LE STANZE DELL’ANIMA , recensione di Catello Masullo
Regia: Claver Salizzato;
Consulenza artistica alla Regia: Patrizia Pistagnesi;
Soggetto: Flora Vona;
Sceneggiatura: Patrizia Pistagnesi, Claver Salizzato, Flora Vona;
Fotografia: Mauro John Capece;
Costumi: Marta Salizzato;
Personaggi e interpreti: Sarah Bowles (Flora Vona), Eric (Samuel Peron), Soul (Luciano Roman), Thomas, il regista (Paolo Persi);
Produzione: Christian Vitale per International Cinema Cf Production;
Durata: 72 min.
Sinossi e note di regia: Il film è stato interamente girato presso negli ambienti del Teatro SALA UMBERTO di Roma.
Le stanze dell’anima è la storia di un’attrice, un’artista che cerca con passione di definire il proprio ruolo e i propri valori dentro il mondo dello spettacolo. Ed è, anche, la storia di una donna che vive intensamente e oniricamente un momento emblematico della propria esistenza sospesa fra la ricerca dell’affermazione di sé come interprete nel mondo del teatro e del cinema, ma anche come amante che insegue pervicacemente e con impeto un sogno d’amore che non potrà mai essere realizzato. Alla ricerca di quel “magico accordo” che consuma l’anima, ma non esiste nella realtà. Tutto ciò innestato in un percorso a tappe attraverso “stanze” simboliche nello sviluppo della vicenda, intima e pubblica, della protagonista. Un viaggio pieno di suggestioni fra numeri e brani musicali, pezzi significativi riproposti da grandi opere teatrali, citazioni cinematografiche con l’ombra della Hollywood classica sullo sfondo. Un Musical (volendo dargli una connotazione di “genere”) e un film d’amore (come sono spesso i Musicals), per intrattenere, sotto mentite spoglie lo spettatore, ma anche per fargli comprendere la magia e la complessità incomprensibile della natura umana, fra Arte e Vita.
recensione di Catello Masullo: Claver Salizzato, nato a Borgoricco (Padova), laurea in Lettere Moderne, storico e critico del cinema, membro del Sindacato Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), sceneggiatore, iscritto all’Associazione degli Sceneggiatori di Cinema e Televisione (SACT), regista, già docente di Regia e Sceneggiatura presso la A.C.T. (Accademia di Cinema e Televisione), e la N.U.C.T. (Nuova università di Cinema e Televisione) di Cinecittà, ha diretto in precedenza film raffinati e colti, come “I giorni dell’amore e dell’odio” (2001), “La principessa degli sparvieri” (2005), “Eleonora d’Arborea” (2006), “Pas de deux” (2010), “I fiori del male” (2015) “Once Upon a Time… Tonino Delli Colli cinematographer” (2022). Autore di pregevoli saggi di cinema, tra i quali “Fragole e sangue – C’era una volta la nuova Hollywood 1969-1979”, del 2024, scritto a 4 mani con Patrizia Pistagnesi, “Sergio Leone-Breve avventurosa storia della mia amicizia con Sergio, il Leone di viale Glorioso”, del 2022, “Ballare il film”, del 1982, uno dei più belli e completi saggi sui musical americani classici. Probabilmente l’essere uno dei massimi esperti di musical americano è stato utile nel dirigere questo suo ultimo film, “Le stanze dell’Anima”, che viene presentato in anteprima mondiale al Cinecircolo Romano il 3 dicembre 2024 e che sarà poi visibile su Netflix in tutto il mondo. Il film è scandito in 6 sezioni, o stanze (dell’anima): I: SINGIN’ IN THE RAIN (Non ce la faccio più); II:FUNNY FACE (L’amore è più freddo dell’Arte); III: CABARET (La coscienza di sé); IV:LA LA LAND (L’Amore e il Musical al tempo dell’Apocalisse); V:ALL THAT JAZZ (E’ tutto un bordello, o dell’arte della bellezza e della bellezza dell’arte); VI: A STAR IS BORN (Happy Endings). Un film dall’estetica raffinatissima, ogni fotogramma è una composizione pittorica di classe, i primi piani di una eleganza somma, scolpiti dalla luce, su sfondo nero. Una scena di tango molto sensuale. Fascinoso, ipnotico, con coreografie stupende. Dialoghi colti, con citazioni alte (“Dov’eri? / Io sono sempre con te. Io sono te!”- “Qualcuno dice che l’amore è donare quello che non si ha. / Allora l’amore è un inganno, un travestimento, teatro, finzione!” – “Non essere ipocrita come tutti gli uomini, attori e registi. Lo sai benissimo che va bene quando ti mostri fragile, insicura, adulatrice, la gatta morta che tutti sognate, che vi fa dimenticare la paura di noi, il mistero, l’imprevedibilità, la violenza del nostro desiderio. E tutto questo vi fa sentire narcisi, forti, invincibili!). Deliziosi riferimenti culturali e letterari, su tutti la (pirandelliana) denuncia sulla mancanza di comunicazione, rivoluzionaria per l’epoca (1962), di “L’Amante”, di Harold Pinter. Copiosi citazioni/omaggi cinematografici, su tutti quelli all’amatissimo Sergio Leone, con i primi piani ravvicinatissimi (quasi pupillari) che sono diventati una paradigmatica tecnica cinematografica: non è raro sentire sui set cinema americani “give me a Leone” (pronunciato all’americana “Lioni”, naturalmente…) che il regista chiede al suo direttore della fotografia/operatore alla macchina, per ottenere uno dei celeberrimi, unanimemente (ri)conosciuti primi piani del regista italiano (che ha girato il miglior western della storia, “C’era una volta il West” ed il miglior gangster movie, “C’era una volta in America”). E con la citazione del finale proprio di “C’era una volta in America”, con la storica inquadratura zenitale del sorriso di Robert De Niro, sdraiato nella fumeria di oppio cinese. Il soggetto de “Le Stanze dell’Anima” è stato scritto dalla sua magnifica attrice protagonista, Flora Vona (già diretta da Salizzato ne “I Fiori del Male”), la quale sembra aver plasmato la storia su sé stessa, per mettere in scena i suoi straordinari molteplici talenti, di attrice, di cantante, di ballerina. La sceneggiatura è stata scritta a sei mani dalla stessa Flora Vona, dal regista Claver Salizzato e dalla bravissima sceneggiatrice Patrizia Pistagnesi, inseparabile collaboratrice del regista, qui anche in veste di consulente artistica alla regia. Il film, di schietto impianto teatrale, gode di eccellenti attori, di uno straordinario corpo di ballo che materializza le tante apprezzabili coreografie da musical americano classico. Da non perdere.
Curiosità: nelle primissime immagini del film, le pochissime girate in esterni, appaiono come comparse il presidente e la vice presidente del Cinecircolo Romano, i cui nomi sono riportati perfino nei titoli di coda, accostati a cotanti attori professionisti, con una generosità certamente eccessiva, e che potrebbe far sospettare di “conflitto di interessi”… nella anteprima del film al Cinecircolo. Giudicheranno gli spettatori.
Valutazione sintetica: 8