El Jockey, RECENSIONE DI ROSSELLA POZZA

El Jockey, RECENSIONE DI ROSSELLA POZZA

Credits a sinossi da : https://www.labiennale.org/it/cinema/2024/orizzonti/nonostante

El Jockey

Venezia 81 Concorso

Regia: Luis Ortega
Produzione: Rei Pictures, El Despacho, Infinity Hill, Exile, Warner Music Entertainment
Durata: 97’
Lingua: Spagnolo
Paesi: Argentina, Messico, Spagna, Danimarca, Usa
Interpreti: Nahuel Pérez Biscayart, Úrsula Corberó, Daniel Giménez Cacho, Mariana Di Girolamo, Daniel Fanego, Osmar Núñez, Luis Ziembrowski
Sceneggiatura: Luis Ortega, Rodolfo Palacios, Fabián Casas
Fotografia: Timo Salminen
Montaggio: Rosario Suárez, Yibrán Asuad
Scenografia: Julia Freid, Germán Naglieri
Costumi: Beatriz Di Benedetto
Musica: Sune Rose Wagner
Suono: Guido Berenblum, Javier Umpiérrez, Claus Lynge
Effetti visivi: Esben Syberg, Lega Pugliese

Sinossi

Remo Manfredini è un fantino leggendario, ma il suo comportamento autodistruttivo sta cominciando a metterne in ombra il talento e a mettere a repentaglio la relazione con Abril, la fidanzata.
Il giorno della gara più importante della sua carriera, che lo libererà dai debiti col suo boss mafioso Sirena, ha un grave incidente, scompare dall’ospedale e vaga per le strade di Buenos Aires. Libero dalla propria identità, inizia a scoprire il suo vero io. Ma Sirena è determinato a stanarlo. Vivo o morto.

Commento del regista

Lo scontro tra il mondo interiore e quello esteriore è il campo di battaglia su cui si svolge il film. Tanto più intenso il mondo interiore del personaggio, quanto più violento lo scontro con l’esterno.
In cerca della salvezza, il fantino cambierà più volte identità, cercando di raggiungere la libertà grazie all’una o all’altra. Ma sono tutte identità tormentate. Per essere liberi dobbiamo uccidere uno per uno tutti i nostri personaggi, anche se poi tutto ricomincia da capo. Ci si sente unici e speciali convinti che la nostra sia l’avventura di un individuo, mentre in realtà è un’avventura collettiva. E finché l’umanità stessa non sarà libera, torneremo sempre in vita per sottoporci a quel processo. Abitati da fantasmi.
Un giorno ci svegliamo e siamo un uomo. Un altro giorno ci svegliamo e siamo una donna. Un altro giorno, un bambino. In nessun caso abbiamo la minima idea di cosa stia succedendo. Né abbiamo accesso alle forze che si nascondono dietro l’esistenza. Il mondo sembra essere organizzato per impedirci di saperlo. Ma la vera sfida per il nostro protagonista è non impazzire.
Nel 2015 Jack London pubblicò Il vagabondo delle stelle, in cui il narratore è sottoposto a torture fisiche così intense da subire un’anamnesi: la perdita della dimenticanza. Riesce a ricordare tutte le sue vite passate. Dopo le torture viene condannato a morte, ma nessuno può soffocare la sua immortalità. Quel libro, la mia stessa paternità e un incontro casuale con un vagabondo hanno dato vita alle idee principali di questo film.

Produzione/Distribuzione

PRODUZIONE: Rei Pictures – Benjamín Domenech, Santiago Gallelli, Matías Roveda
Mendoza 3820
C1430BWN, Ciudad Autónoma de Buenos Aires, Argentina
Tel. 54 1145435395 info@reipictures.com

DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE:
Protagonist Pictures – Max Mepsted
Gilmoora House, 57-61 Mortimer Street
W1W 8HS, London, United Kingdom
Tel. 44 07557085409
Max@protagonistpictures.com

UFFICIO STAMPA:
Organic – Jordan Ilan
3 Pancras Square
N1C 4AG, London, United Kingdom
Tel. 020 3793 3800
killthejockey@organic-publicity.com

 

RECENSIONE DI ROSSELLA POZZA: Colpo di fulmine, questo film. A partire dalle due gag irresistibili iniziali, della caduta da cavallo del super fantino al cancello di partenza, e quella dello stesso dal soppalco del box/prigione. È un susseguirsi continuo di situazioni di piacevolissima comicità surreale. Con visi impagabili, anche dei comprimari non parlanti, a partire dal mafioso “materno”, l’unico che riesce istantaneamente a calmare il neonato che piange. Cambiamenti di identità spassosissimi. Morti e rinascite dalle ceneri multiple. Fantasia di trovate visive e visionarie. Attori fantastici, mirabilmente diretti. Da non perdere.

 

VALUTAZIONE SINTETICA: 8