Quest’anno, i Premi alla carriera del BOLZANO FILM FESTIVAL BOZEN in collaborazione con l’Azienda di Soggiorno di Bolzano saranno assegnati alla coppia di registi Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi e alla casa di produzione Vivo film di Marta Donzelli e Gregorio Paonessa.
“Come si assegnano dei premi alla carriera? E perchè?” riflette Vincenzo Bugno, direttore artistico del BFFB 37: “Credo ci siano motivi molto diversi. Da una parte la stima, la chiara fama, la necessità di riconoscere l’opera professionale e artistica di personalità note e che vogliamo ulteriormente sottolineare. Dall’altra il valore assolutamente soggettivo e quasi affettivo di queste scelte, di queste persone che sentiamo vicine per quello che rappresentano nelle nostre esistenze. Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi: nel vostro lavoro c’é qualcosa che ci emoziona profondamente. Mai come ora siamo convinti dell’importanza della storia, dell’importanza del passato spesso rimosso, in questa era di complessità che si tende drammaticamente a semplificare e che ci avete fatto e ci fate sentire. E rendete visceralmente visibile grazie alla coerenza e al rigore del vostro percorso di ricerca artistica. Gregorio Paonessa e Marta Donzelli: vi ringraziamo per il vostro lavoro, la vostra serietà professionale, il vostro impegno, la vostra onestà, per come avete permesso la crescita, lo sviluppo di nuovi talenti del cinema.”
Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi – originali e straordinari protagonisti del cinema e delle arti visive
I cineasti Angela Ricci Lucchi e Yervant Gianikian sono stati compagni di lavoro e di vita fino alla morte della regista che il partner fa rivivere nei suoi ultimi film. Yervant Gianikian sarà a Bolzano per la cerimonia di premiazione.
Yervant Gianikian (1942) nasce a Merano da padre armeno e madre italo-austriaca. Dopo aver frequentato il Collegio Armeno di Venezia, studia Architettura nella stessa città. Angela Ricci Lucchi (1942 – 2018) nata a Lugo di Romagna, studia pittura in Austria con Oskar Kokoschka e nei primi anni 70, a Venezia, incontra Yervant Gianikian con il quale inizia un sodalizio sentimentale e artistico che prosegue ininterrotto fino al 2018, anno della sua scomparsa.
Figure cardine del cinema d’avanguardia insieme hanno dato vita a un’intensa produzione artistica che fin dalle proiezioni-performance dei «film profumati» degli esordi li ha visti protagonisti nei maggiori festival in Italia, Londra e Stati Uniti.
Dagli gli anni ’80, i loro lavori hanno riguardato in particolare la manipolazione di film esistenti utilizzando il found-footage, con particolare attenzione alle immagini della guerra e del periodo coloniale che sottopongono a una serie di trasformazioni definite “la macchina da presa analitica” ricavandone oggetti artistici che sovvertono la gerarchia delle immagini e raccontano il lato oscuro e meno noto della storia del XX e del XXI secolo.
Al lavoro di Gianikian e Ricci Lucchi sono state dedicate retrospettive e rassegne in tutto il mondo.
Nel 2015 vincono il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia per la loro partecipazione al Padiglione Armeno e il premio FIAF – International Federation of Film Archives.
“Dopo i lavori iniziali influenzati dall’arte concettuale, che ruotavono intorno all’idea di catalogazione, associazione – di oggetti ma anche di idee e sensazioni – il lavoro di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi prende corpo, sempre all’interno di una costante tensione formale sulla lettura del «rimosso cinematografico» e sull’analisi del materiale preesistente. A partire dal recupero di vecchi archivi documentari, per proseguire coi film sulla guerra o sulla sopraffazione di una cultura sull’altra, i due registi hanno saputo superare la pura dimensione estetica o nostalgica legata all’utilizzo del «found footage» – il materiale girato ritrovato – per trasformare i loro film in strumenti di conoscenza e critica capaci di interrogare la « verità » tramandata dalla macchina da presa che gli ultimi lavori dedicati alla compagna scomparsa hanno illuminato di una dimensione più personale ed emotiva” sottolinea il critico cinematografico Paolo Mereghetti che sarà a Bolzano per la consegna del premio e una conversazione con Yervant Gianikian.
Durante il festival verranno proiettati sei film degli autori: Ritorno a Khodorchur. Diario armeno(1986), Lo specchio di Diana (1996), Images d’Orient – Tourisme vandale (2001), Oh! Uomo(2004), Paese barbaro (2013), I diari di Angela – Noi due cineasti. Capitolo 2 (2019) e Frente a Guernica (Versione Integrale) (2023).
Vivo film di Marta Donzelli e Gregorio Paonessa – fucina di talenti
“La dedizione, la passione, la competenza e la sensibilità che con cui Marta Donzelli e Gregorio Paonessa sviluppano le storie sono sorprendenti ed unico è il loro modo di supportare il lavoro di registi e registe. Dalla costituzione dell’IDM Film Commission fino ai nostri giorni hanno saputo comprendere il potenziale del territorio e hanno sostenuto la crescita professionale dei talenti locali, dando un fondamentale contributo alla crescita della positiva fama acquisita dall’Alto Adige come location cinematografica, sia a livello nazionale che internazionale.” Così Birgit Oberkofler, Head Film Commission di IDM Alto Adige, descrive il modus operandi dei fondatori di Vivo film.
Nel 2004, Marta Donzelli e Gregorio Paonessa hanno fondato a Roma la Vivo film, casa di produzione indipendente, con un catalogo di oltre 60 film documentari e di finzione, selezionati e premiati dai più prestigiosi festival internazionali.
Vivo film ha prodotto, tra gli altri, lavori di Pierre Bismuth, Laura Bispuri, Jean Louis Comolli, Emma Dante, Pippo Delbono, Andrea De Sica, Abel Ferrara, Michelangelo Frammartino, Miguel Gomes, Jennifer Fox, Claudio Giovannesi, Francesco Lagi, Diego Lerman Shirin Neshat, Susanna Nicchiarelli, Nelo Risi, Corso Salani, Daniele Vicari.
Marta Donzelli e Gregorio Paonessa, come produttori, hanno vinto il Ciak d’oro per Le Quattro Volte. Hanno ricevuto due candidature ai Nastri d’Argento per Nico, 1988 e Figlia Mia e due candidature al David Donatello per Le Quattro Volte e Nico, 1988. Nel 2021 hanno vinto il David di Donatello come Miglior Produttore per Miss Marx.
Attualmente, la Vivo film è impegnata, tra le altre cose, nella post produzione di Grand Tour di Miguel Gomes e del nuovo lungometraggio di Andrea Segre dedicato alla vita di Enrico Berlinguer.
I due film scelti da Vivo film per il programma del BFFB sono: Nico, 1988 (2017) di Susanna Nicchiarelli, e Vergine giurata (2015) di Laura Bispuri.
I premi alla carriera del BOLZANO FILM FESTIVAL BOZEN in collaborazione con l’Azienda di Soggiorno di Bolzano saranno consegnati da Birgit Oberkofler e Paolo Mereghetti durante la 37ª edizione della manifestazione, che si svolgerà dal 12 al 21 aprile 2024.