Separated, RECENSIONE DI ROSSELLA POZZA

Separated, RECENSIONE DI ROSSELLA POZZA

Credits a sinossi da : https://www.labiennale.org/it/cinema/2024/fuori-concorso/separated

Separated

Fuori Concorso

 

Regia: Errol Morris
Produzione: NBC News Studios (Molly O’Brien), Participant (Diane Weyermann, Jeff Skoll), Errol Morris, Robert Fernandez, Molly O’Brien, Steven Hathaway, Jacob Soboroff
Durata: 93’
Lingua: Inglese
Paesi: Usa, Messico
Interpreti: Gabriela Cartol, Diego Armando, Lara Lagunes – Jonathan White, Allyn Sualog, Jacob Soboroff, Scott Lloyd, Elaine Duke, Lee Gelernt (come se stessi)
Fotografia: Igor Martinović
Montaggio: Steven Hathaway
Scenografia: Eugenio Caballero
Costumi: Andrea Manuel
Musica: Paul Leonard-Morgan
Suono: Lee Salevan
Dal romanzo: Separated: Inside An American Tragedy di Jacob Soboroff

sinossi

Errol Morris affronta uno dei capitoli più oscuri della storia recente degli Stati Uniti: le separazioni delle famiglie di migranti. Basandosi sul libro di Jacob Soboroff, corrispondente politico e nazionale della NBC, Morris unisce esplosive interviste con funzionari e whistleblower e acute ricostruzioni della difficile situazione di una famiglia di migranti. Insieme dimostrano che il vero obiettivo di questa politica era proprio la crudeltà. In questo contesto, con centinaia di famiglie ancora separate a anni di distanza, il pubblico può iniziare a comprendere il ruolo del governo degli Stati Uniti in quest’inconcepibile orrore, con l’avvertimento che siamo sul punto di permettere che accada di nuovo.

commento del regista

L’arte non è realtà e la realtà non è arte. E poi c’è l’inevitabile domanda su come rappresentare la realtà nell’arte, come se ci fosse un modo solo piuttosto che innumerevoli possibilità. Ho lottato per tutta la vita col problema di come rappresentare il mondo, come preservarne, nel modo in cui cerchiamo di comprenderlo, le profonde ambiguità. Separated è il mio tentativo più recente. Come rendere l’idea degli orrori delle politiche di frontiera degli Stati Uniti senza ripetere cose già viste fino alla nausea? Come cogliere la realtà emotiva di fondo di ciò che sta accadendo? La tragedia dei genitori separati dai figli, impotenti. O dei figli, incapaci di comprendere questa nuova vita da incubo. Come possiamo evidenziare le macchinazioni burocratiche dietro le quinte? L’opportunismo, l’indifferenza istituzionale? Ho cercato di costruire un ponte tra interviste e finzione narrativa. Scene interpretate da due attori – gli straordinari Gabriela Cartol e Diego Armando Lara Lagunes – mostrano una famiglia in fuga, lacerata e distrutta dal suo arrivo negli Stati Uniti. Le interviste includono voci che si sentono raramente nei telegiornali: Elaine Duke, ex capo ad interim del Dipartimento della sicurezza interna; Jallyn Sualog, un burocrate dell’Ufficio per il reinserimento dei rifugiati, il dipartimento mal gestito costretto a prendere in custodia i bambini separati; e l’eroe del film, Jonathan White, che ha deciso di mettere a repentaglio la sua carriera per raccontare una storia che andava raccontata. Oggi, questa storia è tanto un racconto ammonitore per il futuro quanto un’indagine sulle terribili malefatte del nostro recente passato.

PRODUZIONE/DISTRIBUZIONE

PRODUZIONE 1: NBC News Studios – Molly OBrien, Robby Ferandez
100 Universal City Plaza
91608, Universal City, United States of America
Tel. 1 747 324 3700
Molly.OBrien@nbcuni.com
fernandez@moxiepictures.com

PRODUZIONE 2: Participant – Jeff Skoll
3520 Wesley Street
90232-2433, Culver City, United States of America
Tel. 1 310) 550-5100
lkim@participant.com

UFFICIO STAMPA: Emilie Spiegel
Cinetic PR
26 Broadway
10004, New York, United States of America
Tel. 516-524-9392
Emilie@cineticmedia.com

UFFICIO STAMPA INTERNAZIONALE: Claudia Tomassini + Associates
press@claudiatomassini.com

 

RECENSIONE DI ROSSELLA POZZA: Errol Morris si conferma documentarista di vaglia. Si serve anche di due attori per costruire un fil rouge di finzione che racconta con maggiore vivacità la vicenda. Che ha dell’agghiacciante. La storia è quella della brutale separazione dei minori dai genitori che hanno tentato la immigrazione illegale negli USA per la sopravvivenza: più che il cinismo delle politiche immigratorie della amministrazione Trump ne dimostra la crudeltà. Crudeltà che è ben e programmaticamente presente anche nelle promesse della rude campagna elettorale in corso. Fara riflettere gli americani? Lo sapremo a fine anno.

 

VALUTAZIONE SINTETICA: 7.5