Cattivi Maestri, recensione di Catello Masullo

Foto di Catello Masullo (24 ottobre 2024), da sx: la moderatrice Alessandra De Luca, Riccardo Neri (produttore/producer), Vincenzo Fuoco, Roberto Orazi regista/director), Giancarlo Abete, Domenico Costantino.

 

Cattivi maestri, recensione di Catello Masullo

 

credits E SINOSSI da: cinematografo.it

Cattivi maestri

ITALIA 2024

Sinossi: Vincenzo Fuoco, trentacinque anni e una passione inesauribile per il gioco del calcio, fin da quando era ragazzino. Quando a undici anni giocava nella squadra del suo paese, Villa d’Adda, fu acquistato da una squadra professionistica e fu qui che incontrò un dirigente sportivo predatore seriale, che s’insinuò nella sua vita e nella sua famiglia. Oggi, Vincenzo è uscito dall’incubo, è tornato all’amore per il calcio e ha deciso di raccontare la sua storia.

Regia: Roberto Orazi

Attori: Vincenzo Fuoco – se stesso

Sceneggiatura: Riccardo IrreraRoberto Orazi

Fotografia: Patrizio Patrizi

Musiche: Massimiliano Lazzaretti

Durata: 59’

Colore: C

Produzione: RICCARDO NERI, VINCENZO FILIPPO

NOTE

– PRESENTATO IN ‘SPECIAL SCREENING’ ALLA 19. FESTA DEL CINEMA DI ROMA (2024).

NOTE: CANDIDATO AL PREMIO DI CRITICA SOCIALE – SORRISO DIVERSO, FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2024

 

recensione di Catello Masullo: Un abuso sessuale subito all’età di 11 anni e tenuto taciuto per decenni ha avuto conseguenze devastanti per Vincenzo Fuoco, con il naufragio del matrimonio, la perdita della custodia della figlia, perdita della salute, abuso di sostanze e farmaci, ricovero in clinica psichiatrica, forti impulsi suicidi (ed anche omicidi, per rabbia e per desiderio di giustizia denegata). Un racconto agghiacciante, che mette le autorità sportive e quelle istituzionali davanti ad un fenomeno che non si arresta. E l’aspetto che fa più rabbia è che i colpevoli di allora non sono più perseguibili per prescrizione del reato. Ed i colpevoli di oggi possono contare sulla copertura di sempre: la vergogna delle vittime e la loro infinitamente minore credibilità di bambini verso la credibilità degli adulti. Un grido di dolore alto e serio, che va raccolto, con la diffusione del film nelle scuole sportive e nelle scuole in generale, di ogni ordine e grado.

 

Valutazione sintetica: 7.5