tutti i vincitori della terza edizione di SOGNIETTRICI – Festival dell’immaginario fantastico e di fantascienza
tutti i vincitori della terza edizione di
SOGNIETTRICI – Festival dell’immaginario fantastico e di fantascienza
È il visionario She Loved Blossom More del greco Yannis Veslemes a vincere il Premio Ciciarampa come Miglior Film. All’iraniano Tongue di Mohammad Siyamaknia il premio come Miglior cortometraggio. Alla regista Kelsey Egan, ospite del festival e già vincitrice nel 2022,va il premio Migliori effetti visivi per The Fix.
Milano, 12 ottobre 2024. Si conclude oggi la terza edizione di Sognielettrici Festival dell’immaginario fantastico e di fantascienza con la cerimonia di premiazione che conclude una sei giorni intensa dedicata all’immaginazione tra film, incontri, approfondimenti, ospiti e i lavori del convegno accademico internazionale sulla speculative fiction, tutto a ingresso gratuito.
L’immaginazione può salvarci da conflitti permanenti? Partendo dal tema “conflitti e margini” il programma di Sognielettrici 2024 si è posto l’obiettivo di scandagliare la produzione contemporanea di speculative fiction alla ricerca di possibili risposte a questa domanda, partendo dal cinema e quindi contaminandosi con letteratura, fumetti, videogiochi e televisione attraverso riflessioni che abbracciano nuovi media, filosofia, scienza e tecnologia.
Le proiezioni dei 32 film delle sezioni competitive, 11 lungometraggi e 21 cortometraggi, hanno proposto al pubblico una panoramica da tutto il mondo della produzione contemporanea di speculative fiction per il cinema. A stabilirei vincitori dei Premi Ciciarampa sono state le elettriche giurie formate da studenti e addetti ai lavori. La Giuria Lungometraggi composta dalla fumettista Silvia Califano (Dampyr, Dylan Dog), dal regista Davide Gentile (Denti da squalo) e dalla attrice, doppiatrice e direttrice di doppiaggio Elisabetta Spinelli (Sailor Moon, Perfect Blue) ha decretato una menzione speciale e i vincitori dei quattro Premi Ciciarampa principali.
– Miglior Film: She Loved Blossoms More di Yannis Veslemes (Grecia, 2024)
con la seguente motivazione: “Non c’è forse sogno più elettrico di questa commedia lisergica sull’ostinazione di tre figli nel voler superare, attraverso la tecnologia. i limiti imposti dalla natura, riportando in vita la madre. Il dolore del lutto diventa una scienza disperata e allucinatoria che cerca di afferrare una dimensione sfuggente, fatta di piante, creature, ricordi e amori che inevitabilmente si ribellano al controllo. Immagini visionarie, simboliche eppure intime e umane per la riuscita rielaborazione di uno dei più antichi miti del cinema fantastico da Metropolis a La mosca”.
– Miglior Regia: Susquatch Sunset di David Zellner e Nathan Zellner (USA,2024)
con la seguente motivazione: “”Mostra, non dire” si insegna nelle scuole di cinema. È proprio quello che fanno i fratelli Zellner nel loro film. Senza l’uso della parola riescono a emozionarci in modi diversi e del tutto originali: si ride, ci si commuove e si prova anche ribrezzo nell’osservare il disagio esistenziale di una famiglia di primitive creature alla scoperta del mondo. Sasquatch Sunset è un film eccentrico, poetico, bizzarro ed estremamente profondo, come gli sguardi dei protagonisti, diretti ed interpretati da due registi consapevoli e coraggiosi”.
– Film Più Originale: The Dead Thing di Elric Kane (USA, 2024)
con la seguente motivazione: “Per aver trasportato il mondo delle difficoltà e le sofferenze dei rapporti umani nella contemporaneità, dove le nuove tecnologie e le nuove modalità di connessione diventano terreno fertile per accogliere vecchi fantasmi. La tenerezza e l’abbandono in una relazione che all’inizio è concreta, reale, poi diventa oblio, ossessione e paura che desiderare porti a morire anziché a costruire”.
con la seguente motivazione: “Per la capacità di costruire un mondo futuro in modo dettagliato e tangibile dove ogni elemento visivo costituisce una narrazione nella narrazione, aggiungendo corpo e senso al presente dei personaggi e a un nostro possibile domani. Dagli effetti più spettacolari agli elementi del quotidiano The Fix ci permette di esplorare visivamente e con cura le conseguenze dei conflitti che già viviamo come viaggiatori in una terra aliena e familiare”.
– Menzione speciale: I Saw Three Black Lights di Santiago Lozano Álvarez (Colombia, 2024)
con la seguente motivazione: “Il film esplora in modo originale e delicato l’intreccio delle lotte afro-colombiane nella Colombia rurale ed eccelle soprattutto nel suo stile visivo, grazie al lavoro del direttore della fotografia Juan Velásquez che apporta un calore emotivo a ogni scena, diretta magistralmente dal regista Santiago Lozano Álvarez al suo secondo lungometraggio. I Saw Three Black Lights ci colpisce per le sue atmosfere avvolgenti e sospese come le vite dei suoi protagonisti”.
La Giuria Cortometraggi, coordinata da Mimmo Gianneri, docente e saggista, e formata da Gaia Berisso, Gloria Castelletti, Arono Celeprin, Francesca Consuma, Sara D’Onofrio e Antonio Fiorello del corso di Laurea magistrale in Cinema, Televisione e New Media dell’Università IULM, ha decretato i vincitori dei due premi:
– Miglior corto: Tongue di Mohammad Siyamaknia (Iran, 2023, 18’)
con la seguente motivazione: “Con una notevole padronanza del linguaggio cinematografico, Tongue reinventa il genere distopico attraverso una narrazione visivamente d’impatto. L’abile orchestrazione di spazi interni ed esterni, l’uso evocativo del colore e una performance attoriale convincente danno vita a un racconto suggestivo e intrigante. Il film affronta con audacia temi politici, sociali e culturali, riuscendo nell’impresa di comunicare con forza anche in assenza di dialogo”.
– Corto più originale: Game Over di Adrian Cacciola (Francia, 2024, 9’)
con la seguente motivazione: “Nonostante la sua apparente semplicità, Game Over sfrutta efficacemente i codici cinematografici, costruendo una narrazione in cui l’elemento fantascientifico affiora progressivamente in un contesto quotidiano. Giocando sapientemente con le aspettative dello spettatore, il corto culmina in un finale sorprendente”.
La terza edizione di Sognielettrici ha confermato la dedizione nell’indagare il concetto di immaginazione in ogni sua forma, anche grazie agli ospiti che hanno portato sul palco del Festival le proprie visioni del mondo, in grado di dare forma a futuri possibili. Come nel caso di Kelsey Egan, veterana di Sognielettrici, vinto nel 2022 con la sua opera prima Glasshouse e oggi con il Premio Migliori effetti visivi per The Fix, e della regista Letizia Tonos Paniagua (Aire: Just Breathe) che in conversazione con il pubblico hanno raccontato l’esigenza di usare la fantascienza per dare forma a idee e ad altrove possibili. Alle registe hanno fatto da contraltare le voci delle scrittrici e saggiste Laura Croci e Angelica De Palo che grazie a Stranimondi hanno esposto le “trame” condivise tra femminismo e fantascienza. Lo ha fatto la scrittrice Premio Urania Francesca Cavallero che ha tenuto una coinvolgente masterclass su come costruire nuovi mondi attraverso la scrittura, l’attrice Julia Martínez Rubio che con grande passione ha supportato il film Bionica di Sebastian Perillo di cui è protagonista, così come i doppiatori Gianluca Iacono ed Emanuela Pacotto che ci hanno divertito e dimostrato nuovamente il ruolo centrale della serialità animata nella costruzione di un immaginario condiviso. Per non parlare dei dietro le quinte del fumetto d’anticipazione italiano scoperti attraverso la testimonianza di due generazioni di maestri della nona arte come Antonio Serra (Nathan Never, Legs Weaver) e Gianmarco Fumasoli (Samuel Stern). Non sono mancati approfondimenti tematici di grande rilevanza, come il panel dedicato al Folk Horror attraverso cinema, letteratura e videogiochi con la critica cinematografica Cristina Resa (IGN Italia, Incompetenti podcast), la scrittrice Maddalena Marcarini (Seidmadur – Lo sciamano) e il game designer Pietro Righi Riva (Saturnalia) o quello sul mostruoso nel fantasy letterario italiano con gli scrittori Alessandro Refrigeri (Cesare Beccaria contro la bestia) e Luca Tarenzi (la trilogia L’ora dei Dannati, Orfeo, Sogno e morte) che hanno accesso entusiasmi e curiosità tra il numeroso pubblico presente. In un festival ricco di mostri, più o meno inquietanti, nei film proiettati, non poteva mancare una festa per i 70 anni di Godzilla, che abbiamo celebrato ripercorrendone storia e iconografia attraverso la disanima del Gojira Evangelist Omar Serafini di Fantascientificast e del divulgatore Gabriele Ferrari, noto anche come “ambasciatore dei mostri grossi” Stanlio Kubrick per I400Calci, in compagnia di un piccolo Godzilla che ha approvato pazientemente ogni loro parola. Una bella novità di questa terza edizione è stata la presenza dei content creator Francesco Fossetti e Marco Mottura di RoundTwo, community digitale dedicata a videogiochi e cultura nerd, che hanno partecipato al Festival grazie alla partnership d’eccellenza avviata, proprio a Sognielettrici, tra l’Università IULM di Milano Milan Games Week & Cartoomics 2024. La loro chiacchiera con Francesca Malgeri dal titolo Milan Games Week & Cartoomics presenta: Dal controller allo schermo. Il crescente legame tra cinema e videogiochi ha saputo raccontare la storia dell’autorialità del mondo videoludico e gli inaspettati legami con il cinema, andando oltre i soliti luoghi comuni che circondano il settore.
“La terza edizione di Sognielettrici è stata una bella sfida, ma anche un bel successo – dichiara il direttore artistico Stefano Locati – Il pubblico è cresciuto, segno che pian piano ci stiamo radicando, e speriamo possa crescere ancora, soprattutto fuori dall’università. Sono stati sei giorni pieni di sorprese e imprevisti, ma anche ricchi di soddisfazioni, incontri emozionanti e tante, tante idee e voglia di riprendercelo davvero, questo futuro. Abbiamo incontrato registe combattive, attrici appassionate, doppiatori di grandi serie anime e fumettisti fantastici, scrittori e scrittrici speculativi, che ci hanno fatto riflettere e sognare. I film hanno raccontato fantastico, sovrannaturale e fantascienza da prospettive inedite, giocando coi tropi dei generi e reinventandoli. E il convegno ha permesso a ricercatrici e ricercatori di tutto il mondo di confrontarsi sul senso della speculative fiction in un clima di conflitti permanenti”.
Ora non ci resta che tornare a immaginare la prossima edizione, sempre al grido di Riprendiamoci il futuro!