Il ragazzo dai pantaloni rosa, recensione di Catello Masullo

Foto di Catello Masullo (24 ottobre 2024), da sx: il moderatore, lo sceneggiatore Roberto Proia, il cast e, ultima a destra, la regista Margherita Ferri.

 

Il ragazzo dai pantaloni rosa, recensione di Catello Masullo

 

credits E SINOSSI da: cinematografo.it

 

Il ragazzo dai pantaloni rosa

ITALIA 2024

Sinossi: Il 20 Novembre 2012, Andrea Spezzacatena, un ragazzo che aveva appena compiuto 15 anni, si tolse la vita. Fu il primo caso in Italia di bullismo e cyberbullismo che portò al suicidio di un minorenne. L’incidente scatenante fu l’aver voluto indossare dei pantaloni rossi, regalo della madre, che a causa di un lavaggio sbagliato erano diventati rosa. Questo film è tratto dalla sua storia.

Regia: Margherita Ferri

Attori: Claudia Pandolfi – Teresa Manes, Samuele Carrino – Andrea, Andrea Arru – Christian, Corrado FortunaSara CioccaMilvia Marigliano

Sceneggiatura: Roberto Proia

Fotografia: Martina Cocco

Montaggio: Mauro Rossi

Scenografia: Veronica Rosafio

Durata: 123

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: libro “Andrea, oltre il pantalone rosa” di Teresa Manes

Produzione: EAGLE PICTURES, WEEKEND FILMS

Distribuzione: EAGLE PICTURES

Data uscita: 2024-11-07

NOTE

– PRESENTATO IN GRAND PUBLIC ALLA 19. FESTA DEL CINEMA DI ROMA IN COPRODUZIONE CON ALICE NELLA CITTÀ (2024).

NOTE: CANDIDATO AL PREMIO DI CRITICA SOCIALE – SORRISO DIVERSO, FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2024

 

recensione di Catello Masullo: La storia, vera, del primo caso di suicidio di un 15enne a causa di bullismo/cyberbullismo in Italia è di quelle che meritano di essere raccontate, e, soprattutto, diffuse. Specie nelle scuole. Benemerita quindi la iniziativa di Alice nella Città e della Festa di Roma nell’accendere i potenti riflettori del cinema e dell’attenzione mediatica su questa importantissima e preoccupante tematica. Ciò premesso sono rimasto un po’ sconcertato dal film. Forse perché erano altissime le aspettative, conoscendo i pregevoli lavori firmati in precedenza dalla regista Margherita Ferri (2022 – Bang Bang Baby , 2019 – The Nest – Il Nido, 2018 – Zen sul ghiaccio sottile , 2017 – Odio il rosa! , 2011 – Il pranzo di Natale). Il film ci racconta per una prima, lunga e larghissima parte un ragazzino brillante, solare, intelligente, il primo della scuola, con una bellissima ragazzina che gli fa il filo, sportivo, che si inserisce bene in una staffetta di atletica e, recuperando un pasticcio dei precedenti frazionisti, la porta alla vittoria. Poi, fulmine a ciel sereno, gli stessi amici e compagni di staffetta gli tendono una (ingiustificata) trappola/imboscata per creare immagini di derisione. L’esito tragico ci viene raccontato solo dai titoli di coda. Ma la drammaturgia che mi sarei aspettata dal film non c’è. Per essere efficace un film del genere dovrebbe essere un cazzotto nello stomaco ben assestato. Per rendere ben chiaro ai bulli (e ai potenziali bulli), che ci sono sempre, quali conseguenze nefaste possono derivare dal loro comportamento. In definitiva, tema forte, urgente ed indifferibile, ma occasione (semi)sprecata.

 

Valutazione sintetica: 7