Fino alla fine , recensione di ROSSELLA POZZA

 

Foto di Catello Masullo (18 ottobre 2024), da sx:la moderatrice Alessandra De Luca, l’attore Enrico Inserra, l’attrice Elena Kampouris, il regista e co-sceneggiatore Gabriele Muccino, attori e produttori

Fino alla fine , recensione di ROSSELLA POZZA

 

credits E SINOSSI da: cinematografo.it

 

Fino alla fine

ITALIA 2024

Sinossi: Sophie è una giovane americana di vent’anni in vacanza a Palermo con la sorella. Quando sta per tornare in California, nelle ultime 24 ore del suo soggiorno in Sicilia, incontra Giulio e il suo gruppo di amici. Saranno proprio queste 24 ore a cambiare per sempre il corso della sua vita. Sophie scoprirà che la vita è fatta di scelte e quelle che farà la porteranno a camminare sull’orlo del baratro, trasformando una semplice storia d’amore in una di sopravvivenza, riscatto e pura adrenalina. Questo gruppo di ventenni, ancora inesperti nel maneggiare la vita, scopriranno quanto sia facile commettere errori.

Regia: Gabriele Muccino

Attori: Elena Kampouris – Sophie, Saul Nanni – Giulio, Lorenzo Richelmy – Komandante, Enrico Inserra – Samba, Francesco Garilli – Sprizz

Sceneggiatura: Gabriele MuccinoPaolo Costella

Fotografia: Fabio Zamarion

Musiche: Paolo Buonvino

Montaggio: Claudio Di Mauro

Scenografia: Massimiliano Sturiale

Altri titoli: Here Now

Durata: 118

Colore: C

Genere: DRAMMATICO- AZIONE

Produzione: RAFFAELLA LEONE E ANDREA LEONE PER LOTUS PRODUCTION, UNA SOCIETÀ LEONE FILM GROUP, CON RAI CINEMA

Distribuzione: 01 DISTRIBUTION

Data uscita: 2024-10-31

NOTE

– PRESENTATO IN GRAND PUBLIC ALLA 19. FESTA DEL CINEMA DI ROMA (2024).

 

recensione di ROSSELLA POZZA: Gabriele Muccino abbandona i suoi cavalli di battaglia (e le sue zone di comfort) e si avventura in un inedito action movie. Per il quale ha dovuto affrontare sfide importanti, anche dal punto di vista tecnico realizzativo. Prendendo più di un rischio, anche concreto, come nelle sequenze degli inseguimenti automobilistici notturni a Palermo, con una innovativa macchina da presa posta nell’abitacolo, manovrata da un operatore che è sul tettuccio dell’auto, e che fa respirare allo spettatore la realtà ed il pathos della scena. Notevoli anche gli effetti visivi, coordinati da una numero uno del settore, Gaia Bussolati, premiata di recente per i migliori effetti dalla XX edizione del Premio Cinema Giovane & Festival delle Opere Prime, organizzato dal Cinecircolo Romano. Si fa però un po’ fatica a considerare credibile la storia di una giovane donna, che di fatto non ha mai vissuto una vita vera, rinchiusa in una bolla di cristallo fatta di studio per 5 ore al giorno per 16 anni del pianoforte, con un recente lutto paterno non elaborato, che ha tentato il suicidio e che per un incontro fortuito decide in una frazione di minuti, coscientemente, di mettere in gioco la sua vita per diventare la leader di una improvvisata banda di rapinatori palermitani. E poi, la vagonata di tracce che lascia nella sua fuga rocambolesca, e che la porteranno con ragionevole certezza ad una successiva incriminazione di cui non si fa cenno nel film, è sceneggiatura involontaria, oppure un messaggio sul crimine che non paga?

Valutazione sintetica: 6