per i popoli del mondo.
L’associazione dei Filmmaker indipendenti iraniani, in questo glorioso itinerario, desidera stringere calorosamente la mano che si spera le verrà tesa da cineasti, artisti ed intellettuali di tutto il mondo, nell’auspicio di poter giungere alla vittoria ed alla libertà per tutti.”
Se avete interesse a parlare con loro o invitarli ai vostri festival o altre iniziative di solidarietà, posso passarvi i contatti diretti.
grazie, un caro saluto
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Jonathan Ferramola