DIVA FUTURA, RECENSIONE DI ROSSELLA POZZA

DIVA FUTURA, RECENSIONE DI ROSSELLA POZZA

Credits a sinossi da : https://www.labiennale.org/it/cinema/2024/venezia-81-concorso/diva-futura

Diva futura

Venezia 81 Concorso

Regia: Giulia Louise Steigerwalt
Durata: 128’
Lingua: Italiano
Paesi: Italia
Interpreti: Pietro Castellitto, Barbara Ronchi, Denise Capezza, Tesa Litvan, Lidija Kordić, Davide Iachini, Marco Iermanò
Sceneggiatura: Giulia Louise Steigerwalt
Fotografia: Vladan Radovic
Montaggio: Gianni Vezzosi
Scenografia: Cristina Del Zotto
Costumi: Andrea Cavalletto
Musica: Michele Braga
Suono: Maurizio Argentieri, Michele Mazzucco
Effetti visivi: Stefano Leoni
Dal romanzo: “Non dite alla mamma che faccio la segretaria” di Debora Attanasi

Sinossi

Italia, anni Ottanta-Novanta. Con la sua agenzia Diva Futura, Riccardo Schicchi rivoluziona la cultura di massa trasformando l’utopia hippy dell’amore libero in un nuovo fenomeno: il porno. Sotto la sua guida, “ragazze della porta accanto” come Ilona Staller, Moana Pozzi, Eva Henger e molte altre diventano all’improvviso dive di fama mondiale ed entrano nelle case degli italiani grazie al boom delle televisioni private e dei videoregistratori in VHS. L’espressione “pornostar”, coniata al tempo, segna l’inizio di una nuova era.
L’impatto mediatico è talmente travolgente da sfociare nell’elezione al Parlamento di Ilona Staller, detta “Cicciolina”, nella nascita del Partito dell’Amore e nella candidatura di Moana Pozzi a sindaca di Roma. L’avventura di questa grande “famiglia” – dove esplodono gelosie, tormenti e contraddizioni i cui effetti generano una situazione fuori controllo nell’industria della pornografia – è raccontata attraverso lo sguardo di Debora, giovane segretaria dell’agenzia con un mutuo sulle spalle. Tutto questo è accaduto perché esisteva un desiderio tanto nascosto quanto grande: quello di tutti.

Commento della regista

Un ritratto imparziale, il racconto della parabola tragica di un gruppo di personaggi che, se per certi versi si sono battuti per la libertà, paradossalmente hanno poi contribuito con il loro lavoro a normalizzare qualcosa che va contro la libertà della donna stessa, ovvero la mercificazione del corpo femminile. ll racconto, in questo senso, di una grande contraddizione.

Produzione/Distribuzione

PRODUZIONE 1: Groenlandia – MATTEO ROVERE
Via Giovanni Battista Piatti, 23
00185, Roma, Italy
Tel. 39 0670490005
Mob. 39 3393689010
info@groenlandiafilm.com

PRODUZIONE 2: PIPERFILM – LUISA BORELLA
Via Parigi, 11
00185, Roma, Italy
Tel. 39 347 355 6512
Mob. 39 347 355 6512
info@piper.film
www.piper.film

DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE: PIPERFILM – Alessandra Vagnarelli
Via Parigi, 11
00185, Roma, Italy
Tel. 39 3471258771
info@piper.film
www.piper.film

DISTRIBUZIONE ITALIA: PIPERFILM – Luisa Borella
Via Parigi, 11
00185, Roma, Italy
Tel. 39 347 355 6512
info@piper.film
www.piper.film

UFFICIO STAMPA: JONATHAN RUTTER, SIMONE DEVLIN
PREMIER
2-4 Bucknall Street
WC2H 8LA, LONDON, United Kingdom
Tel. 44 207 292 8330
DivaFutura@premiercomms.com

UFFICIO STAMPA ITALIA: MANUELA CAVALLARI
FOSFORO
VIA Niccolò Piccolomini 1
00165, Roma, Italy
Tel. 39 349 689 1660
manuela.cavallari@fosforopress.com

 

RECENSIONE DI ROSSELLA POZZA: Giulia Louise Steigerwalt, dopo l’esordio molto felice con “Settembre”, del 2022, alza, non di poco, l’asticella delle sue ambizioni, affrontando una vicenda di grande complessità, che ha rivoluzionato la storia del costume nel nostro paese. Un film rischioso, con il rischio, sempre presente, di lambire il cattivo gusto. La regista, anche sceneggiatrice, esce vincitrice dalla sfida. Domina con sicurezza un cast corale che restituisce il giusto colore, ma anche i toni tragici e melanconici, del circo mediatico di Riccardo Schicchi. Materializzato da un Pietro Castellitto in stato di grazia. Ma la storia la racconta la vera protagonista, Barbara Ronchi, che era stata la musa di “Settembre” per la stessa regista, qui alla Mostra con il numero record di ben 4 film (meriterebbe una Coppa Volpi a 4 facce…). Che interpreta il ruolo della segretaria della agenzia “Diva Futura”, la Debora Attanasi autrice del libro da cui il film è tratto: “Non dite alla mamma che faccio la segretaria”. Un personaggio di totale understatement, cui la Ronchi regala un capolavoro di (indomita) sottrazione. Una ossimorica remissività coniugata con una resilienza d’acciaio e una creativa intraprendenza, come quando va in tv a recitare il ruolo della casalinga acqua e sapone che si prostituiva per comprarsi le borsette, e che all’ultimo minuto non si trovava. Una interpretazione magistrale con infinite nuances, non ultima quella del candore stupefatto, che resta tale, inscalfibile, pur nelle condizioni al contorno di un mondo non esattamente da educande. Come nell’impagabile scambio di battute con Schicchi/Castellitto a proposito di una delle nuove donne della scuderia, appena arrivata: “Che significa un puffo perforato? / La sua prima esperienza è stata Biancaneve e i trenta nani…!”. Sempre sul filo di una lieve e sublime ironia. Imperdibile.

 

VALUTAZIONE SINTETICA: 7.5