THE MIRACLE CLUB recensione di Catello Masullo
(sinossi e credits da CINEMATOGRAFO.IT E ANTONIOGENNA.NET)
THE MIRACLE CLUB
IRLANDA, REGNO UNITO 2023
Sinossi: 1967. Dal sobborgo irlandese di Ballygar, che marcia al proprio ritmo, radicata in tradizioni di lealtà, fede e unione, Tre amiche, Lily, Eileen e Dolly, sognano di vincere un pellegrinaggio alla città sacra di Lourdes per assaporare la libertà e sfuggire alla routine della vita domestica. Poco prima del viaggio, la loro vecchia amica Chrissie arriva a Ballygar per il funerale della madre, dopo un lungo esilio negli Stati Uniti. Il suo ritorno riapre vecchie ferite e le quattro dovranno confrontarsi con il loro passato, anche quando viaggiano alla ricerca di un miracolo.
SCHEDA FILM
Regia: Thaddeus O’Sullivan
Attori:
PERSONAGGI | INTERPRETI | DOPPIATORI |
LILY FOX | Maggie Smith | MARIA PIA DI MEO |
CHRISSIE AHEARN | Laura Linney | ALESSANDRA KOROMPAY |
EILEEN DUNNE | Kathy Bates | SONIA SCOTTI |
DOLLY HENNESSY | Agnes O’Casey | VANINA MARINI |
FRANK DUNNE | Stephen Rea | GIANLUCA MACHELLI |
PADRE DERMOT BYRNE | Mark O’Halloran | TEO BELLIA |
GEORGE HENNESSY | Mark McKenna | DANNY FRANCUCCI |
TOMMY FOX | Niall Buggy | RICCARDO POLIZZY CARBONELLI |
CATHY DUNNE | Hazel Doupe | LICIA AMENDOLA |
PATRICK DUNNE | Luke Smith | ALBERTO PILARA |
BRIDGET | CATERINA BONANNI | |
MAUREEN (voce) | Brenda Fricker |
Sceneggiatura: Jimmy Smallhorne, Timothy Prager, Josh Maurer
Fotografia: John Conroy
Musiche: Edmund Butt
Montaggio: Alex Mackie
Durata: 91
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Distribuzione: EUROPICTURES
Data uscita: 2024-01-04
Recensione di Catello Masullo: La scuola inglese di cinema non si batte. Può contare prima di tutto sui migliori attori (in questo caso attrici) del mondo. E già questo è uno strumento (quasi) infallibile per ottenere un buon film. Maggie Smith, Kathy Bates e Laura Linney sono un trio insuperabile. Il road movie del pellegrinaggio a Lourdes alla ricerca di un miracolo è sulla carta una missione impossibile. E, invece, il miracolo è il personaggio della Linney, che è quello che emerge più luminoso. Dovrebbe essere pervaso da un comprensibile e giustificato, enorme, rancore e, invece, esprime solo perdono, amore e umanità. La costruzione è sapiente, il mosaico della storia si compone tessera dopo tessera, tenendo lo spettatore costantemente in sospensione, catturandone così la attenzione. La regia non è mai invadente e porta la nave in porto in punta di piedi. Da non perdere.
Valutazione Sintetica: 7.5