Foto di Andrea Bacchi, da sx: Luca Barbareschi, Catello Masullo
THE PENITENT, RECENSIONE DI ANDREA BACCHI
In un college americano un giovane studente compie un attentato contro studenti ebrei. La presunzione del gesto venne attribuita da un articolo pubblicato sul giornale di omossessuali come omofobi dallo psichiatra del ragazzo in cura esso stesso omossessuale. Lo psichiatra ebreo smentisce tali dichiarazioni, la prende come una congiura perché ebreo. Si consulta con un avvocato il quale gli consiglia di accettare le scuse del giornale e testimoniare a favore del ragazzo. Ciò crea nello psichiatra una situazione di conflitto con la sua etica professionale. Lui che ne aveva perso il controllo non curandolo bene, profondo uomo di fede. Resta fermo nei suoi principi venendo radiato dall’albo.
Nel film si può notare un intreccio tra psichiatria e diritto giuridico.
Un film un po’ impegnativo ma non sull’antisemitismo da ciò che ho interpretato con l’incontro del regista Luca Barbareschi.
Incontro con il regista Luca Barbareschi
Il regista si è soffermato su tre elementi: il diritto di cronaca e la libertà di stampa, che può devastare un individuo. L’omosessualità e la vita privata, soffermando l’attenzione sugli appunti dello psichiatria da cui emerse la verità.
Ha dichiarato di essere ebreo, che non è una religione ma una filosofia.