EMPIRE OF LIGHT (Recensione di ROSSELLA POZZA)
(Sinossi e Credits da Cinematografo.it e Wikipedia)
EMPIRE OF LIGHT
GRAN BRETAGNA, USA 2023
Sinossi: Storia d’amore ambientata dentro e intorno a un bellissimo vecchio cinema sulla costa meridionale dell’Inghilterra negli anni ’80.
Regia: Sam Mendes
Attori:
- Olivia Colman: Hilary
- Micheal Ward: Stephen
- Toby Jones: Norman
- Colin Firth: Mr. Ellis
- Monica Dolan: Rosemary Bates
- Sara Stewart: Brenda
- Tom Brooke: Neil
Sceneggiatura: Sam Mendes
Fotografia: Roger Deakins
Musiche: Trent Reznor, Atticus Ross
Montaggio: Lee Smith
Scenografia: Mark Tildesley
Durata: 115
Colore: C
Genere: Drammatico-Romantico
Produzione: NEAL STREET PRODUCTIONS, SEARCHLIGHT PICTURES
Distribuzione: WALT DISNEY STUDIOS MOTION PICTURES ITALIA
Data uscita: 2023-03-02
- 2023– Premio Oscar
- Candidatura per la migliore fotografiaa Roger Deakins
- 2023– Golden Globe
- Candidatura per la migliore attrice in un film drammaticoa Olivia Colman
- 2023– British Academy Film Awards
- Candidatura per il miglior film britannico
- Candidatura per il miglior attore non protagonistaa Micheal Ward
- Candidatura per la migliore fotografiaa Roger Deakins
- 2023– Critics’ Choice Awards
- Candidatura per la miglior fotografia a Roger Deakins
- 2023– Satellite Award
- Candidatura per la migliore fotografiaa Roger Deakins
- Candidatura per i migliori costumia Alexandra Byrne
RECENSIONE DI ROSSELLA POZZA: Sam Mendes dopo due action movies della saga cinematografica più longeva, quella di James Bond, il mitico agente segreto 007, ed il virtuosistico (semi-falso) piano sequenza di “1917”, ha sentito l’urgenza di tornare ad un cinema intimistico. Volgendo lo sguardo ai primissimi anni ’80, gli anni della sua formazione. Un’epoca storica di passaggio e di disillusione, quando gli slanci in avanti derivanti dai moti del ’68 devono segnare il passo con la presa del potere da parte di Ronald Reagan e Margareth Thatcher dalle parti opposte dell’Atlantico. Il protagonista assoluto è l’Empire Cinema di Margate, sulla costa del Kent, in Inghilterra. Una sontuosa struttura che ha dovuto chiudere due delle quattro sale per mancanza di incassi e che vive la sua decadenza, in uno con quella dei suoi frequentatori. Il cinema come (unico) rifugio a tempi grigi, come terapia anti depressiva, come sogno ed evasione. Come meglio non si poteva presentare. Con una straordinaria cura dei dettagli scenografici e della tecnica di proiezione dell’epoca (i carboni per dare luminosità alla pellicola sono da groppo alla gola). Con le luci magiche di Roger Deakins, abituale collaboratore di Mendes, e in odore di Oscar. La storia di dramma (e di vergogna) e di romanticismo, che vede interpretazioni stellari, su tutte quella di Olivia Colman, è funzionale alla nostalgia, alla cinefilia di un inno al “cinema cinema” (in barba a tutte le piattaforme) che ci sa regalare le emozioni che furono di “Nuovo Cinema Paradiso”.
VALUTAZIONE SINTETICA: 7.5/8