la plus precieuse des marchandises, recensione di Catello Masullo

la plus precieuse des marchandises, recensione di Catello Masullo

 

(credits da IMDB)

la plus precieuse des marchandises

 

The Most Precious Cargo (2024)

Directed by 

Michel Hazanavicius

Writing Credits (in alphabetical order)  

Jean-Claude Grumberg (original novel)
Michel Hazanavicius

Cast  

Jean-Louis Trintignant Narrator (voice)
Grégory Gadebois The Woodcutter (voice)
Dominique Blanc The Wife (voice)
Denis Podalydès The Man with the Broken Face (voice)

Produced by 

Jean-Pierre Dardenne co-producer
Luc Dardenne co-producer
Florence Gastaud producer
Robert Guédiguian producer
Michel Hazanavicius producer
Christophe Jankovic executive producer
Riad Sattouf producer
Valérie Schermann executive producer
Patrick Sobelman producer

Music by 

Alexandre Desplat

Editing by 

Laurent Pelé-Piovani

Art Direction by 

Julien Grande

Second Unit Director or Assistant Director 

Julien Decoin first assistant director (pre-production & segments)

Sound Department 

Selim Azzazi sound
Nadege Feyrit dialogue editor
David Gillain Foley mixer
Jean-Paul Hurier re-recording mixer
Charles Michaud sound mastering engineer
Johann Nallet re-recording mixer

Animation Department 

Lucie Julliat Head of Clean up
Chloé Roux senior animator

Editorial Department 

Peter Bernaers colorist
Arnau Segarra Braunstein first assistant editor

Music Department 

Jean-Pascal Beintus orchestrator
Nicolas Charron orchestrator
Xavier Forcioli music producer
Sylvain Morizet orchestrator

Additional Crew 

Evelyne Demaude animation model performer-the wife

 NOTE

– PRESENTATO AL 77. FESTIVAL DI CANNES (2024).

 

Recensione di Catello Masullo: Michel Hazanavicius, proveniente da una famiglia ebraica ashkenazita di origini polacche e lituane, si avventura, per la prima volta in un film di animazione. E fa subito centro. Realizzando un capolavoro assoluto. Su una materia che gli sta molto a cuore. La storia è semplice ed ha la struttura della fiaba. Un taglialegna e sua moglie vivono in una modesta casa nel bosco, senza aver avuto il dono di un figlio. La donna spera, però, in un miracolo. Da un treno che attraversa periodicamente la campagna innevata, che porta gli ebrei verso i campi di sterminio, una neonata viene gettata nella neve per sottrarla al sicuro martirio. La donna la raccoglie e la porta a casa per farla sua. Trovando la iniziale ostilità del marito, che condivide la comune convinzione dei suoi conterranei, i quali sono convinti che quella gente, gli ebrei, sono gente senza cuore. Ma si dovrà ricredere. Scopre con stupore che non solo i “senza cuore” hanno un cuore, ma che tutte le cose hanno un cuore. Il film, che si affida quasi esclusivamente alla magia potentissima delle immagini, riducendo le parole al minimo, è tenero, poetico, sentimentale, delicato. Con capolavori di disegno. Come i visi strazianti dell’olocausto, in un tagliente bianco e nero, non animato, fatto di teschi inerti. L’esergo finale, dalla voce narrante, altissima, di Jean-Louis Trintignant, è da irresistibile groppo alla gola: “dicono che nulla di questo è accaduto. Una neonata che non esisteva è stata lanciata da un treno e raccolta da una povera taglialegna che l’ha nutrita, coccolata e le ha dato grande amore. La cosa vera, veramente vera, è che l’amore che si dà ai figli e alle altre persone permette alla umanità di continuare ad esistere”. Imprescindibile.

 

Valutazione Sintetica: 10