Pooja, Sir, RECENSIONE DI CATELLO MASULLO

foto di Catello Masullo (29 agosto 2024): da sx : il regista Deepak Rauniyar, l’attrice e co-sceneggiatrice Asha Magrati, la moderatrice Alessandra De Luca

 

Pooja, Sir, RECENSIONE DI CATELLO MASULLO

CANDIDATO alla: XIV edizione Social Criticism Collateral Award “Sorriso Diverso Venezia Award”, 2024

 

Credits a sinossi da https://www.labiennale.org/it/cinema/2024/orizzonti/pooja-sir

Pooja, Sir

Orizzonti

 

Regia: Deepak Rauniyar
Produzione: Aadi Films (Deepak Rauniyar, Asha Magrati), Baasuri Films (Ram Babu Gurung), Tannhauser Gate (Alan R. Milligan)
Durata: 118’
Lingua: Nepalese, Maithili, Hindī
Paesi: Nepal, USA, Norvegia
Interpreti: Asha Magrati, Nikita Chandak, Dayahang Rai, Reecha Sharma, Bijay Baral, Gaumaya Gurung, Aarti Mandal, Ghanashyam Mishra, Prameshwar Kumar Jha, Pashupati Rai, Niraj Shrestha
Sceneggiatura: Deepak Rauniyar, David Barker, Asha Magrati
Fotografia: Sheldon Chau
Montaggio: J. Him Lee
Scenografia: Aki Thekpa
Costumi: Janaki Kadayat
Musica: Vivek Maddala
Suono: Samrat Khanal, Leandros Ntounis

sinossi

Quando due ragazzi vengono rapiti in una città di confine in Nepal, l’ispettrice Pooja viene inviata da Katmandu per risolvere il caso. Al suo arrivo, però, i crescenti disordini politici e le violente proteste la fanno deviare dal suo percorso, costringendola a chiedere l’aiuto di Mamata, un’agente di polizia locale di etnia madhesi. Mettendo da parte la discriminazione sistemica e ignorando la solita misoginia, le donne riescono a risolvere il caso. Ma a che prezzo? Ispirato a eventi reali accaduti nel Nepal meridionale durante le proteste razziali del 2015.

commento del regista

Sono nepalese di etnia madhesi. Sono cresciuto in un ambiente in cui, a causa del colore della mia pelle, almeno una volta al giorno venivo accusato di essere entrato di nascosto in Nepal dall’India o correvo il rischio di essere fermato dalla polizia. Di recente, in seguito alla guerra civile e all’introduzione di una nuova costituzione, centinaia di migliaia di madhesi di pelle scura sono scesi in piazza, chiedendo uguali diritti rispetto alla popolazione di pelle più chiara. La risposta del governo è stata quella di reprimere le proteste, causando la morte di oltre cento persone. Pooja, Sir si svolge ai nostri giorni in una città di confine tra Nepal e India ed è ispirato a un caso reale, alle mie esperienze e a quelle di Asha Magrati, mia moglie e mia collaboratrice, che interpreta il ruolo di Pooja e ha scritto la sceneggiatura con me. La scelta del genere poliziesco per raccontare questa storia consente al pubblico di esplorare il lato oscuro della comunità madhesi attraverso gli occhi di una detective di pelle chiara. Ciò che apprende durante l’indagine sul rapimento la aiuta a capire meglio il razzismo istituzionalizzato a cui è sottoposto un terzo della popolazione nepalese. Credo nel potere del cinema di aiutarci a comprendere le nostre comuni difficoltà e le nostre esperienze di vita e di morte. Uno scambio di prospettive sarebbe qualcosa di bello, non solo per i nepalesi ma per le persone di tutto il mondo, perché razza, discriminazione e confini nazionali sono ovunque questioni di fondamentale importanza per le comunità umane.

PRODUZIONE/DISTRIBUZIONE

PRODUZIONE 1: Aadi Films – Deepak Rauniyar
147 Shreedham Society
Kathmandu, Nepal
deepakrauniyar@aadiproductions.com

PRODUZIONE 2: Baasuri Films – Ram Babu Gurung
Baneshwor 10
Kathmandu, Nepal
rambabugurung81@gmail.com

PRODUZIONE 3: Tannhauser Gate – Alan R. Milligan
Parkveien 53b
0256, Oslo, Norway
Alan@tannhausergate.no

UFFICIO STAMPA: Denise Sinelov
Required Viewing
48 Perry Street
10014, New York, United States of America
denise@requiredviewing.net

DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE: Meret Ruggle, Trigon Films,
meret.ruggle@trigon-film.org

 

RECENSIONE DI CATELLO MASULLO: Un film che arriva dal Nepal non si vede tutti i giorni in Italia. Il film ci porta dentro una realtà che conosciamo poco e ci informa, sin dai quadri posti e esergo iniziale, che nel paese himalayano esiste una importante minoranza etnica, i madhesi, dalla pelle più scura, storicamente sottoposti e pesantissime discriminazioni. Veniamo subito avvisati anche che il film è ispirato a fatti realmente accaduti, intorno al 2015, quando forti proteste della minoranza diedero vita a brutali repressioni con numerose vittime, sfiorando una vera e propria guerra civile. Il film ha la struttura del film di genere, crime/investigativo.

Curiosità, ho chiesto al regista: “il tema forte è la discriminazione razziale ed etnica. Ma la mia domanda è su un’altra grave forma di discriminazione molto più globale, la discriminazione di genere. All’inizio del film Pooja, prima di partire per la missione, si fascia strettamente il torace per mascherare le protuberanze del suo seno. E si veste da uomo e si taglia i capelli da uomo. In effetti la sua collaboratrice di etnia madhesi, Mamata, ad un certo punto glielo fa notare e le dice che lei si atteggia e si comporta da uomo per essere più rispettata ed autorevole. Volevate mettere in luce anche questo tipo di discriminazione? e poi il motore di questa vicenda, l’aborto imposto con violenza alla ragazza, che poi da luogo alla vendetta/rapimento, quale ne era lo scopo?”. La risposta di Deepak Rauniyar: “grazie per la domanda. Certamente. Nel paese in cui viviamo ci sono tante discriminazioni, di razza, di casta e anche di genere. Spesso tutte assieme. È difficile per le donne fare un mestiere da uomo. Spesso non ci sono nemmeno bagni riservati alle donne negli uffici di polizia. I personaggi cercano tutti di essere qualcun altro. Il capitano cerca di essere accettato dalla alta società. La poliziotta dalla pelle scura cerca di nasconderlo. L’aborto e la vendetta sono fatti che sono successi realmente. La preside voleva nascondere che la bambina le era morta per le botte ricevute. Ci sono volute molte indagini per scoprirlo”.

 

   

VALUTAZIONE SINTETICA: 8