Gli occhi di Laura Mars
recensione di Riccardo Rosati
Laura Mars (Faye Dunaway), celebre fotografa che mette la violenza al servizio della moda, ha qualità extrasensoriali: “vede” i delitti di cui rimangono vittime alcuni dei suoi collaboratori, senza però mai riuscire a scorgere il volto dell’assassino. Così lei diventa suo malgrado uno scomodo testimone. A proteggerla un enigmatico poliziotto (Tommy Lee Jones), dal passato oscuro.
La storia porta la firma prestigiosa di John Carpenter, dunque non poteva mancare l’aspetto fantastico. La narrazione tocca la tematica dello sfruttamento del corpo che porta sino alla morte nel mondo della moda, la quale verrà ripresa con un certo successo, ad esempio, da Carlo Vanzina, col suo Sotto il vestito niente (1985). Se il film italiano è considerato ormai un affresco quasi perfetto della cosiddetta “Milano da bere” degli anni ’80; quello diretto Irvin Kershner dal canto suo incarna benissimo i costumi e il modo di vestire e vivere della fine degli anni ’70: non per niente la pellicola ha beneficiato della collaborazione di Helmut Newton, uno dei più grandi fotografi di moda.
Carpenter, resosi probabilmente conto di aver partorito una storia di buon livello, seppur non dalla particolare originalità, ha deciso di non girarla egli stesso, affidandola però a un regista di assoluta qualità. Così è stato, poiché l’abilità mostrata da Kershner dietro la macchina da presa è stata tale da convincere addirittura George Lucas ad affidargli la regia di uno degli episodi meglio riusciti dell’intera saga di Guerre stellari , ovvero L’impero colpisce ancora (1980).
Gli occhi di Laura Mars è in definitiva un film intrigante, forse, anzi sicuramente, trattasi di una storia non particolarmente sofisticata, né originale, tuttavia non si può certo negarne la chiara qualità formale e l’ottima regia. Forse più che dal grande pubblico, alcuni elementi di questa pellicola sono apprezzabili dall’occhio attento del cinéphile. Tra questi, segnaliamo la bellissima scena del servizio fotografico girato a suon di musica Disco Settanta nel loft della protagonista.
Il DVD presenta alcuni contenuti extra di sicuro interesse: oltre ormai all’immancabile commento dell’intero film da parte del regista, segnaliamo il featurette “Vision”: ben più esaustivo di un semplice trailer e, soprattutto, le foto di scena – già da sole di grande suggestione – commentate dal produttore del DVD, dove si mette in risalto quanto questo thriller, che strizza moderatamente l’occhio al paranormale, incarni in modo magistrale il gusto e lo stile degli anni in cui è stato girato.
Riccardo Rosati