Luca, Fuori Sincrono, recensione di Catello Masullo
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Luca, Fuori Sincrono (2024), di Alessandro Marinaro
Regia: Alessandro Marinaro
Anno di produzione: 2024
Durata: 18′ 22”
Tipologia: cortometraggio
Genere: commedia
Paese: Italia
Produzione: 095mm, Conversion Media
Distributore: n.d.
Data di uscita:
Formato di proiezione: DCP, colore
Titolo originale: Luca, Fuori Sincrono
Altri titoli: Luca, Out of Sync
Sinossi *:
Sono molti anni che Luca parla fuori sincrono. Un giorno invita a pranzo una ragazza e non sa come comportarsi per nascondere il suo assurdo handicap.
Cast
Interpreti:
Luca Iacono (Luca)
Simona Di Bella (Simona)
Marta Urzì
Piergiuseppe Giuffrida
Daniele Di Martino
Olimpia Ferraresi
Soggetto:
Alessandro Marinaro
Sceneggiatura:
Alessandro Marinaro
Montaggio:
Alessandro Marinaro
Costumi:
Adele Cirelli
Scenografia:
Adele Cirelli
Fotografia:
Fino La Leggia
Suono:
Daniele Zimbone
Direttore di Produzione:
Diego Castrogiovanni
Trucco:
Rossella La
NOTE : Vincitore “Tuscania in Corto” Festival di Cortometraggi
recensione di Catello Masullo: Alessandro Marinaro è regista della casa di produzione 095mm. I suoi film principali sono “Motore!” – vincitore del Festival del Corto 2010 de La 25ora su La7; “La bici sotto il vulcano” – documentario selezionato in festival nazionali ed internazionali; “Buongiorno, sig. Bellavista”, col quale ha vinto molti premi, fra cui l’Italian Contemporary Film Festival 2013 di Toronto; “Vita fuori campo”, corto che si è distinto per aver ottenuto vari riconoscimenti, fra cui il primo premio ad AGRinCORTO 2017, il premio della critica al Genova Calibro9 e la candidatura come migliore sceneggiatura al Cefalù Film Festival 2018. Lavora pure come sceneggiatore per altri registi. Insieme ad Alessandro di Robilant ha scritto il film “Mauro c’ha da fare”, in distribuzione su Amazon Prime Video. Il suo ultimo lavoro è “Luca, fuori sincrono”, attualmente in distribuzione nei festival. Un film di grande originalità, delicatezza e brio. Con una idea di base che è semplice ma potentissima metafora: essere e sentirsi fuori sincrono come sentirsi ed essere fuori della società, non in sintonia con la stessa, affetto da diversità, da incapacità di comunicare con chi ti sta accanto e da mancanza di autostima. Sindrome gravissima che ha un solo antidoto, e ce lo rivela il finale a sorpresa. “Luca, fuori sincrono” è anche una bella storia d’amore, ed anche un brillante film comico. Se ne sentiva e se ne sente la mancanza, anche e soprattutto nei festival, dominati da film drammatici. Ben vengano film freschi, intelligenti e scanzonati come questo. Tempi giusti, attori formidabili, scopo raggiunto.
Valutazione sintetica: 7.5