L’albero , recensione di Catello Masullo

Foto Di Catello Masullo (22 Ottobre 2024), Da Sx : la moderatrice Alessandra De Luca, l’attrice Carlotta Gamba, la regista e sceneggiatrice Sara Petraglia, l’attrice Tecla Insolia, il produttore Angelo Barbagallo.

L’albero , recensione di Catello Masullo

 

credits E SINOSSI da: cinematografo.it

 

L’albero

ITALIA 2024

Bianca ha 23 anni e le sembrano già troppi. Se n’è andata da casa dei suoi, dovrebbe fare l’università, ma non ci va mai. Ha poche, precise ossessioni: il tempo che passa, la cocaina, e Angelica. Da quando vivono insieme, tutto corre più veloce, precipita. Anche la loro amicizia, che inciampa nella dipendenza e si confonde con l’amore. Bianca ha un quaderno, ci scrive sopra appunti per i suoi libri, ma vorrebbe scriverci tutto: che la giovinezza è dolorosa e sta già finendo. Che l’amicizia spezza il cuore. Che perdiamo tutto continuamente, e però alla fine, forse – tra le strade notturne di Roma, i ragazzi di Napoli e l’albero che si intravede muto dalla finestra di casa – nessuna cosa andrà perduta.

Regia: Sara Petraglia

Attori: Carlotta GambaTecla Insolia

Sceneggiatura: Sara Petraglia

Fotografia: Sabrina Varani

Musiche: Francesco Rita

Montaggio: Desideria Rayner

Durata: 92

Colore: C

Produzione: ANGELO BARBAGALLO PER BIBI FILM

Distribuzione: FANDANGO DISTRIBUZIONE

NOTE

– IN CONCORSO ALLA 19. FESTA DEL CINEMA DI ROMA (2024).

recensione di Catello Masullo: Opera di esordio alla regia di Sara Petraglia, figlia d’arte, del famoso sceneggiatore. Con un passato di fotografa di scena, che le ha permesso di “rubare” il mestiere di dirigere un set. Un film coraggioso, fuori dagli schemi. Che parte dal personale, personalissimo, ma racconta una giovanissima generazione alla ricerca della propria identità e del proprio posto nel mondo, in preda alle proprie incertezze ed inquietudini. Ad una tristezza di fondo, ad un vuoto cosmico, da riempire anche con uso ed abuso di sostanze psicotrope che portano a dipendenze serie. La discesa nella spirale è cruda e mette lo spettatore fuori della zona di conforto, ma trasuda verità e già sviluppata padronanza del mezzo espressivo. Meravigliose le due protagoniste. Sentiremo ancora parlare di Sara Petraglia e, certamente, anche di Tecla Insolia e Carlotta Gamba.

Curiosità, ho chiesto alla regista: “Sara, può essere salvifico l’amore per uscire dalla spirale della dipendenza, oppure è proprio la brusca interruzione del rapporto tra Tecla Insolia e Carlotta Gamba ad avviare l’uscita dall’incubo? Si sente il profumo di vita vissuta e di verità nel film, quanto c’è di tuo? Sei stata tentata di far leggere la sceneggiatura, oltre che ad Angelo Barbagallo, anche a tuo padre?”. La risposta di Sara Petraglia: “eh, si!. Non ho potuto evitarlo. L’amore è necessario per affrontare le dipendenze. Non si affrontano da soli. L’amore è salvifico. Anche se alcuni rapporti vanno interrotti. Abbiamo raccontato il modo in cui si sfracella questa amicizia. Anche separandosi, l’amore rimane . Non smetteranno mai di amarsi. Si, ho fatto leggere la sceneggiatura a mio padre e gli è piaciuta molto. Era il giudizio a cui tenevo di più, anche se facevo finta di no, facevo la superiore”.

 

Valutazione sintetica: 7