BANGARANG  recensione di Rossella Pozza

BANGARANG  recensione di Rossella Pozza

 

(credits e sinossi da cinematografo.it )

BANGARANG

ITALIA 2023

Sinossi: I bambini sanno essere chiassosi, spensierati, giocosi, inconsapevoli, violenti. Anche a Taranto, una città industriale del Sud Italia che ospita dagli anni Sessanta la più grande acciaieria in Europa. Osservandone i gesti e ascoltandone le emozioni, entriamo nel mondo dell’infanzia e allo stesso tempo ci immergiamo nel presente di questo territorio, teatro di uno dei più gravi disastri sanitari e ambientali della storia italiana ed europea. Bangarang è una parola giamaicana e significa tumulto, disordine, caos.

Regia: Giulio Mastromauro

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO

NOTE

– IN CONCORSO NELLA SEZIONE ‘PANORAMA ITALIA’ ALLA XXI EDIZIONE DI ‘ALICE NELLA CITTÀ’ (2023), SEZIONE AUTONOMA E PARALLELA DELLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA.

Recensione di Rossella Pozza: 

“Solo chi è spensierato, innocente e senza cuore può volare”, è la citazione da “Peter e Wendy”, di J.M. Barrie, posta programmaticamente e significativamente ad esergo iniziale del film.  Giulio Mastromauro, che scrive, dirige e produce il film, ha capito subito che i bambini di Taranto sono la chiave per raccontare la città ed il dramma epocale che sta vivendo. Non ci sono adulti nel film. Quelli oramai non contano più, tutti i danni che potevano fare, ormai, li hanno fatti. I soli protagonisti sono i bambini. Sempre davanti all’obiettivo. Le “interviste”, se così, impropriamente, si possono chiamare, nella parte iniziale faticano un po’ a trovare il loro ritmo. Per poi imporsi, piano piano, con tutta la loro tenerezza, il loro candore, la loro inconsapevolezza, la loro polifonia sovrapposta. Alternate a fil rouge di cavalli bradi. E a immagini naturalistiche di rara maestria e suggestione, come quelle a macchina capovolta che mostrano inedite cavalcate di delfini a pelo d’acqua.

Valutazione Sintetica: 6.5/7