Diamanti, recensione di Catello Masullo
credits E SINOSSI: Cinematografo.it
Diamanti
ITALIA 2024
Sinossi: Un regista convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare, finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca, in un passato dove il rumore delle macchine da cucire riempie un luogo di lavoro gestito e popolato da donne, dove gli uomini hanno piccoli ruoli marginali e il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista: quello del costume. Tra solitudini, passioni, ansie, mancanze strazianti e legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con quella dei personaggi, la competizione con la sorellanza, il visibile con l’invisibile.
Regia: Ferzan Özpetek
Attori: Jasmine Trinca, Luisa Ranieri, Sara Bosi, Loredana Cannata, Geppi Cucciari, Anna Ferzetti, Aurora Giovinazzo, Nicole Grimaudo, Milena Mancini, Paola Minaccioni, Elena Sofia Ricci, Lunetta Savino, Vanessa Scalera, Carla Signoris, Kasia Smutniak, Mara Venier, Giselda Volodi, Milena Vukotic, Stefano Accorsi, Luca Barbarossa, Vinicio Marchioni, Valerio Morigi, Edoardo Purgatori, Carmine Recano
Sceneggiatura: Ferzan Özpetek, Carlotta Corradi, Elisa Casseri
Fotografia: Gian Filippo Corticelli
Musiche: Giuliano Taviani, Carmelo Travia
Montaggio: Pietro Morana
Scenografia: Deniz Göktürk Kobanbay
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Produzione: MARCO BELARDI PER GREENBOO PRODUCTION, IN COLLABORAZIONE CON VISION DISTRIBUTION
Distribuzione: VISION DISTRIBUTION
Data uscita: 2024-12-19
recensione di Catello Masullo: “
“Che ci vuoi fare con tutto questo vaginodromo?…/ Voglio fare un film sul potere delle donne, sul lavoro delle donne… / Un film di fantascienza?”. Con questo sapido scambio di battute tra la irriverente ed impertinente Geppi Cucciari e Ferzan Özpetek, che per la prima volta interpreta sé stesso in un suo film, si apre (e si svela) “Diamanti”, con una vera dichiarazione di intenti. Il regista italo-turco continua di gran passo la sua ricerca e la sua marcia impetuosa verso la perfezione. Sperimenta ancora una via nuova, quella dell’universo femminile e quella della magia dei costumi come elemento costitutivo del grande cinema. Emozionante nella specie il dialogo tra Luisa Ranieri, la autoritaria titolare della sartoria cinematografica e la giovanissima Aurora Giovinazzo, nipote della sarta Lunetta Savina, in fuga da qualcosa e ricoverata clandestinamente nella sartoria, dove dorme e di notte mette mano, abusivamente ai costumi in lavorazione: “Cosa fai? Perché modifichi i costumi? / Ho sentito che questo personaggio ha problemi con il padre, allora ho voluto mettere del volume tra lei e il padre, per creare una distanza, Come quando le donne ingrassano. È per mettere una distanza, come una protezione”. Özpetek ci mette ancora una volta tutto il suo amore per le sue attrici (ed anche i suoi attori) e per il cinema. Un amore che sa trasmettere allo spettatore in modo viralmente contagioso. Film di raffinata bellezza, di intense emozioni. Un classico “Ozpetek touch”. Con attori sublimi, che, al solito con Özpetek, danno il meglio di sé, ed il meglio di sempre. Tutti perfettamente in parte
Curiosità, ho chiesto al regista: “Ferzan ancora una volta riesci a toccare le corde più profonde dell’anima. La fai grazie alla tua sapienza, ad una squadra di 18 attrici da oscar, ma, come sempre, anche con le sonorità. Come hai lavorato con i musicisti per i vari mood del film, con gli archi e con il piano? E poi, si sente nel film la frase: “il cinema è fatto di dettagli”. In effetti tutto il tuo cinema è fatto di dettagli, dagli immancabili rossi Istanbul ai dolci di Andreotti. Cosa sono per te i dettagli?”. La risposta di Ferzan Özpetek: “grazie. È anche una malattia mentale. Mi è venuto un lampo. Quando andavo da Tirelli e sentivo Piero Tosi e Maurizio Millenotti, mi aggredisce, sei uno stronzo, hai messo i costumi più importanti davanti, con quelli che hanno meno pose! Sono attento ai dettagli ed alle luci. Le musiche, volevo sempre il tema come il Dottor Zivago. Mi devono emozionare. Mi hanno mandato 25 temi. E lo abbiamo trovato. Sono molto contento della colona sonora. I dettagli vanno bene con delle attrici così. Sono contento di come sono andate le cose. Quando mi hanno intervistato ho detto, mi sa che il film piace. Erano molto emozionati e mi facevano complimenti, nemmeno con “la Finestra di Fronte”. Oggi sono molto emozionato”.
Curiosità 2: nel suo film/capolavoro “Napoli Velata”, in una scena magistrale, Ozpetek doveva raccontare il passato della protagonista. Girata alle 4 del mattino ha trovato complicato spiegare alla troupe ed in particolare al direttore della fotografia come la voleva rendere. Ed allora l’ha fatta girare con tutti gli attori. Ed il giorno dopo solo gli interni senza gli attori. Di cui però ha mantenuto solo le voci. Un capolavoro! Si è ricordato di questa e l’ha riproposta anche in “Diamanti”, con gli ambienti vuoti della sartoria che risuonano ancora delle voci di chi li ha abitati, rendendolo ancora più prezioso.
Curiosità 3: inizialmente il titolo doveva essere diverso, poi la regina delle cantanti, Mina, della quale Ozpetek ha stima sconfinata e segue sempre i consigli, gli ha detto che il diamante resiste a tutto, come le donne.
Curiosità 4: Le 18 attrici che hanno ricevuta la sceneggiatura da Özpetek, non l’hanno letta, hanno accettato subito di fare il film, senza sapere quale sarebbe stata la loro parte, pur di lavorare con lui. Dimostrazione del grado di stima di cui gode presso le attrici (e gli attori) Onore al merito.
Curiosità 5: Il film è dedicato a Mariangela Melato, Virna Lisi e Monica Vitti, tre donne e attrici straordinarie con le quali Özpetek avrebbe voluto lavorare, ma, per un motivo o per l’altro, le cose non sono andate come sperate.
Valutazione sintetica: 8.5