LE OTTO MONTAGNE (Recensione di Catello Masullo)

LE OTTO MONTAGNE (Recensione di Catello Masullo)

 

LE OTTO MONTAGNE

ITALIA 2022

Sinossi: Una storia di amicizia, di padri e di figli e delle scelte che facciamo nella vita che ci viene data, sullo sfondo delle montagne che dobbiamo scalare fisicamente e psicologicamente. Una storia universale sull’inesorabile ricerca del conoscere sé stessi e al contempo di essere fedeli agli altri.

SCHEDA FILM

Regia: Felix Van GroeningenCharlotte Vandermeersch

Attori: Luca MarinelliAlessandro BorghiFilippo TimiElena Lietti

Sceneggiatura: Felix Van GroeningenCharlotte Vandermeersch

Fotografia: Ruben Impens

Montaggio: Nico Leunen

Altri titoli: The Eight Mountains

Durata: 147′

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: tratto dal romanzo omonimo di Paolo Cognetti (ed. Einaudi, 2016)

Produzione: MARIO GIANANI E LORENZO GANGAROSSA PER WILDSIDE, MANUET, RUFUS IN COLLABORAZIONE CON VISION DISTRIBUTION E SKY

Distribuzione: VISION DISTRIBUTION

Data uscita: 2022-12-22

NOTE

– PREMIO DELLA GIURIA (EX-AEQUO CON ‘EO’ DI JERZY SKOLIMOWSKI) AL 75. FESTIVAL DI CANNES (2022). – IL LIBRO DA CUI É TRATTO HA VINTO IL PREMIO STREGA NEL 2017. – GLI ATTORI, LUCA MARINELLI E ALESSANDRO BORGHI, RECITANO DI NUOVO INSIEME DOPO IL FILM ‘NON ESSERE CATTIVO’ (CLAUDIO CALIGARI, 2003).

Nastro d’Argento per MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA:  Alessandro BORGHI, Luca MARINELLI

  • Candidatura Nastro Arg: Sonoro Le otto montagne (Alessandro Palmerini)
  • Candidatura Nastro Arg: Casting Director Francesco VedovatiMorgana Bianco (Le otto montagne)

 

 

Recensione di Catello Masullo: “L’amicizia è un luogo in cui metti le radici e che resta ad aspettarti”, recita la frase posta ad esergo iniziale dalla voce narrante di Luca Marinelli. Una frase programmatica, che fa subito capire di stare per assistere ad un film su una grande amicizia, che nasce e si cementa nei decenni grazie alla comune passione per la montagna, o, forse, semplicemente, grazie alla montagna. I registi belgi Felix Van GroeningenCharlotte Vandermeersch hanno trasposto per il grande schermo l’omonimo romanzo di Paolo Cognetti, Premio Strega 2017, con sensibilità e rara dedizione. Hanno studiato la lingua italiana per potersi trasferire nel villaggio di Graines, in Val d’Ayas, sulle Alpi Italiane, dove sono restati per otto mesi per girare il film, ed hanno poi scalato l’Himalaya con una troupe cinematografica. Per dare il massimo della autenticità a questo film. Autenticità che trasuda dallo schermo come per pressione osmotica. I registi immergono lo spettatore nel mondo della montagna, fatto di natura immanente, di silenzi, di ritmi lontani anni luce da quelli della vita di città. Lo fanno con una naturalezza avvolgente, ipnotica, al cui fascino è difficile resistere. La montagna è il vero protagonista. Ma senza le due interpretazioni monumentali di Alessandro Borghi e Luca Marinelli, non lo sarebbe compiutamente. Vedendo questo film si capisce che Luca Marinelli ci ha visto giusto, per partecipare a questo film, nel rinunciare al ruolo, pur prestigioso, di Diabolik nel secondo e terzo episodio della saga dei Manetti Bros. Il film è, infatti, di quelli che restano pietre miliari memorabili nella storia della cinematografia. Con significanze di senso di grande profondità. Con apprezzabili ibridazioni ed echi meticci alle “altre” culture, come quella tibetana, a significare che i valori della montagna sono forti e confrontabili in tutto il mondo. Come significativamente recita la voce fuori campo di Marinelli, che chiude il film come in una struttura circolare: “In certe vite esistono montagne alle quali non si può tornare… non resta che girare le otto montagne a uno come me che sulla più alta ha perso un amico”. Da non perdere.

Curiosità, la frase finale si riferisce alla scena del film della cena con Francesca, Bruno e Lara, durante la quale Pietro racconta a Bruno la concezione nepalese del mondo, secondo cui vi sono otto catene montuose concentriche separate da otto mari, con al centro il Monte Meru, la più alta di tutte. Pietro domanda a Bruno chi sia la persona che ha raggiunto il livello più alto di conoscenza: se sia quella che ha visitato tutte le otto montagne e gli otto mari, oppure quella che è salita direttamente sul Monte Meru. Bruno si riconosce nel secondo caso, mentre Pietro si identifica nel primo.

Valutazione sintetica: 8