La vita accanto, recensione di Catello Masullo
(credits e sinossi da cinematografo.it)
La vita accanto
ITALIA 2024
Sinossi: A Vicenza, negli anni compresi fra l’Ottanta e il Duemila, vive una ricca e influente famiglia vicentina composta da Maria, dal marito Osvaldo e dalla gemella di quest’ultimo, Erminia, celeberrima pianista. Dopo anni di tentativi, Maria mette finalmente al mondo Rebecca, attesa con grandi aspettative. Ma la neonata, per il resto normalissima e anche molto bella, presenta una vistosa macchia purpurea che copre metà del viso. Questa difformità diventa per Maria un’ossessione tale da rifiutare l’istinto stesso di madre. L’adolescenza di Rebecca sarebbe segnata dalla vergogna e dall’isolamento se fin da piccola non rivelasse invece straordinarie doti musicali. Saranno queste a liberarla dalle fissazioni famigliari e dai segreti che queste nascondono.
Regia: Marco Tullio Giordana
Attori: Beatrice Barison – Rebecca, Sonia Bergamasco – Erminia, Valentina Bellè – Maria, Paolo Pierobon – Osvaldo, Sara Ciocca – Rebecca bambina, Michela Cescon, Angela Fontana, Luigi Diberti
Sceneggiatura: Marco Tullio Giordana, Marco Bellocchio, Gloria Malatesta
Fotografia: Roberto Forza
Musiche: Dario Marianelli
Montaggio: Francesca Calvelli, Claudio Misantoni
Scenografia: Luca Gobbi
Durata: 110
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Tratto da: omonimo romanzo di Mariapia Veladiano (Einaudi, 2010)
Produzione: SIMONE GATTONI PER KAVAC FILM, BEPPE CASCHETTO PER IBC MOVIE CON RAI CINEMA
Distribuzione: 01 DISTRIBUTION
Data uscita: 2024-08-22
Recensione di Catello Masullo: Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Mariapia Veladiano (Einaudi, 2010), scritto per il grande schermo dallo stesso regista Marco Tullio Giordana, a sei mani con Marco Bellocchio e Gloria Malatesta. “La Vita Accando” è un film sorprendente. Nel senso che da Giordana non ti aspetti un film cupo, misterico, a tratti perfino surreale. Sembra non essere nelle sue corde, che ha ben mostrato nei suoi 11, notevoli, film precedenti. Forse è anche per questo che ha chiesto al maestro Marco Bellocchio, qui anche in veste di produttore, di aiutarlo a scrivere il film. Bellocchio è, di fatto, uno specialista nell’evocare i fantasmi che si nascondono negli animi degli umani. Ma, senza esercitarsi nell’impossibile esercizio di quanta sia farina del sacco di Bellocchio, quanta di Giordana (e quanta di Gloria Malatesta, beninteso), quello che conta è il risultato. Un film complesso, magnificato da interpretazioni di altissimo livello, di confezione straordinariamente curata, dalle musiche inquietanti di Dario Marianelli, alle scenografie parlanti di Luca Gobbi, alla fotografia materica di Roberto Forza. Con il virtuosismo strepitoso delle esercitazioni al pianoforte, che valgono da sole il prezzo del biglietto. La “misteriosa” Vicenza fornisce le giuste e insostituibili quinte.
Valutazione Sintetica: 8