Global Harmony recensione di Catello Masullo

Global Harmony recensione di Catello Masullo

 

(credits e sinossi da IMDB e cinemaitaliano.info)

 

Global Harmony (2024)

Directed by 

Fabio Massa (directed by)

Writing Credits (in alphabetical order)  

Paul Andersen (story)
Fabio Massa (screenplay by)
Fabio Massa (story)
Diego Olivares (screenplay by)
Diego Olivares (story)
Jill Sokolec (story)
Matthew Stegemiller (story)

Cast (in credits order)  

Morgan David Jones Richard Foster
Rasha Bilal Fada
Randall Paul Gordon McGregor
Fabio Massa Alessandro Lambiase
Denny Mendez Esther
Enrico Lo Verso Rocco
Cristina Donadio Cristina
Sergio Múñiz Carlos
Tomas Arana President
Faty Ba Gaia
Taylor Thomas Kim
Jonathan Hamrick John
Morena Raffaelli Realtor
Rest of cast listed alphabetically:
Nicola Acunzo Nicola
Tony Campanozzi Claudio
Pietro De Silva Commissioner
Naya Manson Many
Yuliya Mayarchuk Yukya
Rosetta Pedone Francesca
Craig Peritz Sam / Journalist
Natalie Skyy Alessandro’s Wife
Anita Tenerelli Lorenza

Produced by 

Glenn Kendrick Ackermann executive producer
Rocco Buongiorno executive producer
Tony Campanozzi co-producer
Mandana FarmanFarmaian associate producer
Fabio Massa executive producer / producer
Matthew Stegemiller executive producer / producer

Music by 

Claudio Baglioni (soundtrack)
Salvio Vassallo (music written and performed by)

Cinematography by 

Giovanni Mammolotti director of photography

Editing by 

Davide Franco (edited by)

Costume Design by 

Teresa Papa

Art Department 

Emiliano Leone main title & graphic designer / poster & title designer

Sound Department 

Mauro Di Giorgio sound recordist

Visual Effects by 

Emiliano Leone visual effects artist / visual effects supervisor

Stunts 

Darix Folco stunt double: driving sequence

Location Management 

MarcoGremito location manager
Agostino Zippo assistant location manager

Script and Continuity Department 

Cristiano Esposito script supervisor

Durata : 94’

 

Sinossi: Richard Foster è un giornalista premiato per ben due volte con il famoso premio Pulitzer. È cresciuto in una famiglia americana molto ricca e famosa, ma la sua indole morale lo ha da sempre motivato a non seguire il business aziendale, allontanandosi ben presto dagli affari di famiglia. È il fondatore della “Global Harmony Foundation” con sede a New York, con la quale lotta costantemente per la salvaguardia dei diritti fondamentali dell’uomo, per una cooperazione globale e per una visione di un mondo basata sulle pari opportunità.

Recensione di Catello Masullo: Ci sono film “a tesi” e film “a tema”. I primi partono da una tesi precostituita che cercano di dimostrare con il film e, in genere, si prefiggono di diffondere un “messaggio”, con film a soli toni di bianco e di nero (i buoni sono “buoni buoni” ed i cattivi sono “cattivi cattivi”), senza alcuna sfumatura di grigio. I secondi raccontano una storia e trattano un tema, o più temi, senza cercare a tutti i costi di dimostrare nulla e/o di lanciare messaggi. In genere i film “a tema” risultano più interessanti e meglio riusciti di quelli “a tesi”, e, soprattutto riescono con maggiore efficacia a far riflettere sui temi trattati ed a suscitare interesse e ad essere meglio ricordati. D’altra parte, non è forse casuale che un vecchio cineasta di Hollywood, per stigmatizzare i film “a tesi”, usasse dire, in modo “tranchant”: “se voglio inviare un messaggio, vado all’ufficio postale!”. “Global Harmony” è da annoverare tra i film “a tesi”. Tesi, intendiamoci, commendevole, quella di propugnare la salvaguardia dei diritti fondamentali dell’uomo, la cooperazione globale e una visione di un mondo basata sulle pari opportunità. Lo fa con largo impiego di mezzi, e con un cast internazionale e nazionale di tutto rispetto. Ma, nonostante questo, fa fatica a sfuggire al destino dei “film a tesi”. Ad esempio, con alcuni snodi narrativi poco credibili. Come la scena dell’incidente automobilistico, sul quale prontamente interviene il protagonista americano, cavaliere immacolato in servizio permanente effettivo a beneficio del prossimo, soccorrendo la donna trasportata, restata ferita, ma ignorando, inspiegabilmente, che nel frattempo il guidatore dell’auto stesse arrostendo nell’incendio della stessa. Le scene risultano edulcorate e laccate, stile “Mulino Bianco” di lusso. Con frasi apodittiche del tipo “Siamo qui per cambiare il mondo!”. Poco credibile anche il fatto che il rampollo di una famiglia americana moto ricca, il quale, intrapresa una iniziativa che va a ledere interessi economici importanti di grandi gruppi internazionali, e che, a causa di questo, ha già ricevuto vari avvertimenti e minacce, non si doti di guardie del corpo per sé ed i suoi cari. Infine, le ripetute ed insistite inquadrature aeree da spot pubblicitario per le deliziose locations marinare, non contribuiscono a rendere questo film memorabile. 

 

Valutazione Sintetica: 6