LAGGIÙ QUALCUNO MI AMA (Recensione di Catello Masullo)
(sinossi e credits da cinematografo.it)
LAGGIÙ QUALCUNO MI AMA
ITALIA 2023
Sinossi: Documentario incentrato su Massimo Troisi, che tramite contenuti inediti e una raccolta di testimonianze di colleghi e amici dell’attore racconta il suo genio. Il mito di Massimo Troisi, una figura sempre rimasta viva nell’immaginario del cinema italiano, si rianima nello scorrere delle immagini su quel grande schermo che gli ha dato la gloria, grazie al lavoro di Martone, suo amico e ammiratore, e di Anna Pavignano, compagna di Troisi nella sfera privata e professionale.
SCHEDA FILM
Regia: Mario Martone
Attori: Massimo Troisi
Soggetto: Mario Martone, Anna Pavignano
Sceneggiatura: Mario Martone, Anna Pavignano
Fotografia: Paolo Carnera
Musiche: Pino Daniele, Antonio Sinagra, Luis Enríquez Bacalov
Montaggio: Jacopo Quadri
Colore: C
Genere: Documentario Biografico
Produzione: INDIANA PRODUCTION
Distribuzione: MEDUSA FILM E VISION DISTRIBUTION
Data uscita: 2023-02-23
NOTE
– PRESENTATO AL 73º FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI BERLINO NELLA SEZIONE “BERLINALE SPECIAL”
RECENSIONE DI CATELLO MASULLO: Questo è un film imperdibile. Per la grandezza del soggetto, un inarrivabile Massimo Troisi, per la acutezza della analisi svolta da Martone, con il contributo alto di campioni del cinema, come il regista Paolo Sorrentino, lo scrittore Piccolo, la sceneggiatrice Pavignano, già compagna e collaboratrice di Troisi, per la raccolta di materiali e testimonianze inedite, per la impeccabile scelta dei brani. Ma poteva essere ancora meglio. Non solo un eccellente ed impedibile documentario, ma essere un capolavoro assoluto. Cosa lo distanzia dal capolavoro? Paradossalmente proprio l’eccellente regista, Mario Martone. Mi spiego meglio. Martone è troppo presente nel film. Preso dal sacro fuoco di spiegare le sue “scoperte”, di sostenere le sue “tesi”, assume un tono professorale che lo porta a realizzare più una dotta, brillante e straordinaria tesi di laurea, che un film che debba emozionare lo spettatore, che lo debba trascinare dentro la storia e avvolgerlo empaticamente. Come è avvenuto ad esempio con i due biopic capolavoro di Verdelli su Pino Daniele (amico carissimo, e del “cuore” è il caso di dire, di Troisi) e di Peppuccio Tornatore su Ennio Morricone. E quindi mi verrebbe da concludere con una scorrettezza. Una cosa che il critico cinematografico non dovrebbe mai fare, dato che deve, sempre, scrivere del film che ha visto e non di quello che avrebbe voluto vedere. Rifuggendo della velleità di sostituirsi all’autore. Ma, come diceva Oscar Wilde, posso resistere a tutto, tranne che alle tentazioni… E quindi vorrei fare un accorato appello a Martone: “Caro Mario, monta di nuovo il film, eliminando la Tua voce fuori campo, riscrivendo i tuoi commenti mirando più al cuore che al cervello dello spettatore, facendoli interpretare ad un attore professionista, come ad esempio agli impeccabili Toni Servillo e Valerio Mastandrea, che hai già magnificamente impiegato nel film, e ne farai un capolavoro assoluto. Il film lo merita, lo merita Troisi e lo meriti Tu come autore”. (D’altra parte i critici chiesero a Tornatore di rimontare “Nuovo Cinema Paradiso”, e ci prese l’Oscar. Hai visto mai!).
VALUTAZIONE SINTETICA: 8