COPPIA APERTA QUASI SPALANCATA, RECENSIONE DI CATELLO MASULLO
Credits a sinossi da https://www.giornatedegliautori.com/program/coppia-aperta-quasi-spalancata/
CANDIDATO alla: XIV edizione Social Criticism Collateral Award “Sorriso Diverso Venezia Award”, 2024
COPPIA APERTA QUASI SPALANCATA
THE OPEN COUPLE
di Federica Di Giacomo
Italia, 2024, 120′, colore
Sceneggiatura: Chiara Francini, Mario Sesti, Federica Di Giacomo
fotografia
Diego Romero Suarez-Llanos
Clarissa Cappellani
montaggio
Irene Vecchio
musica
Giulia Tagliavia
suono
Danilo Romancino
interpreti
Chiara Francini
Alessandro Federico
Karl Gustaf Fredrik Lundqvist
Sara Girelli
Chloe Gatti
Daniele Gatti
Efrem Sposini
produttori
Chiara Francini
Karl Gustaf Fredrik Lundqvist
Fabio Morgan
Pierfrancesco Pisani
co-produttore
Mario Paloschi
produzione
Nemesis
con Rai Cinema
co-produzione
Ballandi
con il contributo del
MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo
distribuzione italiana
I Wonder Pictures
distribution@iwonderpictures.it
www.iwonderpictures.com
ufficio stampa italiano
Giulia Martinez
giuliamarpress@gmail.com
Arianna Monteverdi
arianna.monteverdi@gmail.com
Sinossi: Un film sul desiderio di felicità tratto dallo spettacolo di Franca Rame e Dario Fo. Chiara, attrice e scrittrice di successo, porta in scena da anni il testo di Coppia aperta quasi spalancata, che racconta la sempiterna favola o il sempiterno martirio dell’amore quando è coppia, o quando si diventa molti di più. È la storia di Antonia, alla quale il marito propone di spalancare la coppia. Lei accetta pur di non perdere l’uomo, ma tutto cambia nel momento in cui comincia ad ascoltarsi e guardare oltre il divano di casa. Così Chiara/Antonia – divisa fra il suo compagno Fredrik e il suo partner in crime e in scena Alessandro – decide di scoprire un universo, figlio della coppia aperta degli anni Settanta, fatto di poliamorosi, di giovani (e meno giovani) «contro» la monogamia, di femministe e party sex positive. Un viaggio dentro se stessa, la vita e i suoi affetti, farcito delle domande, dei dubbi, delle risate e delle granitiche certezze a cui tutti noi ci appigliamo per non tracimare.
Note di Regia: «Il testo di Franca Rame e Dario Fo del 1983 fu dissacrante nel parlare della libertà sessuale e sentimentale della donna in una società borghese in cui il tradimento è consentito solo all’uomo. Cosa è cambiato in Italia dopo quarant’anni nel modo di concepire la fedeltà? Ispirandomi alla visione politica e satirica del teatro di Franca Rame ho pensato subito di rompere il testo e creare una struttura drammaturgica aperta che si sposta costantemente tra ciò che succede sulla scena e ciò che succede dietro le scene, tra la finzione e il documentario in un tempo filmico che coincide con quello della tournée dei due attori che ancora non vedono il rapporto fra il testo teatrale e la loro vita. Lo scopriranno inoltrandosi nei mondi reali, in Italia ancora sommersi, di chi non accetta più il monopolio della monogamia come unico sistema di valori e propone una visione nuova e radicale delle relazioni come i Poliamorosi. Chiara e Alessandro hanno costruito liberamente i loro personaggi intorno a elementi del loro vissuto animandosi nel confronto con gli altri protagonisti del film, persone vere ritratte attraverso l’osservazione diretta. I punti di vista quindi si moltiplicano mettendo in comunicazione microcosmi che non si sarebbero neanche mai sfiorati in un grande affresco corale e ironico sulla struttura dell’amore della società contemporanea e forse di quella futura». (Federica Di Giacomo)
Federica Di Giacomo si è laureata in Antropologia a Firenze e ha lavorato nel Teatro Danza in Italia e all’estero. A Barcellona ha frequentato un master in documentario di creazione. Autrice, regista e operatrice con Liberami ha vinto nel 2016 il Premio Orizzonti per il Miglior Film alla Mostra del Cinema di Venezia, il Premio Solinas Documentario per il Cinema, Miglior documentario al Festival di Madrid e il Doc/it Professional Award. Il film è stato tra i cinque finalisti in lizza per i Nastri d’Argento, i David di Donatello e gli European Film Awards. Tra i suoi lavori precedenti: Il lato grottesco della vita (2006), premiato al Torino Film Festival e Housing (2009), presentato, tra gli altri, ai Festival di Locarno e Hot Docs. Nel 2021 ha presentato Il Palazzo alle Giornate degli Autori nella sezione Eventi speciali.
2024 Coppia aperta quasi spalancata
2021 Il Palazzo (doc)
2016 Liberami (doc)
2009 Housing (doc)
2006 Il lato grottesco della vita (doc)
2003 Suicidio perfetto (cm)
2001 Close up (cm)
2000 Los colores de la trance, Marrakesh (doc)
RECENSIONE DI CATELLO MASULLO: Il testo della pièce originaria, scritta da Franca Rame e Dario Fo nel 1983, fu vietato ai minori di 18 anni con decreto del ministro dell’epoca. Questa la dice lunga su quale forza dirompente avesse quel testo che osava mettere in scena un tema tabù per l’epoca (ma non è che le cose siano molto cambiate da allora), quello della libertà sessuale delle donne. Proprio per capire come sono cambiante le cose in questi 40 anni, il film ha allargato molto il campo e dalla trasposizione teatrale recente, che vede protagonista in teatro Chiara Francini, ha cominciato ad esplorare con i mezzi del cinema del reale, che sono molto familiari alla regista Federica Di Giacomo, le tante realtà alternative che esistono. Il film ne diventa documento. Sollevando molte ed interessanti tematiche.
Curiosità: ho chiesto alla regista ed all’attrice: “il tema forte del film potrebbe essere la discriminazione di genere, ma non è trattato a fondo. Chiara dice una frase importante al riguardo, “la coppia aperta funziona solo se è aperta da una parte sola, quella dell’uomo!”. Perché è da 3.000 anni almeno che le regole del vivere sono state scritte dagli uomini. Imposte dagli uomini, anche e soprattutto alle donne, che continuano ad educare i loro figli secondo queste regole”. La risposta di Federica Di Giacomo: “il film non lo dice con le parole, ma con la vita di una donna che vive con due uomini, e mostra come reagiscono delle persone. 40 anni fa non era facile”. E quella di Chiara Francini: “è una frase alla quale credo molto profondamente, ingegnere. All’inizio Antonia tenta il suicidio perché non vede via di uscita. Sono convinta che i maschi non debbano essere colpiti, ma alfabetizzati. Siamo tutti animali, che attaccano se non capiscono. Franca Rame ha cominciato questa alfabetizzazione”.
VALUTAZIONE SINTETICA: 7