Estado de Silencio, recensione di Catello Masullo

Foto di Catello Masullo (19 ottobre 2024, Maxxi), da sx: la moderatrice, Diana, Santiago Maza, il regista, la traduttrice.

Estado de Silencio, recensione di Catello Masullo

 credits da: IMDB

 

Estado de Silencio (2024)

Directed by 

Santiago Maza

Writing Credits (in alphabetical order)  

Santiago Maza

Cast  

Jan-Albert Hootsen Self

Produced by 

Salathiel López Campos line producer
Rafael Georges Zein Da Cruz executive producer
Joris Debeij executive producer
Felipe Estefan executive producer
Gael García Bernal executive producer
Miguel Lecuona line producer
Diego Luna executive producer
Abril López Carrillo producer
Santiago Maza executive producer
Kristel Muciño executive producer
Gustavo Henrique Pereira Ribeiro executive producer (as Gustavo Ribeiro)
Yamil Sanchez assistant producer
Moacyr Lopez Vargas assistant producer

Cinematography by 

Odei Zabaleta

Editing by 

Jonás García Fregoso
Sebastián Nuño

Production Design by 

Claudio Ramirez Castelli

Set Decoration by 

Joao Lima

Second Unit Director or Assistant Director 

Tess Anastasia Fernández assistant director

Art Department 

Adriana Navarrete Art Coordinator

Sound Department 

Enrique Fernández Tanco re-recording mixer / sound designer
Enrique Dominguez Hernandez sound mixer
Chema Ramos Roa sound effects editor

Visual Effects by 

Ricardo Arvizu visual effects
Verónica Posada visual effects producer
Gonzalo Rojas Zamora digital compositor

Editorial Department 

Priscila Doncel Albores Postproducer
María José Aquino Vega post-production coordinator

Music Department 

Mauricio Gonzo Arroyo music clearance

Additional Crew 

María Arguedas Huet production coordinator

NOTE: CANDIDATO AL PREMIO DI CRITICA SOCIALE – SORRISO DIVERSO, FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2024

 

recensione di Catello Masullo: Una agghiacciante fotografia della deriva del Messico, dove la violenza ha una escalation fuori controllo e dove fare il giornalista è diventato il mestiere più pericoloso. Un inno al coraggio di chi continua a voler raccontare la verità, nonostante le continue minacce, le aggressioni, gli omicidi ed i rapimenti di giornalisti siano sempre più frequenti (si leggano al proposito le spaventose le statistiche delle mie domande al regista, qui sotto, di seguito).  

Curiosità, ho chiesto al regista: “dai titoli di coda leggiamo che dal 2000 al 2024 ci sono stati 163 giornalisti uccisi e 33 scomparsi e il 99% dei casi è tuttora irrisolto. Ma si sente nel film che negli ultimi 22 anni la democrazia messicana ha fatto molti più morti di qualsiasi altra dittatura classica sud americana, 400.000 morti ammazzati e 100.000 desparecidos. 163 più 33 giornalisti sono tantissimi, ma qui parliamo di mezzo milione di morti ammazzati che non facevano i giornalisti, perché sono stati uccisi? Inoltre, nel film uno dei giornalisti intervistati dice che con il loro lavoro si espongono così tanto che è come se si disegnassero sulla maglietta un bersaglio a cerchi concentrici sul quale sparare. Con la esposizione mediatica conquistata con questo film, non rischiano di diventare bersagli ancora più ricercati dai killer di giornalisti?”. Questa la risposta di Santiago Maza: “la differenza dei numeri, i 163 sono diventati 167 nel frattempo e 33 restano i dispersi tra i giornalisti. In Messico una aggressione a giornalisti ogni 14/16 ore. Si inserisce nel numero totale di scomparsi in Messico che è sprofondato nella violenza. I giornalisti cercano di dare un nome a questi morti. Provocati da una politica orrenda, quella della cosiddetta guerra contro il narco traffico. I giornalisti sono diventati il bersaglio di quelli che vogliono che si mantenga il narco traffico e lo status quo. I nemici dei giornalisti sono i funzionari dello stato corrotti, la mano governativa che ha qualcosa da nascondere. A volte lo stesso narcotraffico usa la stampa. Tutti quelli che hanno lavorato al progetto hanno dato il meglio di sé. I giornalisti che hanno partecipato a questo film sono più esposti? Loro stanno bene. L’anonimato è il loro più grande problema e rischio. Il fatto che se ne parli è diventato per loro uno scudo”.

 

Valutazione sintetica: 7.5