Quiet life, RECENSIONE DI CATELLO MASULLO

foto di Catello Masullo (29 agosto 2024): da sx : il moderatore Paolo Bertolin, il regista Alexandros Avranas, l’attrice Chulpan Khamatova

 

Quiet life, RECENSIONE DI CATELLO MASULLO

CANDIDATO alla: XIV edizione Social Criticism Collateral Award “Sorriso Diverso Venezia Award”, 2024

 

Credits a sinossi da https://www.labiennale.org/it/cinema/2024/orizzonti/quiet-life

Quiet life

Orizzonti

 

Regia: Alexandros Avranas
Produzione: Les films du Worso (Sylvie Pialat, Alejandro Arenas Azorin, Benoît Quainon), Elle Driver (Adeline Fontan Tessaur), Fox in the Snow Films (Olivier Guerpillon, Frida Hallberg), Senator Film Produktion (Reik Möller, Ulf Israel), Amrion (Riina Sildos), Playground (Kostas Sfakianakis), Asterisk (Vicky Miha), Making Movies (Kaarle Aho)
Durata: 99′
Lingua: Russo, svedese, inglese
Paesi: Francia, Germania, Svezia, Grecia, Estonia, Finlandia
Interpreti: Chulpan Khamatova, Grigory Dobrygin, Naomi Lamp, Miroslava Pashutina, Eleni Roussinou
Sceneggiatura: Stavros Pamballis, Alexandros Avranas
Fotografia: Olympia Mytilinaiou
Montaggio: Dounia Sichov
Scenografia: Markku Pätilä
Costumi: Jaanus Vahtra
Musica: Tuomas Kantelinen
Suono: Kristjan Kurm, Kostas Varympopiotis, Persefoni Miliou
Effetti visivi: Kent Studio

sinossi

Svezia, 2018. Una misteriosa sindrome che colpisce i bambini rifugiati sta suscitando preoccupazione tra medici e politici. Sergei e Natalia sono stati costretti a fuggire dal loro paese natale dopo un attacco che ha quasi ucciso Sergei. In attesa che l’Agenzia Nazionale per l’Immigrazione decida sulla loro domanda d’asilo, si stabiliscono in Svezia con le loro due bambine e fanno del loro meglio per condurre una vita normale. Lavorano sodo, mandano le figlie alla scuola svedese, imparano la lingua, si sottopongono a regolari ispezioni da parte delle autorità, tutto nella speranza di diventare un giorno cittadini svedesi. Ma quando la loro richiesta d’asilo viene respinta, Katja, la figlia più piccola, ha un collasso ed entra in un misterioso stato di coma. Di fronte a un dilemma morale, la resilienza di Sergei e Natalia verrà messa alla prova. Riusciranno a trovare la speranza per salvare le loro figlie?

commento del regista

Da quando ne ho sentito parlare qualche anno fa, sono ossessionato dal fenomeno della Child Resignation Syndrome (Sindrome della rassegnazione infantile) e dalla necessità di portarlo sullo schermo. Nella speranza di una vita dignitosa, milioni di bambini sono costretti a spostarsi e ad abbandonare le loro case per via di guerre, povertà o repressione politica. Ma come possono i genitori garantire protezione e stabilità ai loro figli nella consapevolezza che la realtà dei fatti è tutt’altro che ottimistica? Questo è ciò che Sergei e Natalia affrontano quando si trovano rifiutata la richiesta d’asilo e la loro figlia minore sprofonda in uno stato di Sindrome della rassegnazione, una condizione di disperazione che nella sola Svezia colpisce centinaia di bambini. È possibile creare qualcosa dal nulla semplicemente impegnandosi abbastanza? La felicità, alla fine, è qualcosa che possiamo creare? Quiet Life parla della loro lotta per ripristinare a tutti i costi fiducia e stabilità, per trovare un lume di speranza in una situazione disumana.

PRODUZIONE/DISTRIBUZIONE

PRODUZIONE 1: Les films du Worso – Sylvie Pialat, Alejandro Arenas Azorin, Benoît Quainon
38 Boulevard Raspail
75007, Paris, France
Tel. 33 145440770
production@worso.com

PRODUZIONE 2: Elle Driver – Adeline Fontan Tessaur
44 rue Blanche
75009, Paris, France
Tel. 33 01 56 43 48 70
sales@elledriver.eu

PRODUZIONE 3: Senator Film Produktion – Reik Möller, Ulf Israel
Michaelkirchstr. 17–18
10179, Berlin, Germany
Tel. 49 (0)30 880 91 700
info@senator.de

PRODUZIONE 4: Fox in the Snow Films – Olivier Guerpillon, Frida Hallberg
Oxie Bygata 17
238 34, Oxie, Sweden
Tel. 46 709740097
frida@foxinthesnow.se; olivier@foxinthesnow.se

PRODUZIONE 5: Amrion – Riina Sildos Nurme 45 11621 TALLINN, ESTONIA Tel. +372 6776363 info@amrion.ee

PRODUZIONE 6: Playground Valtetsiou 15-15231 Athens Greece Tel.+306944971678
sfakianakiskostas@yahoo.com

PRODUZIONE 7: Asterisk* – Vicky Miha
40, K. Paparrigopoulou Street
11474 ATHENS, GREECE
Tel. +30 21 0644 1747
vicky@asteriskfilm.gr; info@asteriskfilm.gr

PRODUZIONE 8: Making Movies – Kaarle Aho Torkkelinkatu 3 00500 HELSINKI, FINLAND Tel. +358 40 725 3936 kaarle.aho@mamo.fi
www.mamo.fi

DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE: Elle Driver – Adeline Fontan Tessaur
44 rue Blanche
75009, Paris, France
Tel. 33 01 56 43 48 70
sales@elledriver.eu

UFFICIO STAMPA: Barbara Van Lombeek, Marie-France Dupagne
THE PR FACTORY
barbara@theprfactory.com
Tel. +32 486 54 64 80
mariefrance@theprfactory.com
Tel. +32 477 62 67 70

 

RECENSIONE DI CATELLO MASULLO: La vicenda narrata sembra talmente paradossale da apparire surreale. Invece è tutto vero. Il che è veramente agghiacciante. Che oggi, nella civilissima Svezia, campione mondiale della democrazia, dei diritti civili, del politically correct, il sistema delle leggi abbia creato una burocrazia ottusa, insensibile, sorda, al punto  da istituzionalizzare la crudeltà e la inumanità. Tanto dal rifiutarsi perfino di guardare una grossa e fresca cicatrice mostrata da un padre di famiglia cui si sta negando il diritto di asilo, solo perché la procedura non lo prevede. Il film è durissimo, tiene lo spettatore in sospensione, sempre fuori della zona di conforto

Curiosità, ho chiesto al regista: “la rappresentazione che viene fatta della violenza istituzionale, legalizzata nella civilissima Svezia, ma credo anche in tanti altri paesi, questa fortissima violenza psicologica, mi sembra che travalichi di molto il confine con la tortura, che credo sia un reato sia in Svezia che in altri paesi. Come è possibile che la tortura venga ancora oggi tollerata in Svezia e non solo?”. La risposta di Alexandros Avranas: “ottima domanda. Credo che si sia creato un sistema che serve il sistema. Non solo in Svezia. In un mondo politicamente corretto ci siamo dimenticati della nostra dimensione umana, di quello che conta. Nel sistema si presentano persone che fanno finta. Se si è innocenti diventa tortura. Se è una menzogna si categorizza come giustizia, in nome delle regole. Una vita Tranquilla, di chi? Delle persone che vogliono essere tranquille a qualsiasi costo?”.

 

VALUTAZIONE SINTETICA: 7.5