Paradiso in vendita, recensione di Catello Masullo

Foto di Catello Masullo (17 ottobre 2024), da sx: la moderatrice Alessandra De Luca, l’autore della musiche Kaballà, l’attore Bruno Todeschini, il regista e sceneggiatore Luca Barbareschi, l’attrice Donatella Finocchiaro, il produttore Paolo Del Brocco

Paradiso in vendita, recensione di Catello Masullo

 

credits E SINOSSI da: cinemAtografo.it

 

Paradiso in vendita

ITALIA 2024

Sinossi: Crisi economica. L’Italia, in bancarotta, decide di vendere le Eolie alla Francia. Un commissario rigido e orgoglioso viene inviato a francesizzare le isole. La sua presenza scatenerà la rivolta degli isolani, per nulla d’accordo con la decisione del governo. Ma le bellezze dell’isola e un amore inaspettato cambieranno i piani dell’ufficiale francese.

Regia: Luca Barbareschi

Attori: Bruno TodeschiniDonatella FinocchiaroDomenico CentamoreMatteo GulinoLollo FrancoLudovico CaldareraAntonio Ribisi La Spina

Sceneggiatura: Luca Barbareschi

Durata: 107

Colore: C

Produzione: LUCA BARBARESCHI

NOTE

– IN CONCORSO ALLA 19. FESTA DEL CINEMA DI ROMA (2024).

 

recensione di Catello Masullo: Luca Barbareschi aveva presentato a Venezia “The Penitent”, un capolavoro di regia e di interpretazione. Le mie aspettative per questo “Paradiso in Vendita”, erano, di conseguenza, molto alte. Forse anche per questo, dopo la visione in anteprima stampa alla Festa di Roma, mi è restato quel retrogusto amarognolo della (semi)delusione. Intendiamoci, si tratta di un film con attori strepitosi (anche i non attori, abitanti di Filicudi, formidabili), una confezione di eccellenza e location mozzafiato. La messa in scena mi è parsa, però, un po’ troppo sopra le righe, per quanto giustificata dal tono programmaticamente da fiaba politica. Fiducioso di un altro capolavoro al prossimo film.

Curiosità, ho chiesto al regista: “Luca, perché per l’arrivo sull’isola Todeshini lo hai disegnato così, per restare sul francese, arrogant, grossier, cavalier, nel senso di cafone? Sempre parte della sua strategia di conquista?”. La risposta di Luca Barbareschi: “cafone forse no. È elegante. Le scene sono prese dalla realtà. All’arrivo dall’aliscafo, diciamo “dura 4 giorni”. Lo giudichiamo dalla dimensione della valigia. Samsonite che non useranno mai, fa caldo, stanno sempre in costume. Lui arriva che sembra elegantissimo. È come i francesi. Sono come noi, senza senso dello humour. Loro l’hanno perso e ci comprano. Devo ringraziare la coproduzione francese, la Leon film, e la regione Sicilia e Sicilia film Commission. Da un paio d’anni una film Commission strepitosa. Il sud è la zona più bella dell’Italia, con organizzazione e formazione di nuovi quadri. Che sono sull’isola e vorrei ringraziare tutti gli attori, sono 190. Senza il loro apporto non sarebbe stato lo stesso film”.

 

Valutazione sintetica: 7