SCORDATO recensione di Catello Masullo
(Sinossi e credits da cinematografo.it)
SCORDATO
ITALIA 2021
Sinossi: La vita di Orlando, mite accordatore di pianoforti, tormentato da dolori alla schiena, cambia quando incontra Olga, un’affascinante fisioterapista, che gli diagnostica una contrattura “emotiva” e gli chiede di portarle una sua foto da giovane, così che lei possa aiutarlo a risolvere i suoi problemi. L’insolita richiesta spingerà Orlando a mettersi in viaggio e a rivivere quasi come uno spettatore gli eventi della sua vita che lo hanno reso l’uomo solitario e “contratto” che è oggi.
Regia: Rocco Papaleo
Attori: Rocco Papaleo, Giorgia , Simone Corbisiero, Angela Curri, Giuseppe Ragone, Anna Ferraioli Ravel, Manola Rotunno, Antonio Petrocelli
Sceneggiatura: Valter Lupo, Rocco Papaleo
Fotografia: Simone D’Onofrio
Musiche: Michele Braga
Scenografia: Sonia Peng
Costumi: Sara Fanelli
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Produzione: INDIANA PRODUCTION, LESS IS MORE PRODUZIONI IN COLLABORAZIONE CON VISION DISTRIBUTION
Distribuzione: VISION DISTRIBUTION (Aprile 2023)
Recensione di Catello Masullo: Una frase del film che pronuncia un misterioso giovane che affianca il protagonista, lo stesso Papaleo, ci definisce subito perfettamente il carattere dello stesso: “Tutte le strade, specialmente del meridione, portano alla incompiutezza. E lui ci è arrivato direttamente con la corsia di sorpasso dei rinunciatari. In una parola potremmo definirlo un depresso che si accontenta di esserlo. Che si crogiola nello stato di grazie della rassegnazione”. Nel quarto film da regista, il più personale, il più maturo, Rocco Papaleo ci racconta, con lo stile della commedia dolce-amara, di un uomo “scordato”, cioè non in sintonia con il contesto. Ma anche di un passato che si vuole essere “scordato”, nel senso di “dimenticato”, ma che necessariamente ed inesorabilmente riaffiora. Il film ha deliziose note nostalgiche ed apre ampi squarici di luce e di speranza. Trattando temi alti, come la necessità del perdono, per gli altri e per sé stessi, la rinuncia al rancore. Una menzione speciale meritano le musiche di Michele Braga, che ha lavorato di concerto con il Papaleo musicista, nella costruzione di una partitura ritmata, dissonante e lontana dalle classiche musiche da film. All’inizio quasi solo batteria, niente archi, poi sax, contrabasso, ed un trio jazz, “Imperfect Trio”. E la metafora potente sul significato intimo e ultimo del film la detta Giorgia, la sublime cantante, al suo felice esordio da attrice, quando afferma che: ”La questione nella musica è mettere una nota giusta in un’armonia”. Da non perdere.
Valutazione Sintetica: 7.5/8