CATTIVERIE A DOMICILIO
recensione di Andrea Bacchi
In un distretto britannico,inglese,girava della corrispondenza da cattiveria anonima. Fu accusata una lavandaia irlandese vivente con una figlia minore, considerata dal luogo di facili costumi. Il suo linguaggio un pò volgare fu ispirazione di tali lettere e perciò fu accusata, arrestata e processata. Ma al processo,la poliziotta insieme ad altre persone poco convinte di tale colpevolezza riuscirono a farla scagionare, arrestando la colpevole. Una persona che si sfogava in tale maniera quando veniva irritata o umiliata come persona dal padre, un burbero.
Il film è tratto da una storia vera, delle lettere anonime, un’anteprima di certe E Mail.