Anul nou care n-a fost, RECENSIONE DI CATELLO MASULLO

Anul nou care n-a fost, RECENSIONE DI CATELLO MASULLO

Credits a sinossi da https://www.labiennale.org/it/cinema/2024/orizzonti/anul-nou-care-n-fost-l%E2%80%99anno-nuovo-che-non-venne-mai

Anul nou care n-a fost (L’anno nuovo che non venne mai)

Orizzonti

 

Regia: Bogdan Mureşanu
Produzione: Kinotopia (Bogdan Mureșanu), All Inclusive Films (Vanja Kovacevic)
Durata: 138′
Lingua: Rumeno
Paesi: Romania, Serbia
Interpreti: Adrian Vancica, Iulian Postelnicu, Emilia Dobrin, Nicoleta Hancu, Andrei Miercure, Mihai Calin
Sceneggiatura: Bogdan Mureșanu
Fotografia: Boroka Biro, Tudor Platon
Montaggio: Vanja Kovacevic, Mircea Lacatus
Scenografia: Iulia Fulicea, Victor Fulicea
Costumi: Dana Anghel
Suono: Raza Studio
Effetti visivi: Chainsaw Europe

 

 

sinossi

Il 20 dicembre 1989 la Romania è sull’orlo della rivoluzione. Le strade sono piene di dimostrazioni, gli studenti deridono il regime con l’arte e gli spettacoli di capodanno glorificano Ceaușescu. Eppure, nel disagio delle loro case senza riscaldamento, le famiglie sono alle prese con conflitti personali e con l’onnipresente polizia segreta. Sei vite apparentemente scollegate s’intersecano in modi inaspettati. Mentre le tensioni raggiungono il punto di ebollizione, le unisce un momento esplosivo che culmina nella drammatica caduta di Ceaușescu e del regime comunista.

commento del regista

Sono sempre stato interessato al concetto dell’adesso, in particolare quando riguarda un adesso storico, un singolo momento nel tempo che collega tutti a una coscienza comune. Alcuni di questi momenti sono cruciali cambiamenti di paradigma storico, come la rivoluzione rumena, che è stata forse, se non la prima, la rivoluzione con la maggiore copertura televisiva della storia. Volevo però affrontare quest’argomento dalla prospettiva microscopica delle persone comuni, piuttosto che con uno sguardo dall’alto verso il basso. Il mio obiettivo era ricreare quel momento in cui il cambiamento si è verificato senza che lo si notasse, un cambiamento che ha completamente cancellato una dittatura, aprendo la strada a dignità e libertà. Questo film offre una visione sinfonica di un evento storico che nei nostri film è stato forse rappresentato troppo spesso attraverso un’unica lente.

Produzione/Distribuzione

PRODUZIONE 1: Irina Enea – KINOTOPIA
Iacob Negruzzi 14, sector 1
011094, Bucarest, Romania
Tel. 40 722673550
irina@bakingfilms.ro; bogdan@kinotopia.ro
Facebook: www.facebook.com/ANCNF.filmul
Instagram: www.instagram.com/anul.nou.care.n.a.fost/

PRODUZIONE 2 : Vanja Kovacevic – All Inclusive Films
Kraljice Katarine 57
11000, Belgrade, Serbia
Tel. +381 64 1334502
vanja@allinclusivefilms.rs

DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE: CERCAMON MFZE – Sebastien CHESNEAU
FDAM0596 – Compass Buidling, Al Shoada Road, Al Hamra, Industrial Zone-FZ
Ras Al Khaimah (United Arab Emirates)
+971566063824
sebastien@cercamon.biz

UFFICIO STAMPA: Marijana Harder
c/o NEW STUDIO
Prinzessinnenstr. 16
10969 Berlin
+49 (0)177 79 42 871
mail@marijanaharder.com
www.marijanaharder.com

 

RECENSIONE DI CATELLO MASULLO: Questo film ha meritatamente vinto la Sezione Orizzonti della 81esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Attraverso 6 diverse storie, di 6 famiglie che non hanno apparentemente nulla in comune, ci fornisce una lettura nitida e vivida della Romania sotto il tallone del poliziesco e spietato regime di Ceausescu e di come il regime sia crollato rapidamente sotto l’inarrestabile spinta delle protesta popolare di massa. Dotato di toni di garbata e sapida ironia (“Ma è solo un bambino!”, dice la madre, ed il padre risponde urlando: ”No! Non è un bambino! È un delatore!”, con riferimento alla letterina indirizzata a Babbo Natale da parte del bambino, ingenuamente stilata ed imbucata nella cassetta postale, nella quale, dopo aver chiesto i regali per sé e per sua madre, aveva aggiungo anche un regalo per il padre, l’avverarsi del suo più grande desiderio che gli aveva sentito pronunciare più volte: “la morte di zio Nicu”!). Con un abile montaggio parallelo, le 6 storie si sfiorano, si toccano, convergono, si intrecciano, in un crescendo rossiniano, sino ad un finale sorprendente e strepitoso, sull’incedere delle note del mitico bolero di Ravel. Da non perdere.

VALUTAZIONE SINTETICA: 8