Mon inséparable, RECENSIONE DI CATELLO MASULLO

foto di Catello Masullo (31 agosto 2024): da sx: Charles Peccia Galletto, Laure Calamy, Julie Froger, la regista Anne-Sophie Bailly, il moderatore.

Mon inséparable, RECENSIONE DI CATELLO MASULLO

CANDIDATO alla: XIV edizione Social Criticism Collateral Award “Sorriso Diverso Venezia Award”, 2024

 

Credits a sinossi da https://www.labiennale.org/it/cinema/2024/orizzonti/mon-ins%C3%A9parable

 

Mon inséparable

Orizzonti

 

Regia: Anne-Sophie Bailly
Produzione: Les Films Pelléas (David Thion)
Durata: 95′
Lingua: Francese
Paesi: Francia
Interpreti: Laure Calamy, Charles Peccia Galletto, Julie Froger
Sceneggiatura: Anne-Sophie Bailly
Fotografia: Nader Chalhoub
Montaggio: Quentin Sombsthay, François Quiqueré
Scenografia: Clémence Ney
Costumi: Floriane Gaudin
Musica: Jean Thévenin
Suono: Pierre-Louis Clairin, Adrien Cannepin, Xavier Thieulin

sinossi

Mona vive col figlio adulto Joël in un piccolo appartamento alla periferia di Parigi. Ora trentenne, Joël è “lento”, come si dice, lavora in una struttura specializzata ed è follemente innamorato della sua collega Océane, anche lei disabile.
Mona, tuttavia, non sa nulla della loro relazione e quando Océane rimane incinta ed è necessario fare una scelta, il legame simbiotico tra madre e figlio vacilla.

commento della regista

La silhouette fiera e nervosa di una madre, l’andatura irregolare del figlio, gli occhi azzurri della sua amante che puntano verso il mare aperto. Tre corpi, tre personaggi in cerca di libertà, mentre tutto li limita e li lega. È fin dall’infanzia che Mona si prende cura del figlio Joël, ora adulto. Questa cura è tanto un dono quanto una maledizione, che li lega in una complessa co-dipendenza. Joël e Océane sono diversi. E tuttavia, come tutti, si desiderano e si amano, al punto di pensare di avere un figlio. Chi siamo noi per giudicare la loro capacità di prendersi cura di qualcun altro? Lo sguardo di Mona, tenero e preoccupato, riflette l’abisso delle mie domande: quali diritti – e doveri – abbiamo gli uni sugli altri? Sui corpi e sulle vite degli altri?

PRODUZIONE/DISTRIBUZIONE

PRODUZIONE: Les Films Pelléas – David Thion
25 rue Michel Le Comte
75003, Paris, France
Tel. 33 0142743100
david.thion@pelleas.fr

DISTRIBUZIONE ITALIA : I Wonder Pictures
Tel. 39 051 4070166

DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE: Les films du Losange – Raphaelle Quinet
7-9 rue des Petites Ecuries
75010, Paris, France
Tel. 33 0619446495
r.quinet@filmsdulosange.fr

UFFICIO STAMPA: Barbara Van Lombeek – Marie-France Dupagne
Barbara Van Lombeek
+32 486 54 64 80
barbara@theprfactory.com
Marie-France Dupagne
+32 477 62 67 70
mariefrance@theprfactory.com

 

RECENSIONE DI CATELLO MASULLO: Anne-Sophie Bailly costruisce un film molto forte, di grande impatto. Accendendo potenti riflettori su temi tabù, molto poco trattati. Lo fa con eccezionali piglio e determinazione. Senza barare mai. Attorno alla grande attrice Laure Calamy, dirige magistralmente due non attori “speciali”, Charles Peccia Galletto e Julie Froger, bravissimi, che danno una autenticità senza pari. Film delicato, lieve, ma incalzante. Di altissima valenza sociale. Imprescindibile.

Curiosità, ho chiesto alla regista: “uno dei temi forti è la inclusione di persone diversamente abili. Ma ci sono sotto-temi importanti, come il diritto alla genitorialità, alla auto-determinazione, ed anche alla indipedenza economica. Come è regolata dalle leggi, avete fatto ricerche?”. La risposta della regista Anne-Sophie Bailly: “credo che il tema vero è la famiglia. È una storia particolare. C’è un figlio speciale. Chi ha diritto su chi. Le regole sulla famiglia sono complesse. Per le ricerche, sono andate su ESAT, strutture speciali che accolgono persone con bisogni speciali, Il diritto del lavoro protetto è stata l’occasione di incontrare Julie (l’attrice che interpreta Océan, ndr.). Ho frequentato tante persone di età diverse. L’obiettivo era l’incontro. In Francia queste strutture sono bastioni chiusi difficili da penetrare. Diritti alla auto-determinazione. Se ne parla da anni. È una questione etica il diritto ad avere figli. La prima volta fu nel 1996, il Consiglio Nazionale sull’etica riceveva molte richieste per far sterilizzare le donne disabili. Non se ne parla molto. E c’è ancora molto da fare. Questioni etiche. Anche nel film si accenna su chi si prende cura dei bambini. I cittadini sono sensibili a queste questioni.

 

 

VALUTAZIONE SINTETICA: 8