E’ UNA COPRODUZIONE ITALIANA CON MOVIMENTO FILM
“EL LADRÓN DE PERROS” (LADRO DI CANI) DI VINKO TOMICIC
IL FILM SARA’ PRESENTATO
IL 6 GIUGNO IN ANTEPRIMA MONDIALE
AL TRIBECA FILM FESTIVAL A NEW YORK
E
IL 12 GIUGNO AL FESTIVAL DI GUADALAJARA IN MESSICO
“EL LADRÓN DE PERROS” (LADRO DI CANI) DI VINKO TOMICIC
IL FILM SARA’ PRESENTATO
IL 6 GIUGNO IN ANTEPRIMA MONDIALE
AL TRIBECA FILM FESTIVAL A NEW YORK
E
IL 12 GIUGNO AL FESTIVAL DI GUADALAJARA IN MESSICO
El Ladrón de perros (Ladro di cani) del cileno Vinko Tomicic, sarà presentato il 6 giugno in anteprima mondiale in concorso nella sezione “International Narrative Competition” al Tribeca Film Festival che si svolgerà dal 5 al 16 giugno 2024 a New York, e il 12 giugno sempre in concorso alla 39esima edizione del Festival di Guadalajara che si terrà dal 7 al 15 giugno a Guadalajara in Messico, per poi iniziare il suo percorso in Europa.
El Ladrón de perros è il frutto di una coproduzione internazionale che vede in prima linea l’Italia che vede in prima linea l’Italia con La Movimento Film di Mario Mazzarotto. Il film è coprodotto da Francesca van der Staay con Mario Mazzarotto. L’Italia è accanto a Bolivia, Cile, Messico, Ecuador e Francia.
Il film, opera seconda di Vinko Tomicic, classe 1987, è un coming of age ambientato a la Paz in Bolivia.
Con semplicità narrativa racconta, in modo intimo e toccante, la dignitosa disperazione dell’orfano Martín nel suo peregrinare per le labirintiche strade di La Paz tra ripide salite e lunghe discese. Il paesaggio urbano diventa una metafora delle sfide che il tredicenne Martín deve affrontare. Nel film il giovane protagonista, per la prima volta sullo schermo, è affiancato da Alfredo Castro, volto iconico del cinema latinoamericano.
La Paz, Bolivia. Tutte le mattine, Martín, un orfano di 13 anni, cammina lungo i ripidi vicoli verso il centro della città. La sua dura professione di lustrascarpe ha relegato l’infanzia ad un lontano ricordo e, come tutti i suoi colleghi, indossa un passamontagna per nascondere il viso ed evitare così ogni discriminazione. Martín condivide una stanza con l’amico Sombras, suo compagno di sventure ed entrambi sono ospitati di nascosto nella casa di una anziana aristocratica grazie al sostegno della domestica. La loro condizione è precaria e Martín è tormentato dal desiderio di una vita migliore ma soprattutto soffre del fatto di non avere genitori. Da tempo sospetta che uno dei suoi clienti migliori, il signor Novoa, sia suo padre. L’uomo è un sarto solitario molto devoto al suo pastore tedesco, Astor, che tratta come un figlio. Martín escogita un piano: rubare Astor per avvicinarsi al signor Novoa, con la speranza di ottenere finalmente il riconoscimento paterno.
El Ladrón de perros è il frutto di una coproduzione internazionale che vede in prima linea l’Italia che vede in prima linea l’Italia con La Movimento Film di Mario Mazzarotto. Il film è coprodotto da Francesca van der Staay con Mario Mazzarotto. L’Italia è accanto a Bolivia, Cile, Messico, Ecuador e Francia.
Il film, opera seconda di Vinko Tomicic, classe 1987, è un coming of age ambientato a la Paz in Bolivia.
Con semplicità narrativa racconta, in modo intimo e toccante, la dignitosa disperazione dell’orfano Martín nel suo peregrinare per le labirintiche strade di La Paz tra ripide salite e lunghe discese. Il paesaggio urbano diventa una metafora delle sfide che il tredicenne Martín deve affrontare. Nel film il giovane protagonista, per la prima volta sullo schermo, è affiancato da Alfredo Castro, volto iconico del cinema latinoamericano.
La Paz, Bolivia. Tutte le mattine, Martín, un orfano di 13 anni, cammina lungo i ripidi vicoli verso il centro della città. La sua dura professione di lustrascarpe ha relegato l’infanzia ad un lontano ricordo e, come tutti i suoi colleghi, indossa un passamontagna per nascondere il viso ed evitare così ogni discriminazione. Martín condivide una stanza con l’amico Sombras, suo compagno di sventure ed entrambi sono ospitati di nascosto nella casa di una anziana aristocratica grazie al sostegno della domestica. La loro condizione è precaria e Martín è tormentato dal desiderio di una vita migliore ma soprattutto soffre del fatto di non avere genitori. Da tempo sospetta che uno dei suoi clienti migliori, il signor Novoa, sia suo padre. L’uomo è un sarto solitario molto devoto al suo pastore tedesco, Astor, che tratta come un figlio. Martín escogita un piano: rubare Astor per avvicinarsi al signor Novoa, con la speranza di ottenere finalmente il riconoscimento paterno.
Ladro di cani è una coproduzione Color Monster (Bolivia), Calamar Cine (Cile), Machete Producciones (Messico), Easy Riders Films, (Francia), Aguacero Cine (Ecuador), Movimento Film (Italia), con il contributo del MIC, Ministero della Cultura con il sostegno della Regione Lazio, di Ibermedia, Aide au Cinéma du Monde – CNC e Cinema Chile.