Comunicato stampa
Cinema, Alberto Sordi secret: “Fare sesso per lui era un peccato”. Aneddoti e rivelazioni nel primo docufilm sulla vita privata dell’attore diretto da suo cugino Igor Righetti
Da oggi nelle sale. Il suo rapporto conflittuale con il padre che non voleva facesse l’attore, la sua attrazione per la nobiltà, la gelosia verso i suoi beni, gli amori mai svelati, l’ostentazione della cultura – che sapeva di non avere – attraverso l’antiquariato e la collezione di libri che non aveva mai letto, la dedizione totale alla sua professione, la scelta di avere pochissimi amici, il grande affetto verso gli animali, la sua mania per le case e la meravigliosa villa di Castiglioncello. E guai a chiamarlo Albertone. Un’opera che lo mostra come ognuno di noi, con i pregi e i difetti
È arrivato oggi nei cinema indipendenti e nelle due catene multinazionali di multisale “Uci Cinemas” e “The Space Cinema” l’attesissimo docufilm internazionale “Alberto Sordi secret”, con la storia inedita della vita privata del grande attore, tratto dal libro “Alberto Sordi segreto” scritto dal giornalista e conduttore Rai Igor Righetti, cugino dell’attore – che ne è anche il regista e sceneggiatore – e pubblicato da Rubbettino editore, giunto all’11ª ristampa. L’opera è uscita in occasione dei 104 anni dell’Alberto nazionale ed è stata presentata ieri alla stampa alla Casa del Cinema di Roma.
Accanto al red carpet anche due esponenti dell’associazione “Marchese del Grillo” di Fabriano con il costume della celeberrima guardia nobile dello stato papale dall’indole goliardica resa celebre da Monicelli e Sordi.
Durante la proiezione sono stati tanti i momenti emozionanti e quelli divertenti con appalusi finali a scroscio per il regista Igor Righetti, alla sua opera prima, e per il cast. I 90 minuti di proiezione scorrono molto velocemente grazie al ritmo incalzante, ai tanti aneddoti raccontati, ai numerosi personaggi e momenti filmici che si susseguono.
Righetti ha diretto un cast corale, credibile e ben assortito con grande agilità e naturalezza. Il regista svela allo spettatore, per la prima volta, l’infanzia e l’adolescenza di suo cugino Alberto Sordi che lo chiamava nipotino. E lo fa attingendo ai tanti ricordi vissuti in prima persona o narrati da suo padre e da suo nonno Primo Righetti in situazioni di vita familiare assieme all’Alberto nazionale. “Li ho raccontati attraverso scene filmiche girate in bianco e nero, ambientate tra il 1920 e la fine del 1930, in costume e con auto d’epoca – dice Righetti – che grazie al cast eccezionale emozioneranno e strapperanno tante risate agli spettatori. Inoltre, vedere Alberto bambino così determinato e disposto a enormi sacrifici pur di poter avverare il suo sogno di diventare l’attore più grande faranno capire tanti aspetti della sua vita personale”.
Del resto, chi meglio di un familiare come Igor Righetti che ha frequentato Alberto Sordi assieme alle rispettive famiglie può conoscere veramente fatti e antefatti? Di grande impatto la fotografia e l’uso sapiente della luce da parte del maestro Gianni Mammolotti, le musiche coinvolgenti di Maria Sicari, le dettagliate scenografie e i costumi di Stefano Giovani.
Il docufilm, emozionante ma anche molto divertente, si compone di una parte documentaristica con gli interventi inediti di amici e parenti dell’attore tra i quali il regista Pupi Avati; l’annunciatrice e presentatrice tv Rosanna Vaudetti; la nipote di Totò Elena de Curtis; il re dei paparazzi Rino Barillari; Patrizia e Giada de Blanck; Sabrina Sammarini (figlia dell’attrice Anna Longhi); Tiziana Appetito e Alessandro Canestrelli (figli dei fotografi di scena di decine di film di Alberto Sordi, Enrico Appetito e Alessandro Canestrelli senior); Jason Piccioni (figlio del compositore e musicista Piero); l’attrice Piera Arico (moglie di Gastone Bettanini, grande amico e primo segretario-agente di Sordi fino al 1965) e la figlia Fiona Bettanini; il segretario di Stato per il Turismo di San Marino Federico Pedini Amati; l’editore Cecilia Gremese; il direttore della fotografia Sergio D’Offizi; il sindaco di Sgurgola (paese in cui nacque la madre dell’Alberto nazionale, Maria Righetti) Antonio Corsi; il giornalista Luca Colantoni; la chef del relais “Marchese del Grillo” Emanuela Della Mora; Fabio Bianchi (già presidente dell’associazione Marchese del Grillo), foto di famiglia, video dell’Istituto Luce e audio originali. Non ci sono, quindi, i soliti due nomi celebri con i loro soliti tre ricordi che ormai sanno tutti a memoria.
Questa parte si intreccia a un’altra dove la narrazione diventa racconto filmico con personaggi vissuti realmente, in cui viene mostrata l’infanzia e l’adolescenza di Alberto Sordi negli Anni Venti e Trenta grazie alle interpretazioni di attori e attrici amati dal grande pubblico come Enzo Salvi, Fioretta Mari, Emanuela Aureli, Maurizio Mattioli, Daniela Giordano, Dado Coletti, Mirko Frezza, Daniele Foresi, Lorenzo Castelluccio, Emily Shaqiri, Vincenzo Bocciarelli, Fabrizio Raggi, Valerio Mammolotti, Moira De Rossi e a tre ragazzi di età diverse che impersonano l’attore (Marco Camuzzi, Flavio Raggi e Daniel Panzironi). “Nella parte filmica mi sono fermato ad Alberto diciassettenne, al suo ritorno a Roma da Milano, perché l’errore più grave che può essere fatto, ed è stato fatto da un altro film che non a caso è stato un flop – è imitarlo, magari mettendo protesi all’attore che lo interpreta per farlo somigliare all’Alberto nazionale. I suoi fan andrebbero su tutte le furie. Di Alberto Sordi ce n’è stato uno solo”.
C’è anche la partecipazione straordinaria del bassotto pet influencer con 47 mila follower su Instagram Byron Righetti. Un biopic in cui nulla è fiction, frutto di fantasia, ma dove invece i dialoghi, le situazioni e i personaggi ripercorrono la vita reale e sconosciuta al pubblico di Alberto Sordi. Un progetto internazionale, anche in lingua inglese e spagnola, in cui per la prima volta i milioni di fan in tutto il mondo di Alberto Sordi scopriranno la sua vita familiare.
“Come nei miei programmi radiofonici e televisivi Rai – spiega il regista e sceneggiatore Igor Righetti – in questo docufilm ho lavorato sulla contaminazione tra generi e linguaggi diversi per realizzare un progetto multipiattaforma: tv, radio, teatro e ovviamente cinema per quanto riguarda la narrazione filmica. Gli interventi degli amici di Alberto sono testimonianze, non interviste, e hanno il ritmo veloce tipico dei reportages giornalistici dove la narrazione della storia è centrale. Il genere documentario, invece, è presente con i video inediti dell’Istituto Luce e con la voce narrante che accompagna lo spettatore, ma con il linguaggio giornalistico”. Il docufilm rimarrà in esclusiva nelle sale cinematografiche fino a febbraio 2025. Quindi si sposterà sulle piattaforme e sulle reti televisive nazionali e internazionali.
Un’ottima occasione per scoprire Alberto Sordi fuori dal set, dalle interviste e dalle apparizioni televisive ufficiali. Il docufilm mostra Alberto Sordi uomo, con i suoi pregi e i suoi difetti.
Viene descritto il suo rapporto conflittuale con il padre che non voleva facesse l’attore, la sua attrazione per la nobiltà, la gelosia verso i suoi beni, gli amori mai svelati, l’ostentazione della cultura – che sapeva di non avere – attraverso l’antiquariato e la collezione di libri che non aveva mai letto, la dedizione totale alla sua professione, la scelta di avere pochissimi amici, il grande affetto verso gli animali, la sua mania per le case e la meravigliosa villa di Castiglioncello. E guai a chiamarlo Albertone.
Il docufilm è orgogliosamente e volutamente indipendente, in quanto realizzato senza tax credit. La collettività non ha pagato neppure un centesimo per dare vita a questo progetto internazionale supportato, invece, da sponsor privati. “Ed è anche uscito nei cinema – sottolinea Igor Righetti – a differenza dei 345 su 459 film sostenuti tra il 2022 e il 2023 con il tax credit. Quindi soltanto 114 pellicole su 459 hanno raggiunto le sale. Il cinema ha un grande valore culturale ed economico, ma probabilmente c’è chi in questi anni se ne è approfittato. Non è un caso che quasi nessun produttore italiano abbia voluto rischiare di realizzare opere senza tax credit e così questa estate, nonostante il rinnovo dell’iniziativa ‘Cinema revolution’ con i film italiani ed europei a metà prezzo, di produzioni del Bel Paese c’è molto poco. C’è stato anche un grande produttore che mi ha detto che aver realizzato in modo indipendente, senza tax credit, il mio film è sbagliato perché deve essere lo stato a sostenere il cinema. Condivido che lo stato debba sostenere il cinema, ma le regole devono essere ben precise, non finanziamenti a pioggia ai soliti noti che poi non escono neppure nelle sale. Questi non sono produttori, ma parassiti”.
Partner del progetto sono il Parco archeologico del Colosseo, il Parco archeologico di Ostia antica, la segreteria di Stato al Turismo della Repubblica di San Marino nella persona del Segretario di Stato Federico Pedini Amati, il Comune di Narni, il Comune di Sgurgola, Beni Culturali della Diocesi di Terni Narni Amelia, Pasta Armando (premium brand di De Matteis Agroalimentare), Atim – Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche, Artemisia Lab, BackLight Digital, ElsaBeauty-Firenze (DermoAnimalCare), Gruppo Recchia, “Relais Marchese del Grillo” (Fabriano), Azienda vitivinicola “La Cura” di Enrico Corsi.
La regia, il soggetto e la sceneggiatura sono di Igor Righetti, una produzione Cameraworks, prodotto da Massimiliano Filippini. Grazie all’iniziativa “Cinema Revolution” promossa dal Ministero della Cultura, “Alberto Sordi secret” può essere visto a 3,50 euro.
La sigla finale è rappresentata dalla prima canzone dedicata a Sordi in chiave stornello romano scritta e interpretata da Igor Righetti e Samuele Socci dal titolo “Alberto nostro” con l’arrangiamento di Phil Bianchi.
Gli spettatori potranno incontrare il regista Igor Righetti e il cast alle 20 di venerdì 28 giugno all’Uci Cinemas di Porta di Roma (Roma); sabato 29 sempre alle 20 al cinema Adriano (Roma) e domenica 30 giugno alle 20 al Dream Cinema (Fornaci Village – Frosinone).