San Damiano, recensione di Catello Masullo

Foto di Catello Masullo (23 ottobre 2024), da sx: la montatrice Cecilia Zanuso, il composotore delle musiche: Cosimo Damiano, i registi : Gregorio SassoliAlejandro Cifuentes, il moderatore Enrico Magrelli

San Damiano, recensione di Catello Masullo

 

credits E SINOSSI da: https://filmitalia.org/it/film/20/194083/  

 

San Damiano

 

titolo originale:

San Damiano

regia di:

Gregorio SassoliAlejandro Cifuentes

cast:

Damian Eugeniusz Bielicki, Sofia Noviello, Alessio, Christopher, Costantino, Vincent, Dorota, Felice

sceneggiatura:

Gregorio SassoliAlejandro Cifuentes

fotografia:

Gregorio Sassoli

montaggio:

Cecilia ZanusoGregorio SassoliAlejandro Cifuentes

musica:

Cosimo Damiano

produttore:

Gregorio Sassoli

produzione:

Red Sparrow

paese:

Italia

anno:

2024

durata:

86′

formato:

colore

status:

Pronto (08/02/2024)

premi e festival:

Sinossi: In fuga dai fantasmi del passato, Damian (35 anni, polacco) parte per Roma in cerca di una nuova vita. Senza un soldo in tasca, arriva alla Stazione Termini. Invece di dormire per terra con i senzatetto, sale in cima a una torre sulle mura romane che sovrastano la stazione, facendone la sua nuova casa.
Sognando di diventare un cantante e assetato di amore, Damian si abbandona a Sofia, una senzatetto forte e carismatica. La loro storia d’amore divampa in mezzo al turbolento sfondo di Termini, catapultando Damian nel mondo capovolto di cameratismo e conflitti della comunità emarginata della stazione.
Qui, Damian trova la famiglia che non ha mai avuto. Ma con una psiche fragile, riuscirà a forgiarsi una nuova vita nel vortice di Termini?

Note di regia

Questo documentario è nato da un incontro fortuito. Dopo un anno di volontariato a distribuire pasti ai senzatetto con Sant’Egidio, una sera, presi dalla voglia di voler conoscere più a fondo questo mondo, abbiamo deciso di dormire una notte a Termini. Poco prima di coricarci si avvicina un giovane Polacco con una strana inflessione calabrese. Ci racconta una barzelletta, facciamo amicizia. Poi ci dice che lui non dorme per terra come gli altri, ma che si è conquistato una torre. Da questo incontro è nato il documentario.
Inizialmente affascinati da questo personaggio unico e pieno di energia, ci siamo addentrati nella sua vita, un giro sulle montagne russe tra i suoi sogni di diventare un cantante famoso e la durezza della strada, l’alcolismo. Attraverso di lui abbiamo conosciuto tutto il sottobosco di senzatetto che vivono intorno alla stazione, affianco a cui passano migliaia di persone ogni giorno (a Termini transitano oltre 150 milioni di persone ogni anno). Anche noi eravamo così, passavamo, li vedevamo, ma volgevamo lo sguardo dall’altra parte, soffocando sul nascere il disagio che si prova nel vedere persone vivere in quello stato perché, sebbene non facciano parte della società civile organizzata, fanno pur sempre parte di noi, dell’umanità.
Il documentario nasce proprio con questo spirito, di conoscere meglio queste persone.

NOTE: CANDIDATO AL PREMIO DI CRITICA SOCIALE – SORRISO DIVERSO, FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2024

 

recensione di Catello Masullo: Nato per caso, come si spiega nelle note di regia, “San Damiano” è preceduto da un corto di 15 minuti, con protagonista il solo Damiano. Ci offre una fotografia del mondo degli emarginati, homeless che gravitano intorno alla Stazione Termini di Roma. Damiano per tutta la vita è stato picchiato e maltrattato, molestato in tenera età, è finito in ospedale psichiatrico in Polonia prima di approdare in Italia. Dal punto di vista cinematografico è un centone di brevi frammenti di filmato, slegati, di vari formati (molti girati con il cellulare in verticale). Dal punto di vista sociologico ed antropologico mostra materiale di assoluto interesse, che dovrebbe spingere i servizi sociali ad intervenire con urgenza e risolutezza. Significativo l’ultimo verso del brano rap composto ed eseguito dal protagonista, Damiano : “non siamo tutti perdenti, siamo umani”. Come dargli torto.

 

Valutazione sintetica: 6.5/7