Il mostro di Londra (“The Two Faces of Dr. Jekyll”), di Terence Fisher, recensione di Riccardo Rosati

Il mostro di Londra

(“The Two Faces of Dr. Jekyll”)

 

Genere: thriller

Nazione: Regno Unito

Anno produzione: 1960

Durata: 88’

Regia: Terence Fisher

Cast: Dawn Addams, Paul Massie, Christopher Lee, David Kossoff, Norma Marla

Sceneggiatura: Wolf Mankowitz

Distribuzione: Sony Pictures

 

Una città libertina e amorale

Dopo lunghi studi e pazienti ricerche, il Dottor Jekyll riesce nell’intento di separare le due personalità che compongono l’animo umano: una retta e morale, l’altra brutale e corrotta. Scelto se stesso come cavia per il suo esperimento, egli si trasforma in un individuo bello ma depravato: Mr. Hyde. Sotto le nuove sembianze scopre che la moglie lo tradisce con un altro. Il suo tentativo di riconquistare la donna permette alla personalità di Hyde di scatenare tutta la sua malvagità e violenza, la quale però non sembra essere completamente fuori luogo in una Londra inusualmente soleggiata e lussuriosa.

Una versione melensa

La Hammer (come casa di produzione) e Fisher (in qualità di regista) sono spesso stati capaci di piccoli gioielli del macabro ma non è questo il caso. Qua si saccheggia il classico di Stevenson e un ben più prestigioso antecedente cinematografico: Il Dr. Jekyll e Mr. Hyde, diretto da Victor Fleming nel lontano 1941. Una eccellente scenografia in stile tardo-vittoriano non riscatta una sceneggiatura eccessivamente piatta e che presenta una versione romantica troppo lontana dallo scritto originale dell’autore scozzese. L’importantissimo tema del Doppelgänger, in poche parole un doppio o un sosia (sovente malvagio), e che ha fatto di questa opera una pietra miliare della letteratura, viene sostituito da questioni quali la gelosia e l’adulterio, falsando lo spirito di base del racconto lungo di Stevenson.

Nondimeno, è da apprezzare assolutamente nel film la presenza di quella visione cinica della scienza così tipica della fantascienza britannica targata Hammer e che si oppone alla rappresentazione filantropica ed etica di molte pellicole Sci-Fi americane. Invero, nella cinematografia inglese, figlia della smaliziata cultura europea, lo scienziato è egoista e non certo al servizio della Umanità: tutto ciò che gli preme è il vedere realizzato il proprio esperimento, anche se questo può avere risultati catastrofici.

 

L’unico aspetto in qualche modo innovativo del film di Fisher sta nel proporre un autentico mito del Fantastico come Christopher Lee, in un ruolo abbastanza inedito per lui, un passionale e arrogante dandy di wildiana memoria, e l’attore londinese (la madre era di nobili origini italiane!) mostra di cavarsela egregiamente pure in tale ruolo. In definitiva, decisamente non uno dei migliori film diretti da Terence Fisher. Da segnalare infine un simpatico cammeo del celebre Oliver Reed.

Riccardo Rosati

Caratteristiche tecniche

Formato Video: 2.35: 1 – anamorfico 16:9.

Formato audio:  Italiano mono – Inglese mono – francese mono – spagnolo mono – tedesco mono.

Sottotitoli: Italiano per non udenti e molte altre lingue.

Il DVD è incluso nel 1° cofanetto della serie Icons of Horror Collection. Di grande suggestione la riproposizione in copertina dei vecchi manifesti originali dei film targati Hammer.

La qualità video e audio è buona, specialmente per quanto concerne il doppiaggio.

Contenuti speciali

Trailer originale

Trailer originale Hancock