Anche Italia Nostra sbarca al festival di Venezia! con “Anna” di Marco Amenta
Questa é una estate ben strana: caldo che ti squaglia, lacrime infuocate, …… poi la pioggia. A fiumi scende da qualche incontinente montagna per cancellare ignari abitanti. É una di quelle estati diverse anche per noi. Sugli schermi del Lido veneziano, sede della prestigiosa mostra, arriva una Nostra “storia”, che vuol essere la storia di tutti quelli che credono nel Diritto, nella Giustizia, nella Bellezza dei nostri paesaggi e negli uomini che li vivono e li abitano.
La nostra associazione ha patrocinato “Anna” di Marco Amenta: un film carico di tutte quelle emozioni che noi solitamente mettiamo nella nostra militanza. Qui la protagonista non é semplicemente Anna e la sua nazione sarda, la sua terra, ma l’intero paese; luogo ch’é sempre più complicato mantenere nell’immeritata fortuita miracolosità della bellezza. Le più aggressive attività turistiche, spietate e colonialiste, sono sempre a lavoro per trasformare questa complessa felicità di una natura incontaminata, in grosse ed offensive speculazioni. La storia potrebbe accadere in una delle innumerevoli spiagge, scogliere che si affacciano sui nostri mari. É solo un caso che si parli in lingua sarda; tutta la recitazione é imperniata su questo topos. Se ci fermiamo un istante a ben scrutare nel passato, potremmo trovare una analoga situazione. L’abbiamo incrociata nell’indifferenza inconsapevole di una estate lontana.
Il tempo non é più quel tempo.
Sarà perché l’estate é diversa; sarà perché questo tempo non é quello delle melanconiche passioni giovanili; sarà perché il mondo é cambiato. Si, il mondo cambia banalizzandosi e uniformandosi. Si é aggrovigliato in una sinuosa macchinazione che non segue più la natura; più il Paesaggio! Si, quello dei nostri padri, quello del padre di Anna, da cui ha ereditato oltreché la vita, il senso di una civiltà libera.
Il film grida LIBERTÀ! é un inno alla libertà ed all’autodeterminazione. Libertà di essere come si vuol essere e di stare dove si vuol stare! É un privilegio a prezzi immensi, insostenibili davanti a questa civiltà abietta ed immorale. La storia di Anna é una raccolta di emozioni fatte di “libertà morale”! Fuori dall’essere un controsenso ritorna invece nel principio dei propri diritti e della loro ostinata volontà di affermazione. La storia di Anna é guerra e militanza! Per sé stessa e dentro il senso di questa civiltà.
É una storia che scava nell’animo di chi la segue fin dentro la confusione sobbalzata dei suoi frames. Diffonde fin dall’inizio un’atmosfera distorta come il presentimento di una catastrofe che forse potrebbe arrivare. Scuote l’incertezza del quotidiano e della sua instabile necessità. Anna é nelle mani di una dea, come Ulisse incapace di tornare ai suoi ovili. É vittima di un meccanismo perverso che la sovrasta; vittima della scoperta di una vita più ostile di quanto ostile sia il suo andare e venire da un capo all’altro di queste terre meravigliosr: da Capo Malfatano a Turredda, sulla strada provinciale a vendere il “cacio” ai villaggi, a Teulada. Queste sono le terre vere, quelle dove Italia Nostra ha vinto anche in cassazione contro gli “ecatonchiri” (mostri dalle cento mani che sputano fuoco). Ma stanno ancora lì, in silenzio, nell’attesa che torni il gran delubro. Che si riaffermino i termini di una legge imperfetta.
Questo film non puó che essere il nostro film, Nostro nel senso della parola che fu data alla nostra associazione, Nostra com’é il Mare…..Nostrum, nel senso di una civiltà di Verità, di Bellezza e di Libertà: quelle cose che oggi un po’ ci mancano