OF DOGS AND MEN (DI UOMINI E CANI), RECENSIONE DI CATELLO MASULLO
Credits a sinossi da https://www.labiennale.org/it/cinema/2024/orizzonti/al-klavim-veanashim-di-uomini-e-cani
Al klavim veanashim (Di uomini e cani)
Orizzonti
Regia: | Dani Rosenberg |
Produzione: | Laila Films (Itai Tamir, Alexander Rodnyansky), Stemal Entertainment (Donatella Palermo) con Rai Cinema |
Durata: | 82′ |
Lingua: | Ebraico |
Paesi: | Israele, Italia |
Anno: | 2024 |
Interpreti: | Ori Avinoam, Natan Bahat, Nora Lifshitz, Yamit Avital |
Sceneggiatura: | Dani Rosenberg, Ori Avinoam, Itai Tamir |
Fotografia: | Ziv Berkovich |
Montaggio: | Nili Feller |
Musica: | Yuval Semo |
Suono: | Itzik Cohen, Neal Gibbs, Oz Sicherman |
sinossi
Alle prime luci dell’alba, la sedicenne Dar torna al suo kibbutz alla ricerca del suo cane scomparso, perduto durante il massacro a cui è sopravvissuta giorni prima. Affronta gli orrori impressi nel luogo e nei volti di chi la circonda e assiste alla cruda realtà della tragedia che si svolge oltre la recinzione di Gaza. Intrappolata tra coloro che cercano vendetta e coloro la cui fede nell’umanità resta incrollabile, Dar cerca di trovare la propria voce.
commento del regista
L’orrendo attacco del 7 ottobre e la guerra che ne è seguita hanno scatenato inimmaginabili e incomprensibili sofferenze. La loro umanità, o assenza di umanità, è profondamente inquietante. Si possono rappresentare, raccontare, narrare questi eventi? Questa la scoraggiante domanda che ci ponevamo a fine ottobre quando abbiamo iniziato a filmare, con l’acuta consapevolezza che il cinema era andato a sbattere contro il muro della realtà. L’affermazione di Theodor Adorno – che scrivere una poesia dopo Auschwitz, rappresentare l’irrappresentabile, è un atto di barbarie – trovava eco nelle mie opinioni nei primi giorni di questo terribile, implacabile conflitto. Con il passare del tempo, con quelle immagini ormai entrate nella nostra coscienza collettiva, mi sono sentito in dovere di portare testimonianza della realtà in prima persona. Ho cercato di aprire una finestra su queste esperienze e di provare a raccontare una storia su coloro che sono rimasti intrappolati in questo implacabile ciclo di spargimento di sangue. Abbiamo iniziato le riprese nel kibbutz Nir Oz, una comunità devastata dall’uccisione e dal rapimento di oltre un quarto dei suoi membri, e lungo il confine di Gaza. La nostra scelta di filmare con una piccola troupe e una telecamera leggera è in linea con l’indebolimento dei confini tra cinema di finzione e documentazione della realtà. Abbiamo filmato coloro che si trovavano nella zona di guerra, seguendo una singola protagonista mentre si muove in questo territorio torturato, che ha plasmato il filo narrativo del film. Fa da guida al nostro cinema il ripensamento di Adorno negli anni successivi, secondo cui la sofferenza continua merita di essere espressa tanto quanto un’anima torturata merita di urlare. Vogliamo onorare le esperienze di tutti coloro che sopportano le devastazioni della guerra, sforzandoci di ritrarre la loro umanità in mezzo all’oscurità.
PRODUZIONE/DISTRIBUZIONE
PRODUZIONE 1: Itai Tamir, Alexander Rodnyansky – LAILA FILMS
20 Ben Avigdor street
6721844, Tel Aviv, Israel
Tel. 972 54564144
Mob. 33 618436019
itai@laila-films.com
PRODUZIONE 2: Donatella Palermo – Stemal Entertainment
via Caio Mario 7
00192, Roma, Italy
Tel. 39 06 39750019
stemal.entertainment@gmail.com
PRODUZIONE 3: Rai Cinema
piazza Adriana 12
00193, Roma, Italy
Tel. 39 0633179601
produzione@raicinema.it
DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE: Fulvio Firrito – Rai Cinema International Distribution
piazza Adriana 12
00193, Roma, Italy
Tel. 39 0633179601
fulvio.firrito@raicinema.it
UFFICIO STAMPA INTERNAZIONALE: DDA – Dana Archer
OfDogsandMen@ddaglobal.com
UFFICIO STAMPA ITALIA: Flavia Schiavi e Olivia Alighiero
PUNTOeVIRGOLA
Via Natale Del Grande, 40
00153, Roma, Italy
Tel. 6 45763506
info@studiopuntoevirgola.com
RECENSIONE DI CATELLO MASULLO: Il massacro operato da Hamas nei kibbutz israeliani confinanti con la striscia di Gaza il 7 ottobre del 2023 ha generato una tragedia umana che non cessa ancora oggi e che tiene con il fiato sospeso la popolazione mondiale. Filmare a caldo i luoghi del blitz può apparire una operazione che appartiene più alla cronaca che al cinema (è interessante leggere dei dubbi dello stesso regista nel suo commento sopra riportato, con opportuno riferimento al pensiero ed al ripensamento di Adorno). La potenza del cinema mostra ancora di poter vincere su tutto. Dani Rosenberg, con una troupe leggerissima, comincia a girare alla fine di ottobre 2023. Nei luoghi dove tutto è spettralmente restato come congelato al 7 ottobre, il giorno del massacro. Il geniale espediente narrativo di una ragazza, appena scampata al massacro o al sequestro, grazie al sacrificio di sua madre che si è fatta prendere per risparmiarla, che va alla ricerca del suo cane nei luoghi martoriati, si rivela di grande efficacia. La pratica totalità delle persone filmate, a parte la giovane protagonista, sono i veri abitanti di quei luoghi, oppure i militari che li presidiano. Il confine tra cinema del reale e quello di finzione si fa sempre più labile. Il film è rigoroso, senza (o quasi) musiche aggiunte, anti-spettacolare. Ma non per questo non avvincente. Anzi. Emerge prepotente l’odio, ed a tratti anche una repulsione fisica che confina con il razzismo, come nella insegnante della scuola materna devastata che si rifiuta perfino di toccare un giocattolo scaraventato a terra nella irruzione per la presunta “contaminazione” dello stesso da parte dei terroristi. Ma fa da contraltare la telefonata che un giornalista fa ad un palestinese, che gli fa l’elenco di 20 congiunti stretti che ha dovuto appena sotterrare, specificando nomi ed età. A dimostrare che la sofferenza ed il dolore non hanno colore, né schieramento, ma accomunano tutti gli appartenenti al genere umano. Non mancano scene da antologia, da far accapponare la pelle, come quella della cagnetta che insegue trafelata abbaiando la camionetta che sta portando via la sua padrona appena sequestrata, sotto un cielo di traccianti e di esplosioni. Meraviglioso, infine, il dialogo tra Dar, la giovane protagonista, e Nora, una intrepida signora che si è data la missione di recuperare gli animali abbandonati dagli uccisi e/o sequestrati: “Non hai paura dei cani? Non sono aggressivi? / Guarda cosa hanno fatto gli uomini. E dovrei aver paura dei cani? L’uomo è l’animale più crudele e pericoloso. Eppure continuo a vivere in mezzo a voi!”. Da non mancare.
VALUTAZIONE SINTETICA: 7.5