DADAPOLIS, RECENSIONE DI CATELLO MASULLO
Credits a sinossi da https://www.giornatedegliautori.com/program/confronti-napoli-ieri-e-oggi-dadapolis/
CONFRONTI: NAPOLI IERI E OGGI
DADAPOLIS
28 AGOSTO 18:00 – Sala Laguna
Prenotazione obbligatoria su giornatedegliautori.com
Incontro dedicato a Gaetano Di Vaio (produttore del film) e Enzo Moscato (che ci hanno lasciati di recente ed ai quali il film è dedicato). Un dialogo plurale che restituisce speranza a una terra in perenne movimento. Abbinata all’incontro, l’anteprima di Dadapolis, il nuovo film di Carlo Luglio e Fabio Gargano.
Dadapolis
Sinossi: Napoli raccontata, attraverso i secoli, in un’antologia: Dadapolis di Fabrizia Ramondino e Andreas Friedrich Müller. Una città sempre piena di fermento, cultura ma anche contraddizioni. Nel film, invece, la città di oggi è raccontata attraverso gli occhi di circa sessanta artisti che vivono e lavorano tra Napoli e l’estero. Una storia caleidoscopica fatta di performance, canzoni, opere d’arte e dialoghi che narrano le trasformazioni di una città, che mai come ora risulta tanto attuale.
Italia, 2024, 72′, colore
regia e sceneggiatura
Carlo Luglio e Fabio Gargano
fotografia
Raniero Muti
montaggio
Fabio Gargano
con
Peppe Lanzetta
Enzo Moscato
Cristina Donadio
produttori
Gaetano Di Vaio
Giovanna Crispino
Pietro Pizzimento
Pier Francesco Aiello
Edoardo Angelon
produzione
Bronx Film
co-produzione
Movies Event
in collaborazione con
La Scuola di Cinema Fotografia e Audiovisivo dell’Accademia di Belle Arti di Napoli
Carlo Luglio ha diretto tre lungometraggi, sei documentari e due cortometraggi, partecipando a festival internazionali come Torino, New York, Valencia e Venezia. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui la Palma d’argento a Valencia 2004 per Capo Nord e il Golden Award al Cairo 2006 per Sotto la stessa luna.
Fabio Gargano ha collaborato dal 1997 al 2011 con l’associazione culturale Sig. Bloom, organizzando eventi come il festival Lo Sguardo di Ulisse. Fondatore di Figli del Bronx, ha prodotto film con registi come Abel Ferrara e Carlo Luglio. Nel 2016 ha pubblicato il romanzo Un mare di Tortore.
RECENSIONE DI CATELLO MASULLO: L’attore Lino Musella osserva, amaramente e significativamente, nel film, riferendosi al napoletano: “in questa lingua non c’è più il futuro. Una volta si diceva: diciarragge, faceragge…”. Il ritratto che di Napoli fanno i suoi artisti è contraddittorio, quasi ossimorico. Si pencola dalla disperata mancanza di speranza, all’energia vitale che ancora pervade una buona parte di loro. Non so se dipende dalla copia che ho visto, ma alcune mancanze si fanno sentire, come i testi delle numerose e significative canzoni non sottotitolati (mentre le interviste lo sono), oppure come la mancata indicazione dei nomi degli intervistati/intervenuti (che vengono citati solo nei titoli di coda, mettendo in difficoltà chi, come me, è solito appuntare le frasi più significative ed il nome di chi le ha pronunciate). Un elemento di speranza ci arriva dall’attore Peppe Lanzetta, che conclude: “L’arte può realmente cambiare la testa della gente. L’arte è sempre rivoluzionaria!”. Corroborato con l’esaltazione della resilienza degli abitanti di Napoli che ne fa uno degli intervistati: “Noi napoletani siamo da sempre abituati a ripartire non da zero, ma da sotto zero, vedi vulcano, terremoti, epidemie…”. Il film è denso di suggestioni visive, di stimolazioni multisensoriali, di sequenze oniriche e surreali. Interessante caleidoscopio.
VALUTAZIONE SINTETICA: 7