Il ritorno di Godzilla, recensione di Riccardo Rosati

Il ritorno di Godzilla

(ゴジラエビラモスラ 南海の大決闘, “Gojira Ebira Mosura Nankai no Daikettō”)

 

Genere: fantascienza
Nazione: Giappone
Anno produzione: 1966

Durata: 87’
Regia: Jun Fukuda

Sceneggiatura: Shin’ichi Sekizawa
Cast: Akira Takarada, Tōru Watanabe, Tōru Ibuki, Chōtarō Tōgin, Hideo Sunazuka, Kumi Mizuno, Akihiko Hirata, Jun Tazaki

     Produzione: Tōhō

Distribuzione: Passworld

Un’isola persa nel Pacifico

Ryōta si imbarca per cercare il fratello Yata, dichiarato disperso in mare in seguito a una tempesta. La nave, flagellata a sua volta dai marosi, naufraga su di un’isola che ospita la base dei Bamboo Rossi, dediti alla produzione di acqua pesante mediante il lavoro degli abitanti indigeni dell’Infant Island, catturati e ridotti in schiavitù. Questa pericolosa associazione criminale, come Ryōta comprende bene osservando un tentativo di fuga, si crede al sicuro grazie alla presenza di Ebira, un gigantesco crostaceo che loro riescono a controllare grazie a un liquido giallo e che costituisce da solo un ottimo strumento di dissuasione contro chi volesse curiosare nei paraggi.

L’uomo, riuscito infine a sottrarsi insieme ad altri prigionieri ai suoi aguzzini, scopre sull’isola il corpo di Godzilla addormentato da tempo.
Sfruttando l’elettricità prodotta dai fulmini, i fuggiaschi risvegliano il mostro, che si scatena contro Ebira e i Bamboo Rossi. Mentre tutto esplode e ogni cosa va a fuoco, compare Mothra, protettore dell’Infant Island, in aiuto dei prigionieri.

 

L’orrendo vizio di Fukuda

Prima pellicola della serie Godzilla diretta da Jun Fukuda, distribuita coi titoli internazionali: Godzilla vs. The Sea Monster ed Ebirah, Horror of the Deep. Trattasi di una storia noiosa che unisce alla tradizione del Kaijū Eiga echi da film alla James Bond e che nelle intenzioni della produzione avrebbe dovuto riscuotere un successo assai maggiore di quello effettivamente riscontrato al botteghino.

Film con una farsesca tendenza beat, tipica dello stile di Fukuda, in cui abbondano degli stucchevoli colori pastello e dove, cosa più grave, il Giappone “scompare” come matrice culturale della pellicola, situazione abbastanza ricorrente nelle produzioni di questo maldestro epigono del grande maestro del genere Ishirō Honda. Sicuramente buoni gli effetti speciali, i quali non riescono tuttavia a compensare una trama quasi inesistente, con la spiegazione degli avvenimenti messa totalmente in secondo piano.

Si riscontra nel finale della storia solo un timido accenno alla bomba atomica e alla sua enorme pericolosità per tutta l’Umanità; quest’ultimo sì vero argomento cardine di tutta la saga del mitico Sauro della scuderia Tōhō.

Riccardo Rosati

 

DVD
Caratteristiche tecniche

Formato Video: 2.35:1

Formato audio: Italiano Dolby Digital 5.1, Italiano Mono, Giapponese Originale Mono

Sottotitoli: Italiano

La qualità video è ottima; quella audio buona.

Contenuti speciali

Trailer originale giapponese

Poster originale giapponese

Trailer USA

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