QUATTRO QUINTI, recensione di Catello Masullo
(credits e sinossi da mymovies )
QUATTRO QUINTI
Regia di Stefano Urbanetti.
Genere Documentario – Italia, 2023,
durata 66 minuti.
Sinossi: Un docufilm appassionato sul calcio dei non vedenti che ha per protagonisti i giocatori della Roma nella fase finale della stagione – lo spogliatoio, gli allenamenti, le partite. Ognuno racconta il suo mondo interiore e come ha trasformato il deficit visivo in una bellissima risorsa.
La regia: “L’idea del film nasce da un incontro casuale con un giocatore, poi diventato uno dei protagonisti del film, oltre che mio grande amico, Jacopo Lilli – spiega il regista – Il film ha avuto una genesi lunga e tribolata, diventando nel corso del tempo qualcosa di indistruttibile, come un piccolo e resistentissimo bonsai”. Le storie dei protagonisti si mescolano anche a quelle di chi vede, come esempi di forza, coraggio, solidarietà, tanta allegria e voglia di vivere non solo in campo. Il documentario è una testimonianza importante che squarcia il buio dei pregiudizi sulla cecità, abbatte ogni barriera ed evidenzia anche il ruolo che può assumere il calcio, e tutto lo sport in generale, nel perseguire questo scopo.
Blindisight Project e Movie Reading: Questo docufilm è supportato da Blindisight Project, un’associazione sensibile al tema della disabilità, e Movie Reading, un’app per l’audio descrizione dei film. “Già dalla sua presentazione questo docufilm è agibile alle persone disabili sensoriali, infatti l’audio descrizione e i sottotitoli sono presenti gratis su Movie Reading proprio per non escludere più nessuno – afferma Laura Raffaeli, presidente di Blindsight Project che ha curato l’accessibilità del film – Voglio inoltre sottolineare l’importanza della legge 220 cinema che prevede l’accessibilità dei film come da convenzione ONU per le persone disabili. Questo è successo solo con questo film finora nonostante la legge ci sia da qualche anno. E voglio aggiungere che Quattro Quinti è la chiave che apre a un mondo sconosciuto e pieno di pregiudizi: quello della cecità e delle persone cieche che possono fare tantissime cose se solo avessero i mezzi in Italia”.
Recensione di Catello Masullo: “Fare l’impossibile è una specie di divertimento”, questa citazione di Walt Disney è posta ad esergo iniziale del film, come una sorta di dichiarazione programmatica. Sia nei riguardi della impresa che descrive, sia con riferimento allo stesso film, che è stato composto con le riprese che sono durate ben 4 anni. Il significativo titolo del film ha una doppia lettura : le squadre di calcio sono composte per quattro quinti da non vedenti e da un quinto giocatore vedente, nel ruolo del portiere, e, inoltre, i giocatori non vedenti vivono con quattro quinti dei sensi, rispetto alle persone normodotate. Il lavoro che fanno ha dell’incredibile, disegnano il calcio nella loro mente e poi lo mettono in pratica, con straordinaria abilità, e quando fanno goal, mettono in pratica un’altra eccezionalità, un non vedente che batte un portiere vedente. Con la grande efficacia del cinema, il più potente dei media, questo film ha il grandissimo pregio di far conoscere a tutti una realtà, dai più ignorata. E denuncia il fatto che tutti i film distribuiti in Italia, per obbligo di legge si devono dotare dei sistemi di accessibilità a tutti (descrizioni audio per non vedenti e sottotitoli per non udenti, mediante app di brevetto italiano, che si sincronizzano con il film, denominata “Movie Reading”, sostenuta da Laura Raffaeli, presidente di Blindsight Project che ha curato l’accessibilità del film), ma di fatto, questi sistemi non arrivano alla sala. Un assurdo. Il film ha anche il merito di essere di fatto accessibile veramente a tutti, avendo utilizzato le migliori professionalità disponibili, la Prof.ssa Laura Giordani che insegna audiodescrizione e la speaker professionista Raffaella Castelli. Un grande esempio concreto di inclusività e di lotta alla discriminazione ed ai pregiudizi.
Valutazione Sintetica: 8