IO , recensione di Catello Masullo

IO , recensione di Catello Masullo

Titolo del corto: “IO”

Sinossi: Nove interpreti offrono la propria voce ad altrettante donne, ciascuna delle quali ha abbattuto con il proprio vissuto gli stereotipi legati al genere femminile.  Il cast è composto da 10 attrici e 2 attori non professionisti provenienti dal corso master della scuola di teatro Officina Teatro XI di Roma, che mettono alla prova le proprie capacità recitative in questo progetto, primo esordio su un set cinematografico.

Durata 27’

personaggi ed interpreti

Rosa Parks                             ANGELA LUZI

Maria Teresa De Filippis (       ANNA RITA URLI

Margherita Hack                   CARMELA SESSA

Olympe De Gouges              DANIELA CATANOSO

Katharine Graham                GABRIELLA PALERMI

Katherine Johnson               GIULIANA VENTRICELLI

Wilma Rudolph                     MARISA RAMAGLIA

Titina De Filippo                   MARIA LATOUR

Betty Friedan                        PAOLA CIMA

lettura Stereotipi                   ENRICO D’ELIA

GIANLUCA PUGLIELLI

la voce di Marilyn                  ALESSIA DE SIMONE

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fotografia   Marco Migliozzi

operatori di ripresa GIANLUCA PUGLIELLI – MARCO MIGLIOZZI

luci  GIANLUCA PUGLIELLI – LUCA MONTI

aiuto regista ANNA RITA URLI

assistente alla regia GABRIELLA PALERMI

Prodotto, Scritto e diretto da MARCO MIGLIOZZI

Musiche senza royalty

Immagini Creative Commons

  • recensione di Catello Masullo: Marco Migliozzi, nato a Roma, laureato in sociologia e con una grande passione per la fotografia, nel corso degli anni ha avuto il privilegio di viaggiare attraverso i cinque continenti: un’esperienza che ha arricchito il suo archivio fotografico con scatti unici e suggestivi. Le immagini hanno trovato spazio in numerose mostre personali, ottenendo riconoscimenti significativi; alcune sono state anche pubblicate su piattaforme di prestigio come Repubblica.it e National Geographic. Parallelamente si è dedicato al mondo delle visual art, creando opere che comunicano messaggi visivi potenti, sia nel contesto editoriale che in quello più ampio della comunicazione. L’esperienza nel settore si estende anche alla produzione di docufilm, aventi come focus la promozione della safety in ambito aziendale; uno dei prodotti è stato selezionato per l’International Media Festival for Prevention a Singapore, nel 2017. Ha realizzato inoltre tre documentari che esplorano la storia dell’architettura dell’Eni, tracciando l’evoluzione stilistica e di marketing dell’azienda dagli anni ’50 fino ai giorni nostri. Con “L’Oro di Navelli” ottiene il Premio per Miglior Cortometraggio alla seconda edizione, 2024, di “Borghi sul Set – Festival Cinematografico”, organizzato dal Cinecircolo Romano, contribuendo altresì al Premio per Borgo più Cinematografico, assegnato al Comune di Navelli (Aq). Con “Io” alza l’asticella, valicando il confine, sempre più tenue, tra film del reale e film di finzione, costruendo una storia straordinaria, originale e necessaria, per demolire con fulgidi esempi i più triti stereotipi sulle donne, ideati, costruiti e tramandati da maschi per i maschi, come base ideologica e pilastri della società patriarcale, cominciata ottomila anni fa e della quale è ancora oggi molto difficile sbarazzarsi. L’intento è chiaro fin dalla citazione iniziale, di Maya Angelou, posta ad esergo iniziale del film: “Ogni volta che una donna lotta per sé stessa, lotta per tutte le donne!”. L’esempio vale più di mille teorizzazioni. Rosa Parks (1913-2005), con il suo rivoluzionario rifiuto di cedere il posto a sedere ad un uomo bianco su un autobus pubblico è stata una delle donne con il maggior impatto sulla lotta al razzismo e all’apartheid. Maria Teresa De Filippis (1926-2016) prima pilota di sesso femminile ad aver gareggiato, negli anni ’50, nella corsa automobilistica più prestigiosa, la Formula Uno. Margherita Hacks (1922-2013) ha raggiunto le più alte vette scientifiche. Olympe De Gouges (1748-1793) con la sua “Dichiarazione dei Diritti delle Donne” ha dato una delle più poderose spallate al potere dei maschi, che ne furono talmente spaventati da mandarla alla ghigliottina. Katharine Graham (1917-2001) è stata la prima donna editrice di un grande giornale americano, The Washington Post (mirabilmente interpretata da una immensa Meryl Streep nel film “The Post”). Katherine Johnson (1918-2020) è stata l’esperta di matematica di colore che ha calcolato le traiettorie per il primo ed unico sbarco sulla luna dell’uomo. Ha fatto in tempo a vedere il mirabile film che ha raccontato la sua storia, “Il Diritto di Contare”, del 2016. Wilma Rudolph, atleta di colore, tre medaglie d’oro alle olimpiadi di Roma del 1960. Titina De Filippo (1898-1963), grandissima attrice, ispirò il fratello Eduardo a scrivere per lei una delle pièce teatrali più celebri al mondo, “Filumena Marturano”, in cui, per la prima volta, la protagonista assoluta è una donna. Betty Friedan (nata Bettye Naomi Goldstein; Peoria, 4 febbraio 1921Washington, 4 febbraio 2006) è stata un’attivista statunitense, teorica del movimento femminista degli anni sessanta e settanta. Nel 1963scrisse il saggio “La mistica della femminilità”, nel quale fu la cronista del malessere delle donne americane degli anni cinquanta, anni nei quali dominava la mistica della femminilità (marito, figli, casa). Marco Migliozzi movimenta ed impreziosisce il suo film, di impianto teatrale, con pregevoli accorgimenti registici, come le riprese degli attori fatte con la macchina da presa che gira intorno a loro, e come il montaggio delle riprese con piccoli scatti che, sottraendo pochissimi fotogrammi, danno ritmo alla visione. Film importante, quanto mai attuale, di cui si sentiva la necessità. E che si conclude magnificamente con una frase della indimenticata Marilyn Monroe: “Una delle cose migliori che mi siano capitate è che sono una donna. Questo è il modo in cui tutte le donne dovrebbero sentirsi!”. Le nove “IO”, alla fine diventano un significativo, unico, universale “NOI”. Imperdibile.
  • Curiosità: uno dei soli due attori di sesso maschile, che declamano gli stereotipi sulle donne, che fanno da fil rouge al racconto, Gianluca Puglielli, è stato anche co-operatore alla macchina da presa ed anche il curatore delle luci, in piena sintonia con lo spirito della produzione indipendente.

Valutazione sintetica: 8